Sembra questo l’orientamento ‘prevalente’, visto che il cimitero dei Rotoli va a rotoli, il forno crematorio è in tilt e l’alternativa è che i morti vengano portati a Cosenza per la cremazione: paga il Comune di Palermo, ma bisogna anticipare i soldi: e non tutti lo possono fare. E allora? Divieto assoluto di morire…
Una volta tanto il Comune di Palermo prepara qualcosa di ‘buono’ per i cittadini. Visto che al cimitero dei Rotoli le bare in attesa di sepoltura hanno superato le 500 unità, visto che l’amministrazione comunale non è in grado di assicurare questo servizio, visto che il forno crematorio è in tilt non resta che imporre ai palermitani di stare bene e di non morire più.
L’emergenza ormai va avanti da tempo. E l’attuale amministrazione comunale ha cose più importanti a cui pensare: gli appalti per il Tram, gli appalti per i parcheggi e, senza esagerare, le antenne del 5G. La Giunta comunale di centrosinistra che amministra la città non ha tempo per pensare a cose ‘futili’ come la morte.
Tra l’altro, non essendo un’amministrazione leghista, può fare quello che vuole: in questi casi, infatti, una Giunta di ‘sinistra’ gode di una particolare immunità mediatica: niente servizi in televisione, nessun accenno alla cattiva amministrazione, massima comprensione e giustificazione.
In questi casi la logica si capovolge: non è più l’amministrazione comunale che non sa gestire nemmeno un cimitero, non siamo davanti a un’amministrazione comunale che, oltre a tartassare i vivi con tasse, imposte e ZTL, non dà pace nemmeno ai morti: al contrario, trattandosi dell’amministrazione comunale di ‘sinistra’ sono i palermitani i colpevoli del caos: cittadini incivili che continuano a morire anche se il cimitero non funziona!
Pensate un po’: nella Palermo che ha ospitato i ‘fasti’ della Santa Inquisizione, quando i roghi erano all’ordine del giorno, ebbene, nella città dove ‘arrostire’ streghe, maghi e miscredenti vari era ordinaria amministrazione non funziona il forno crematorio del cimitero dei Rotoli!
Insomma: il cimitero dei Rotoli va a rotoli, il forno crematorio è spento, nel forno crematorio di Messina ci sono tre mesi e forse più di attesa. E allora?
Le opzioni, a questo punto, sono due: o un viaggetto verso il forno crematorio di Cosenza, viaggetto un po’ lunghetto e ‘costosetto’ (a quanto pare il Comune rimborsa fino a mille euro: ma i soldi bisogna anticiparli: e non tutti lo possono fare, specie in tempi di ‘malura’); oppure una bella delibera in Consiglio comunale, presentata dalla Giunta, che, una volta approvata, vieterà ai palermitani di morire…
Della serie: non ti azzardare a morire perché ti ammazzo!