Ma questa, finora, è solo un’ipotesi. Le ricerche del corpicino di Gioele nelle prossime ore, o nei prossimi giorni diventano fondamentali. Perché se è vera tale ipotesi, il corpo del bimbo non dovrebbe essere lontano dal luogo dove è stata trovata morta Viviana Parisi. “Parliamo di ipotesi perché c’è un ‘buco’ di 10 minuti”, precisa il procuratore Angelo Cavallo. Tra le ipotesi ci potrebbe essere il rapimento?
Rimane ancora misteriosa la morte di Viviana Parisi e altrettanto misteriosa è la scomparsa di Gioele. E’ il piccolo di 4 anni del quale si sono perse le tracce lo scorso 3 agosto, mentre la madre Viviana Parisi, dj di 43 anni, è stata trovata morta nelle campagne di Caronia nei pressi dell’autostrada Palermo-Messina.
L’ultima ipotesi, formulata in queste ore, è che il bambino possa essere morto nell’impatto dell’auto dove viaggiavano Viviana Parisi e il figlioletto con il furgoncino. Sconvolta e in preda al rimorso, la mamma avrebbe preso in braccio il corpicino del bambino, avrebbe scavalcato il guard-rail e, dopo aver percorso un sentiero sterrato, avrebbe nascosto il cadavere di Gioele. Poi si sarebbe arrampicata sul pilone e si sarebbe tolta la vita buttandosi giù.
Tutto è possibile, certo. Anche se il procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Patti, Angelo Cavallo, lascia la porta aperta ad altre ipotesi:
“Dal video di Sant’Agata di Militello – dice il magistrato – si capisce che Gioele era vivo: si vede la faccia e si vede che è vivo. L’immagine è chiara. E questo rende più fondata l’ipotesi che nell’incidente stradale il bambino fosse con la madre. Parliamo di ipotesi perché c’è un ‘buco’ di 10 minuti”.
L’ipotesi e il buco di 10 minuti. Se è vera l’ipotesi di Gioele morto nell’incidente, ebbene, in tempi tutto sommato brevi il corpicino del bimbo dovrebbe essere ritrovato. Perché se Gioele fosse morto nell’incidente tra l’auto guidata da Viviana Parisi e il furgoncino, e se la madre, dopo l’incidente, avesse portato con sé il corpo del bambino per nasconderlo, lo spazio dove potrebbe trovarsi il corpicino di Gioele dovrebbe essere piuttosto ristretto.
Le cose sono andate così? Chi potrebbe sciogliere almeno questa parte di dubbi sono i testimoni che avrebbero visto Viviana Parisi allontanarsi con il bambino dopo l’incidente: questi testimoni dovrebbero dire se la mamma portava in braccio il bambino e se Gioele camminava accanto alla madre.
Ma questi testimoni – com’è noto – sono spariti.
Il legale della famiglia Mondello (Daniele Mondello è il marito di Viviana Parisi e padre del piccolo Gioele), l’avvocato Pietro Venuti, dopo un incontro con il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, ha comunicato che nei prossimi giorni della ricerca di Gioele si occuperà anche “il reparto dei carabinieri dei Cacciatori di Sicilia”, reparto solitamente impegnato nella ricerca di latitanti. Tutta la zona verrà perlustrata con l’ausilio di unità cinofile.
Ci si interroga anche sul perché Viviana Parisi si sarebbe arrampicata sul traliccio. Su Facebook Claudio Mondello, uno dei due legali e cugino di Daniele, pone degli interrogativi:
“Per quale ragione si è arrampicata su quel traliccio? Forse il bambino le è sfuggito e si è inoltrato nella boscaglia? Forse voleva esplorare la zona intorno da una posizione privilegiata? Perché è caduta?”.
L’ipotesi del suicidio, come già accennato, presuppone la morte di Gioele nell’incidente e il suicidio, per rimorso, della donna, che si sarebbe arrampicata sul traliccio per poi buttarsi giù. Tutto è possibile, certo. Anche se questa ricostruzione sembra un po’ troppo forzata. Però se nelle prossime ore, o tra qualche giorno, si dovesse trovare il corpicino del bimbo, tale ricostruzione prenderebbe forza.
E se il corpo del bimbo non dovesse trovarsi? La storia, a questo punto, si ingarbuglierebbe. Per ora, leggiamo sul quotidiano La Sicilia, l’unica certezza è “il profondo turbamento emotivo di Viviana che ai familiari aveva detto di volersi recare alla ‘Piramide della Luce’, un’installazione artistica, ma anche spirituale e mistica, e la sua svolta religiosa che la portava a leggere spesso la Bibbia. E che era stata molto scossa dall’emergenza Covid-19, tanto da temere per la vita di tutti e in particolare del suo piccolo Gioele”.
“Per il cugino – leggiamo sempre su La Sicilia – l’approdo finale ha due sbocchi: l’omicidio-suicidio o un incidente. Ma alla prima tesi non crede la cognata, Mariella Mondello, sorella di Daniele, che anche oggi (ieri per chi legge ndr) ripete e ribadisce: «Viviana amava moltissimo Gioele, non gli avrebbe mai fatto del male, mai…». E chiede invece di «potenziare le ricerche». Che continuano costanti, giunte all’11esimo giorno. Con l’aiuto anche di una sensitiva, Rosa Maria Laboragine, contattata da Mariella Mondello, che si dice «convinta che Giole verrà ritrovato a breve». «Lui – aggiunge la donna – è lì, vicino alla madre e probabilmente adagiato su alcune foglie». «Sono diversi giorni – aggiunge Laboragine – che sto male per la situazione di questo bambino. Se non dovesse essere ritrovato tra qualche giorno verrò io ad aiutarli. Sono sicura che il suo corpicino verrà ritrovato e portato alla famiglia»”.
Certo, se il corpo di Gioele è stato nascosto nella zona dove la madre è stata trovata morta, come già accennato, non dovrebbe essere difficile ritrovarlo. A meno che Viviana Parisi non si sia inventata qualcosa di difficile per nascondere il corpo dei figlio. Ma anche questa tesi sembra un po’ forzata, considerato lo stato psicologico in cui doveva trovarsi la donna con il figlioletto morto nell’incidente.
In ogni caso, i risultati delle ricerche nelle prossime ore, o nei prossimi giorni, comunque andranno le cose, dovrebbero chiarire questo punto.
“Chiunque abbia visto qualcosa dopo l’incidente, nelle campagne, si faccia avanti, chiami la polizia. Io amo mio figlio e lo voglio trovare…”: questo ‘appello lanciato dal papà di Gioele, Daniele Mondello.
Ci potrebbe essere anche un’altra ipotesi che potrebbe prendere piede nel caso in cui il corpicino di Gioele non dovesse essere trovato. In questo caso non potrebbe essere escluso a priori che il bambino possa essere ancora vivo: magari nelle mani di possibili rapitori? Del resto, come dice il procuratore Cavallo, in questa storia “c’è un ‘buco’ di 10 minuti”.
Per carità, la nostra è solo un’ipotesi che – lo ribadiamo – potrebbe essere presa in considerazione, insieme con altre possibili ipotesi, nel caso in cui il corpicino del bimbo non dovesse essere trovato.
Non resta che attendere l’esito delle ricerche.
Foto tratta da Dagospia