Oggi abbiamo avuto la conferma che non guardare i Telegiornali da oltre quarant’anni non è, poi, un errore così grave…
Oggi, a pranzo, per caso, abbiamo ascoltato un paio di servizi del Tg di Sky. Cosa che capita, sì e no, un volta ogni tre o quattro mesi, perché la televisione in casa nostra serve solo per i film. A un certo punto hanno parlato dell’ordinanza adottata dal presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, sui migranti.
All’inizio siamo rimasti sorpresi: un Tg nazionale che parla della Sicilia senza mafia e ammazzatine varie? Insomma, la cosa ci ha addirittura incuriosito.
Pensavamo che avrebbero illustrato, anche per grandi linee, il provvedimento. Invece, nulla. Insomma, per un paio di minuti abbiamo ascoltato un servizio che dava per scontato che gli ascoltatori conoscessero l’argomento. Una grande lezione di giornalismo…
Ma il bello doveva ancora arrivare. Non solo non hanno illustrato l’argomento oggetto del servizio, ma hanno dato la parola al sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, che ci ha rifilato una lezione di galateo istituzionale: una sorta di predica contro l’ordinanza del presidente Musumeci.
Anche il sindaco di Pozzallo, senza spiegare l’argomento che stava affrontando, ha criticato l’ordinanza del presidente Musumeci. Sempre più divertiti abbiamo ascoltato il breve e appassionato sermone del sindaco, che, in stile Monsignor Della Casa, ci ha illuminato sull’esigenza di non creare conflitti istituzionali.
Mentre il sindaco di Pozzallo filosofeggiava pensavamo ai migranti assembrati a centinaia – circa mille e 200 solo nell’Hotspot di Lampedusa – costretti a stare, uno accanto all’altro, come le sardine sotto sale: e pensavamo a quanto debbono essere felici gli stessi migranti, con il caldo di questi giorni, nel vivere a stretto contatto, contenti di restare ammassati come le sardine e in silenzio, magari accompagnati – questa è una nostra fantasia – dal grido di una ragazzina molto lungimirante che, nel bel mezzo di una serata anti-COVID (tutti ammassati, come le sardine, ma per l’aperitivo) diceva:
“Un ci ‘nnè COVID, un ci ‘nnè!”.
Confessiamo che, dopo questa splendida visione del Tg di Sky, ci siamo sentiti finalmente ‘informati’: nessuna spiegazione sull’oggetto del servizio (se lo conosci va bene, sennò ti arrangi!), un predicatore che fa la morale contro l’ordinanza mai illustrata, nessuna possibilità di replica per la controparte.
E sta qui la ‘genialità’ del servizio televisivo: non avendo illustrato l’argomento, ma solo criticato chi l’ha adottato, la replica sarebbe stata tautologica, forse pure pleonastica, magari anche una mezza aporia: mezza, però: un’intera aporia sarebbe stata eccessiva…
Foto tratta da Ragusa Oggi
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