Da quello che leggiamo su Facebook, il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, non torna indietro sull’ordinanza che ha disposto la chiusura degli Hotspot e dei Centri di accoglienza migranti presenti nella nostra Isola
Dopo l’ordinanza del presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che dispone la chiusura di Hotspot e Centri di accoglienza per i migranti (in questo articolo trovate il testo integrale dell’ordinanza) lo Stato italiano balbetta un po’. Evita di acuire lo scontro istituzionale – che ormai è nelle cose – e prova a mettere una toppa.
Ma, da quello che leggiamo qua e là, la toppa sembra di gran lunga peggiore del buco.
Andiamo con ordine.
Scrive il presidente della Regione siciliana Musumeci su Facebook:
“L’ordinanza è stata pubblicata questa notte. Oggi verrà notificata a tutte le prefetture dell’Isola e al Governo nazionale. La Sicilia non può essere invasa, mentre l’Europa si gira dall’altro lato e il Governo non attiva alcun respingimento. Entro le 24 di domani tutti i migranti presenti negli Hot-spot e in ogni Centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’Isola”.
Di fatto, è un ultimatum.
“Il provvedimento di 33 pagine firmato da Musumeci – leggiamo sul quotidiano La Sicilia – dispone inoltre che «al fine di tutelare e garantire la salute e la incolumità pubblica, in mancanza di strutture idonee di accoglienza, è fatto divieto di ingresso, transito e sosta nel territorio della Regione Siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle O.N.G.” «La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza comporta le conseguenze sanzionatorie previste dalla legge vigente».
Un po’ confusa la replica di Roma. Intanto arriva da “fonti del Viminale”: e questo non va bene, perché è il capo del Governo italiano che deve parlare con il capo del Governo siciliano.
Contestabili, peraltro, le tesi delle “fonti del Viminale”. Secondo le quali la gestione dei migranti è di competenza dello Stato. Le stesse “fonti del Viminale” fanno sapere di non voler polemizzare con il presidente della Regione siciliana. Ma se non vogliono polemizzare, perché ignorano l’articolo 31 dello Statuto che assegna al presidente della Regione siciliana precise competenze in materia di ordine pubblico?
Un passo dell’articolo e La Sicilia ci lascia molto perplessi:
“L’immigrazione, come anche l’ordine pubblico, sono materie di competenza nazionale. Ecco perché un presidente di Regione o un sindaco possono anche firmare ordinanze su questi temi (ad esempio la sindaca di Augusta aveva vietato gli sbarchi dalla nave-quarantena), ma esse verranno disattese ed impugnate da Palazzo Chigi e dunque rimarranno senza validità”.
Intanto registriamo un errore di ‘sintassi istituzionale e costituzionale’, là dove si equipara il ruolo del presidente della Regione siciliana a quello dei sindaci. Giusto che Roma, se lo ritiene opportuno, impugni l’ordinanza del presidente della Regione siciliana. Poi, però, deve arrivare il pronunciamento di ‘qualcuno’ che dirima la controversia.
Questo ‘qualcuno’ dirà che non si applica l’articolo 31 dello Statuto siciliano? Lo dovrà motivare e lo dovrà mettere per iscritto.
Poi ‘nna riscurremu.
Sempre su Facebook altro intervento del presidente della Regione siciliana:
“Tutti conoscono il mio rispetto per le istituzioni – scrive Musumeci -. Ma pretendo lo stesso rispetto per la mia gente. Da Roma non abbiamo avuto altro che silenzi: sullo ‘stato di emergenza’ richiesto per Lampedusa due mesi fa, sui protocolli sanitari da applicare, sulle tendopoli da scongiurare, sui rimpatri che dovevano iniziare il 10 agosto e di cui non si parla più, sul ponte aereo per i negativi. Nulla. Solo silenzio. Il governo centrale è arrivato impreparato e non si è posto alcun problema sulla gestione di un numero enorme di sbarchi durante la pandemia. E adesso il problema è diventato la mia ordinanza? Il Ministro dice che è nulla? Quindi la responsabilità è loro. Bene, sono usciti allo scoperto! Ma io, a differenza di quelli che parlano e straparlano da casa, sono entrato nell’Hotspot di Lampedusa. E so bene che quelle strutture non sono adeguate sotto il profilo sanitario. Sono un rischio costante per i migranti e per chi ci lavora. Piuttosto che prendersela con me o con i siciliani, provino a fare sentire la loro voce in Europa e si diano un piano serio per tutelare gli italiani. Facciano qualcosa… o meglio facciano quello che non hanno ancora fatto! Noi andremo avanti”.
Insomma, il Governo siciliano va avanti.
Foto tratta da Il Fatto Quotidiano
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