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Coronavirus, l’equipaggio dell’aliscafo ‘Eschilo’ in quarantena

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Accertati due casi di COVID-19 tra l’equipaggio dell’aliscafo ‘Eschilo’. Durissimo il comunicato della segreteria nazionale del sindacato ORSA marittimi, che denuncia la possibilità di “una catena di infetti a causa di questo contagio”   

Nella Sicilia dove, lentamente, aumentano i casi di Coronavirus si comincia a prendere atto che, nei mezzi di trasporto via mare, ci sono problemi. E’ il caso dell’aliscafo ‘Eschilo’ della Liberty Lines, che svolge servizio a Milazzo, dove sono stati riscontrati due caso di COVID-19.

Sulla vicenda interviene la segreteria nazionale del sindacato ORSA marittimi:

“Eschilio della Liberty Lines, a Milazzo equipaggio messo in quarantena”, si legge nel comunicato del sindacato ORSA. Che aggiunge:

“Vari organi di stampa hanno dichiarato che due membri dell’equipaggio dell’aliscafo Eschelio della Liberty Lines , ci sono due presunti casi di COVID-19: un primo ufficiale e un mozzo. La Capitaneria di porto ha deciso il fermo dell’aliscafo, pare che la società fosse intenzionata a garantire la corsa , cambiando l’equipaggio, ma la Capitaneria ha fermato l’aliscafo”.

“Giorni fa – prosegue il comunicato – la società dichiarava che nessun marittimo della flotta è stato fermato per COVID-19. La società sta implementando, nell’ambito delle proprie competenze, tutte le misure previste per la gestione dell’emergenza COVID per i passeggeri e equipaggio sia a terra che a bordo”.

Il sindacato ORSA si dice preoccupato “per tutto il personale navigante e per i passeggeri, per gli sviluppi di questa vicenda a dir poco inquietante.
Se il primo ufficiale e il mozzo sono risultati positivi al COVID-19, essendo l’aliscafo una struttura chiusa in navigazione”, con gli uomini dell’equipaggio “sempre in contatto tra di loro, sia a terra che a bordo”, va sottolineato che “molti membri dell’equipaggio dopo il servizio si recano al
proprio domicilio dai loro familiari. Una buona parte del personale, dopo gli orari di lavoro, si reca in case in affitto dove si danno il cambio con altri equipaggi”.

Insomma, se il COVID è entrato in questo aliscafo ci potrebbero essere problemi a catena.

“Sulle navi e sugli aliscafi – ricorda il sindacato ORSA – l’ordinanza del
presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ha abolito la distanza sociale”.

Per i sindacalisti la situazione è preoccupante:

“Ci domandiamo: gli impianti di aria condizionata vengono sanificati? I controlli, da parte dell’autorità competente, dovrebbero essere serrati. Per una maggiore tutela tutto il personale deve essere sottoposto a tampone”.

A questo punto l’accusa:

“La situazione sta sfuggendo di mano”.

Il sindacato ORSA marittimi non esclude la possibilità di “una catena di infetti a causa di questo contagio”.

“Non si può scherzare con la salute del personale di bordo e passeggeri”, conclude il comunicato.

Non sappiamo quale sia, nel complesso, la situazione nei trasporti marittimi siciliani. Ma seguendo quello che sta succedendo, non possiamo non segnalare che, nei trasporti tra Porto Empedocle e le isole Pelagie (Lampedusa e Linosa), oltre al mancato distanziamento sociale denunciato dal sindacato ORSA, si aggiunge la presenza di migranti e dei militari che li accompagnano.

Insomma, sulle navi che collegano Porto Empedocle con le isole Pelagie viaggiano insieme abitanti delle isole, turisti, personale di bordo, migranti e militari.

E’ normale? A nostro modesto avviso, no!

AGGIORNAMENTO

Dichiarazione del parlamentare regionale Vincenzo Figuccia:

Coronavirus, Figuccia: “Condizioni e misure idonee per i marittimi dei traghetti”

“La nuova frontiera delle navi quarantena ha certamente i suoi effetti collaterali. Se navi e traghetti possono risultare utili alla gestione di centinaia di migranti positivi al Covid, d’altra parte accade anche che equipaggio e operatori a vario titolo impegnati, siano fortemente esposti. Gli stessi cabinati degli scafi che assicurano i collegamenti giornalieri con le Eolie, vedono decine di marittimi in servizio a stretto contatto, cosa che li rende particolarmente vulnerabili”.

“In tal senso, le inaccettabili condizioni nelle quali si sono ritrovati due dipendenti della Liberty Lines a bordo dell’aliscafo ‘Eschilo’ hanno fatto sì che questi venissero contagiati. Una positività che rischia di ventilare nuovi contagi a bordo dei mezzi di trasporto marittimo che operano sulle tratte da e per Milazzo. È necessario che i vertici aziendali forniscano idonee misure atte a garantire l’incolumità di tutti i dipendenti sia a terra che a bordo. Nessuna superficialità è al momento consentita”.

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