Incredibili le accuse lanciate dal presidente della Regione. Dove si parla di rapporti tra un giudice del TAR e il leader di partito politico di Governo. I dubbi sulla procedura seguita per bloccare l’ordinanza. La battaglia contro Roma non si ferma. Anzi
Quindi il giudice del TAR Sicilia che ha bloccato l’ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che prevede la chiusura di Hotspot e Centri per l’accoglienza dei migranti “è stato consulente del presidente Zingaretti che è il capo del partito più importante al Governo”, come ha detto lo stesso Governatore dell’Isola Musumeci? Noi non possiamo credere a una cosa del genere. I nostri dubbi sul TAR Sicilia e sul CGA li abbiamo manifestati nel Dicembre del 2018.
Noi, con tutta la buona volontà del caso, non possiamo e non vogliamo credere alle parole del presidente della Regione. Anche se le leggiamo su vari giornali.
Scrive La Sicilia, dando la parola al presidente della Regione Musumeci:
“«I fatti sono noti. Il Governo ha impugnato la nostra ordinanza, lo ha fatto al TAR con un magistrato che non appare al di sopra di ogni sospetto. Qualcuno dice, ma è una ‘malalingua’ che è stato consulente del presidente Zingaretti che è il capo del partito più importante al Governo»”.
Noi ci aspettiamo una replica del TAR Sicilia, perché ci rifiutiamo di credere che un magistrato “che è stato consulente del presidente Zingaretti”, cioè del segretario nazionale del PD, sia stato chiamato a pronunciarsi su un ricorso presentato dal Governo del quale il PD fa parte.
In attesa che questa vicenda si chiarisca non possiamo non rilevare le stranezze legate al provvedimento, adottato dal TAR Sicilia, che ha bloccato l’ordinanza del presidente della Regione.
Anche in questo caso non ci inventiamo niente. Leggiamo su Blog Sicilia: a proposito del pronunciamento del TAR Sicilia che ha bloccato l’ordinanza del presidente della Regione:
“… a sorprendere è il fatto che la Regione siciliana non si sia costituita in giudizio davanti al Presidente chiamato ad emanare una sospensiva così urgente e indifferibile. Dalla Regione, però, fanno sapere che in realtà gli avvocati della Sicilia avevano chiesto alla Presidente (cioè ai giudici del TAR ndr) di essere ascoltati in base ad una procedura prevista dal codice della giustizia amministrativa. Il ricorso dello Stato, infatti, è giunto a tarda ora del giorno prima e gli avvocati ne hanno avuto contezza ieri mattina. Non c’era il tempo materiale per una memoria difensiva e in questo caso il codice prevede proprio che il Presidente possa audire la parte resistente. Una procedura che serve a tutelare tutte le parti”.
“Il presidente, però – leggiamo sempre su Blog Sicilia – non ha ritenuto di ascoltare le motivazioni della Regione emanando il provvedimento leggendo il quale da Palazzo d’Orleans si dicono amareggiati. Mancavano, secondo gli avvocati regionali (cioè della Regione ndr), i presupposti del periculum in mora e della grave urgenza per un simile provvedimento. Ma amareggia anche come nell’ordinanza sia sia trattato parzialmente anche il merito. Il giudice, nel decidere la sospensione, anticipa già alcune ‘visioni’ che sembrano dettare la strada per la decisione di merito. ‘Le misure adottate con provvedimento impugnate – si legge nel provvedimento – sembrano esorbitare dall’ambito dei poteri attribuiti alle Regioni dalle disposizioni sopra richiamate, laddove, sebbene disposte con la dichiarata finalità di tutela della salute in conseguenza del dilagare dell’epidemia da Covid-19 sul territorio regionale, impattano in modo decisivo sull’organizzazione e la gestione del fenomeno migratorio nel territorio italiano, che rientra pacificamente nell’ambito della competenza esclusiva dello Stato”.
“La Regione, dunque – leggiamo sempre su Blog Sicilia – non ha avuto il tempo per costituirsi e non è stata audita per scelta del giudice ma presenterà, nei prossimi giorni, la propria memoria e il 17 Settembre resisterà in giudizio anche se valuta già una beffa anche la scelta della data. Il rinvio di 20 giorni per entrare nel merito di una questione così urgente da richiedere una decisione cautelare del Presidente rischia di vanificare anche l’esito finale. La battaglia legale continuerà ma più per stabilire un principio visto che i tempi sono tali da rischiare che una decisione finale arrivi quando gli sbarchi stanno ormai scemando”.
Conveniamo con Blog Sicilia che i giudici del TAR Sicilia avrebbero potuto fissare il merito del giudizio prima del 17 Settembre. Ma non crediamo che a Settembre cesseranno gli sbarchi di migranti: a nostro avviso, gli sbarchi di migranti continueranno tutto Settembre, tutto Ottobre e, se il clima lo consentirà, anche nei primi dieci-quindici giorni di Novembre.
Per questo riteniamo molto importante che il Governo regionale predisponga i controlli negli Hotspot e nei Centri per l’accoglienza dei migranti, facendo rispettare a chi li gestisce le regole anti-Covid che il Governo nazionale e lo stesso Governo regionale hanno imposto a tutti i cittadini siciliani.
Non si possono chiudere le discoteche facendo perdere un sacco di soldi ai chi i gestisce perché c’è l’emergenza Coronavirus e poi consentire il caos negli Hotspot e nei centri di accoglienza per migranti.
“Noi andiamo avanti – dichiara il presidente Musumeci a La Sicilia – naturalmente, perché al di là dei marchingegni e dei bizantinismi giuridici noi siamo convinti di essere dalla parte della ragione perché stiamo combattendo una battaglia di civiltà a difesa della salute di chi si trova in Sicilia. Non soltanto dei siciliani, ma anche di quei migranti che vengono trattati come se fossero oggetto da speculazione e invece sono esseri umani sui quali finora i buonisti, i preti spetrati, i cosiddetti volontari che si battono i pugni sul petto si sono sempre voltati dall’altra parte. Finalmente abbiamo denunciato un’amara realtà è di fronte a questa denuncia il Governo nazionale fa finta di non capire e utilizza i magistrati compiacenti. Noi andiamo avanti e non ci fermiamo perché dalla nostra parte c’è la gente che ha il coraggio delle proprie scelte e che come me non intende arrendersi. Roma lo sappia. Se ne sono capaci, vincano questa battaglia. Ma la vincano con la forza della ragione, non con la ragione della forza”.
Intanto a Lempedusa sono ripresi gli sbarchi di migranti. Sembra siano tutti tunisini. Guarda caso, tutti migranti economici…
QUI L’ARTICOLO DI BLOG SICILIA