La cosa strana, stranissima, è che chi oggi gestisce Hotspot e Centri di accoglienza per i migranti ha abbassato i costi e aumentato gli utili grazie ai decreti sicurezza voluti dalla Lega e mantenuti in vigore dall’attuale Governo di PD, grillini, renziani e Liberi e Uguali… E i terremotati del Centro Italia del 2016? Aspettano!
Oggi con il nostro MATTINALE vogliamo segnalare due stranezze.
La prima stranezza riguarda gli sbarchi di migranti, per lo più dalla Tunisia, che si sono interrotti proprio quando a Lampedusa il sindaco Salvatore ‘Totò’ Martello ha minacciato di bloccare tutto. Con le stranezze che accompagnano i decreti sicurezza.
La seconda stranezza è l’anniversario del terremoto che ha colpito il Centro Italia nel 2016, che è passato quasi sotto silenzio, dove la notizia è stata capovolta: invece di ricordare che, dopo quattro anni, lo Stato non ha fatto nulla per mancanza di soldi, è stato detto che, questa volta, il Governo nazionale farà per davvero e inizierà la ricostruzione.
Cominciamo con Lampedusa. Sul fatto che in quest’isola ci sia stata un’invasione non ci sono dubbi. Quando in un’isola di poco più di 6 mila abitanti (compresi gli abitanti di Linosa, che sono comunque pochi) arrivano mille e 500 migranti, sistemati per lo più in una struttura che non potrebbe ospitarne più di 200(oltre ai locali messi a disposizione dalla parrocchia) ebbene, il problema c’è.
Quello che ci interessa sottolineare, in questo articolo, è che lo Stato italiano, quando si tratta di far arrivare e ospitare migranti i soldi li trova sempre e ne trova tanti.
In questi due mesi e mezzo di emergenza migranti non sono certo mancate le navi per la quarantena, che non sono certo gratuite. In questi giorni di proteste il Governo Conte bis ha trovato nel giro di pochi giorni ben tre navi: la nave Aurelia con circa 300 migranti a bordo e la nave Azzurra con circa 700 migranti a bordo. La terza nave – la Allegra – è stata dirottata a Palermo dove ha imbarcato i migranti dalle navi umanitarie SeaWatch 4 e dalla Louise Michel al largo delle coste libiche.
Per circa due mesi i migranti sbarcati a Lampedusa sono stati trasferiti a Porto Empedocle con la nave di linea Sansovino, la nave che collega Porto Empedocle con le isole Pelagie (Lampedusa e Linosa). A un certo punto la nave Sansovino ha perso il portellone centrale nelle acque di Linosa e si è creato un po’ di intasamento.
“Tra il 30 e il 31 Agosto – leggiamo su Internazionale – sono state usate motovedette della Guardia costiera per spostare circa trecento persone sulla terraferma, ma in ogni caso ne sono rimaste più di mille sull’isola (di Lampedusa ndr): circa 800 nell’Hotspot e 300 alla Casa della carità gestita dalla parrocchia. Nel centro di contrada Imbriacola, ancora parzialmente funzionante e in ristrutturazione, l’esercito presidia ogni angolo, impedendo ai migranti di uscire. Le persone dormono in molti casi su materassi stesi a terra, in mezzo all’immondizia”.
Interessante quanto scrive sempre Internazionale a proposito dell’Hotspot di Lampedusa:
“L’hotspot di Lampedusa dal Gennaio del 2019 è amministrato dalla Nova Facility di Treviso, la stessa società finita sotto inchiesta per la gestione della caserma Serena di Dosson, il più grande Cas (Centro di accoglienza straordinaria) della provincia di Treviso, diventata un focolaio di Covid-19 durante l’estate. La Nova Facility, che per l’accoglienza dei migranti a Lampedusa incassa 35 euro al giorno a persona, ha cambiato completamente giro di affari negli ultimi. anni, passando dall’istallazione di tubature per il gas e pannelli fotovoltaici, all’accoglienza per i richiedenti asilo e diventando uno dei colossi dell’accoglienza nel nordest”.
Ci chiediamo e chiediamo: tale società incassa 35 euro al giorno per migrante anche quando l’Hotspot è pieno con i migranti dormono a terra?
“Al momento – leggiamo sempre su Internazionale – la società gestisce tre centri di accoglienza in Veneto, uno in Friuli Venezia Giulia e l’Hotspot di Lampedusa, per un totale di seicento posti al Nord e duecento nell’Hotspot siciliano, che però ha finito per ospitare molte più persone della sua effettiva capienza”.
Commenta – sempre su Internazionale – Fabrizio Coresi, tra gli autori del rapporto di Openpolis e Action Aid sull’impatto del decreto sicurezza voluto dalla Lega:
“L’assetto dell’accoglienza, determinato dal decreto sicurezza – ancora in vigore senza alcuna modifica – favorisce indiscutibilmente le grandi concentrazioni di persone in grandi centri nelle mani di grandi gestori. È nei grandi centri infatti che si possono realizzare utili che diventano significativi se sono ospitate molte persone”.
“Fondamentale – prosegue Coresi – è anche l’abbassamento della qualità dei servizi: mentre molte realtà del terzo settore si sono autoescluse dalle gare per un’accoglienza straordinaria, l’assenza di competenza specifica e vocazione sociale dell’ente gestore for profit fa sì che non ci si preoccupi di fornire un servizio pessimo e si punti ad abbassare al massimo i costi per massimizzare l’utile, sempre grazie ai grandi numeri”.
“Questo approccio ha contribuito ad acuire i disagi nella gestione dell’emergenza sanitaria di Covid-19 all’interno degli Hotspot e dei Centri di accoglienza. Anche se aveva promesso di cambiare i decreti sicurezza, il 31 agosto il Governo ha annunciato che le modifiche su cui si era trovato un accordo slitteranno a dopo le elezioni regionali”.
Quello che è chiaro è che, nella gestione di Hotspot e centri di accoglienza, sono stati “abbassati i costi per massimizzare l’utile”.
Andiamo alla seconda stranezza. Nel 2016, quando il terremoto del Centro Italia crea problemi enormi alle persone e al patrimonio artistico l’Italia è nel pieno di un’operazione internazionale per l’accoglienza dei migranti. Come dirà Emma Bonino, il capo del Governo dell’epoca, Matteo Renzi, in cambio della ‘flessibilità’ concessa dall’Unione europea, aveva accettato di far entrare in Italia sempre più migranti.
Il Governo Renzi, a parte le parole di circostanza, non farà nulla per i terremotati del Centro Nord Italia e per le cittadine colpite dal sisma.
Non farà nulla nemmeno il Governo Gentiloni.
Anche il Governo di grillini e leghisti – Primavera del 2018, Estate del 2019 – non farà nulla per i terremotati del Centro Nord Italia e per le cittadine colpite dal sisma.
Anche il Governo di PD, grillini, renziani e Liberi e Uguali, fino ad ora, non ha fatto nulla per i terremotati del Centro Nord Italia e per le cittadine colpite dal sisma.
Però, l’attuale Governo, ha trovato non sappiamo quanti soldi (lo sapremo a Dicembre) per ospitare, per lo più, migranti arrivati da un Paese – la Tunisia – dove non ci sono guerre e carestie! Con i gestori, lo ricordiamo ancora una volta, che grazie ai decreti sicurezza voluti dalla Lega e mantenuti dall’attuale Governo di PD, grillini, renziani e Liberi e Uguali.
Per essere precisi, i decreti sicurezza voluti della Lega sono stati accompagnati da una riduzione della diaria corrisposta ai centri di accoglienza per ogni migrante. Diaria che è stata aumentata dall’attuale Governo.
Quindi i soldi – tanti soldi – per i migranti che arrivano dalla Tunisia dove non ci sono guerre e carestie sono stati trovati; mentre per i terremotati del Centro Italia e per le cittadine colpite sempre dal sisma del 2016 le risorse finanziarie non si trovano mai!
Questa è la notizia che non leggiamo su molti giornali.
In compenso il Governo Conte bis ha fatto sapere che, questa volta, l’Italia farà qualcosa per i terremotati del Centro Italia, per Amatrice, per Norcia, per Visso…
Foto tratta da Dagospia
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