I lavoratori di questo settore stanno subendo disparità di trattamento che non sono provocate dalla casualità o dalla congiunzione astrale, ma da difetti di procedure legislative e mancanza di applicazioni delle leggi. Ingiustizie che vanno avanti da troppo tempo che adesso non possono più essere ignorate
da Margherita Cucinella
responsabile regionale SIFUS CONFALI per le Vertenze Scuole Statali/Regionali
riceviamo e pubblichiamo
Può la politica e la classe sindacale del nostro territorio limitare i diritti dei lavoratori attraverso la discriminazione? A questo e tante altre inaccettabili licenziosità, la risposta è SÌ. Per capire meglio gli oltraggiosi divari che gravano ripetutamente a danno degli operatori della Formazione professionale, basta leggere i quotidiani dove i fatti parlano da soli, e d’altronde se così non fosse, i risultati sarebbero ben altri.
Oggi infatti, apprendiamo che i sindacati confederali hanno firmato un accordo con il quale, a partire dall’a.s. 2020/2021 è prevista una procedura di mobilità straordinaria a domanda a favore degli ex LSU. Premesso che tutti i lavoratori precari hanno diritto ad una ricollocazione, e che nessuno dovrebbe mai rimanere nella perenne instabilità di cui proprio la platea della Formazione professionale da anni ne patisce gli effetti, mi urge evidenziare però che proprio gli ex operatori della Formazione costituiscono una preziosa risorsa e valida forza lavoro che proviene da un dipartimento che va a braccetto con l’Istruzione, chiamato per l’appunto “Assessorato all’Istruzione ed alla Formazione”.
Eppure, nonostante questi lavoratori vantino esperienze decennali nel settore formativo, il MIUR separa rovinosamente il comparto della Formazione da quello dell’Istruzione, al punto da non riconoscerne le competenze acquisite in un settore che gli ex operatori conoscono bene in tutte le sue sfaccettature. Ad oggi tantissimi lavoratori che la nostra O.S. sta assistendo sono stati penalizzati dal mancato riconoscimento del servizio svolto nella Formazione professionale, pertanto sono stati inseriti nelle varie graduatorie scolastiche regionali, statali, provinciali, in posizioni tali che ne limitano per sempre un eventuale inserimento lavorativo.
Da Dirigente Sindacale, quale sono, non lascerò passare in silenzio che si trovino ancora una volta le soluzioni per “sistemare” chiunque, quando invece non c’è alcun interesse a tutelare, bensì a depotenziare sempre più gli ex lavoratori della Formazione professionale, che proprio nel settore scolastico avrebbero i titoli per espletare al meglio il loro ruolo.
Gli inaccettabili trattamenti di disparità che stanno subendo ripetutamente i lavoratori non sono di certo provocati dalla casualità o dalla congiunzione astrale, sono piuttosto difetti di procedure legislative e mancanza di applicazioni delle leggi, che esistono da troppo tempo e che il limite di sopportazione dei lavoratori hanno cercato di contenere negli anni, ma che adesso non possono più essere ignorati.
Per questo lo scorso mese abbiamo chiesto un’interlocuzione ministeriale, e non avendo ancora ricevuto alcuna convocazione, da oggi ci attiveremo per sollecitare un incontro.
Di certo la nostra O.S. non lascerà che le istituzioni continuino ad acuire le disparità di trattamento tra i lavoratori, compromettendone il diritto al lavoro ed al progresso economico che influisce pericolosamente sull’aspettativa di vita di ogni singolo essere umano. Adesso è arrivato il momento di far riconoscere anche al Ministro all’Istruzione che le disuguaglianze stanno seriamente mettendo a rischio la sopravvivenza di migliaia di lavoratori oltraggiosamente dimenticati persino in tempo di pandemia. Adesso è arrivato il momento di dire BASTA!
Foto tratta da Il Gazzettino di Sicilia
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