Lo chiede un sindacalista, se è vero che dentro il calderone onnicomprensivo vi stanno “ancora” Enti debitori nei confronti dei lavoratori, ma anche Enti che, nell’Avviso 2, hanno utilizzato contratti di lavoro ben diversi dal Contratto nazionale della Formazione professionale…
da Costantino Guzzo
segretario regionale SIFUS CONFALI Formazione professionale Sicilia
riceviamo e pubblichiamo
La narrazione istituzionale, megafonata dall’assessorato, riguardo all’avvio dell’Avviso 8, vorrebbe accendere speranze nel comparto dei lavoratori della Formazione professionale della Sicilia bloccato da tempo. La lettura meno allucinata e più seria della cosa, invece, fa capire come il solleone, il troppo caldo di questa estate siciliana produca abbagli, miraggi e distorsioni della realtà.
Alcune riflessioni si impongono per amore di giustizia e anche di lealtà, sia per l’Amministrazione che per i lavoratori.
L’ Avviso 8 avrebbe dovuto essere uno degli atti di punta, qualificanti, un momento “estetico” della compagine prima del governo della lotta alla manciugghia (dell’ex Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta), a quello dell’attuale Presidente del “Diventeràbellissima” Nello Musumeci e invece si è rivelato solo un biasimevole momento di verifica di incapacità, illogicità e inganni.
Ci vogliono più di 3 anni per un atto amministrativo?
Un atto amministrativo la cui graduatoria rimbalza continuamente tra un Tribunale ed un altro Tribunale?
Quel famoso controllo del “pedigree” degli Enti che partecipano al bando di chiaro ha prodotto ben poco. Dentro il calderone onnicomprensivo vi stanno “ancora” Enti debitori nei confronti dei lavoratori, ma anche Enti che, nell’Avviso 2, hanno utilizzato contratti di lavoro ben diversi dal Contratto nazionale della Formazione professionale.
Eppoi nella cucina italiana prima serviamo gli antipasti e alla fine arriviamo al dolce! Che significa: prima di attivare i servizi con l’Avviso 8, l’assessorato avrebbe dovuto far chiarezza sul come mettere in sicurezza i lavoratori ancora disoccupati dell’intero settore.
Sicurezza significa logiche serie: tempo indeterminato, contratto nazionale, civiltà del lavoro, tutte cose dimenticate da tempo dai vari governi della lotta alla manciugghia e dei “bellissimi”.
E invece tutti conosciamo l’uso strumentale fatto dell’Albo dei lavoratori che ancora non decolla e sulla cui tempistica insorgono tanti dubbi.
Un Albo che è solo una bombetta ad orologeria che scoppia sempre e solamente a tempo debito.
Ci credete ancora che un tale atto amministrativo farà diventare “bellissima “questa terra ? È vero che siamo la terra “do cuntu”… ma “u cuntu” è per i picciriddi!
Il Segretario Regionale
SI.F.U.S CONF.A.L.I F.P
Costantino Guzzo
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