“Nella parte orientale dell’Isola piove un po’ di più. Anche se, sempre più spesso, si tratta di piogge torrenziali, che creano altri problemi”. Cosa avvenuta ieri a Messina con una mezza alluvione. “L’ho detto e lo ripeto: il clima è cambiato. E non è vero che la scienza non ha previsto quello che sta succedendo. L’effetto serra è stato ipotizzato nei primi del secolo passato da Svante August Arrhenius”. Le immagini di tempostretto.it
A Messina, volendo, almeno per qualche ora, gli aliscafi avrebbero potuto circolare per le vie cittadine… Una pioggia così, nella Città dello Stretto, non si vedeva da tempo. Il quotidiano tempostretto.it pubblica un video impressionante che vi invitiamo a vedere. Danni tremendi nella zona nord della città, dove l’acqua arrivata dal cielo ha travolto la strada panonarica, provocando una frana. Per fortuna non ci sono state vittime, come documenta un altro video, sempre di tempostretto.it.
La pioggia è stata forte. Ma i danni – come avvenuto lo scorso 15 Luglio a Palermo – sono stati accentuati dalla pessima gestione del territorio. La responsabilità non è dell’attuale amministrazione comunale di Cateno De Luca, che anzi in due anni ha fatto tanto: dietro il disastro di ieri c’è la colpevole assenza degli amministratori pubblici del passato, che non hanno scusanti: ricordiamoci che il Messinese è stato sconvolto dall’alluvione del 2009: ma chi ha amministrato queste contrade subito dopo l’alluvione ha fatto finta di nulla!
Per correttezza d’informazione va anche aggiunto che la provincia di Messina è quella che, per condizioni ambientali problematiche, è la più esposta della Sicilia al dissesto idrogeologico. Ma solo negli ultimi anni – e grazie all’attuale Governo regionale – si stanno utilizzando ingenti somme che i Governi regionali precedenti non hanno utilizzato.
Quello di non utilizzare i fondi per la tutela dell’ambiente è stata una strategia: così facendo, si andava a una riprogrammazione delle somme negli anni successivi che potevano essere utilizzate per iniziative clientelari, non senza che il Ministro di turno – di centrodestra e, soprattutto, di centrosinistra – non decurtasse tali somme dirottandole in parte nel Nord Italia.
Al Governo siciliano di Nello Musumeci va riconosciuto il grande merito di stare utilizzando tutte le somme per la tutela dell’ambiente.
Detto questo, in Sicilia c’è un problema generale da affrontare: la desertificazione. Lo ha illustrato molto bene qualche anno fa l’ecologo Silvano Riggio:
“L’ho detto e lo ripeto: la Sicilia va verso la desertificazione. La situazione sta cominciando a diventare grave nella parte occidentale della nostra Isola, dove non piove quasi più. Palermo è al centro di questa desertificazione ormai in atto. Ebbene, non solo non c’è la consapevolezza di quello che sta succedendo, ma si continua a ‘cementificare’ la città, eliminando il poco verde rimasto. Gli oltre mille alberi tagliati per fare posto al Tram sono l’ultima follia di una classe dirigente, o presunta tale, che sta uccidendo Palermo. E ancora più folle è l’acqua del depuratore di Acqua dei Corsari che finisce in mare invece di essere riutilizzata!”.
Il problema riguarda, per lo più, la parte occidentale della nostra Isola, dove alla siccità si alternano piogge violente, come quella che il 15 Luglio scorso ha colpito Palermo. Se poi – come succede a Palermo – la città continua ad essere ‘cementificata’ dalle solite bande di affaristi, la ‘frittata’ è inevitabile.
Tre anni fa il professore Riggio ci spiegava quello che sta succedendo a Palermo, dove nelle zone private degli alberi, in certe giornate estive, la vita è diventata quasi impossibile:
“Sì, sembra un forno a microonde. Sta succedendo quello che è stato previsto trent’anni fa: una specie di espansione del clima del deserto del Sahara. La Sicilia, soprattutto la Sicilia occidentale, è investita in pieno da questo fenomeno… Ripeto: la desertificazione della Sicilia è stata prevista trent’anni fa. E’ la politica che ha ignorato questo problema. Ora, però, gli effetti cominciano ad essere pesanti: oltre al caldo, che in certi giorni è insopportabile, c’è anche la siccità”.
Sembra incredibile come tre anni fa il professore Riggio, che insegna Ecologia all’Università di Palermo, ha previsto quello che è successo ieri a Messina e il 15 Luglio scorso a Palermo:
“Nella parte orientale dell’Isola piove un po’ di più. Anche se, sempre più spesso, si tratta di piogge torrenziali, che creano altri problemi. L’ho detto e lo ripeto: il clima è cambiato. E non è vero che la scienza non ha previsto quello che sta succedendo. L’effetto serra è stato ipotizzato nei primi del secolo passato da Svante August Arrhenius”.
Questa la previsione di Riggio tre anni fa, a proposito di quanto potrebbe succedere in Sicilia se non si interverrà:
“Penso a quello che è successo in Siria. Anche se si parla della Siria solo per la guerra, va detto che in questo Paese ci sono state vere e proprie carestie dovute alla desertificazione. Milioni di persone hanno abbandonato le zone agricole colpite dalla siccità per riversarsi nelle città. In Sicilia il fenomeno è già in atto. Ma a Palermo si continuano a tagliare gli alberi per fare posto agli appalti milionari del Tram, si continua a ‘cementificare’ il territorio a colpi di varianti urbanistiche. Si pensa solo agli affari e ai soldi. Vuole sapere veramente cosa penso? Che si va verso la catastrofe”.
Vagli a dare torto…
Foto tratta da 3B Meteo
Silvano Riggio: “La Sicilia come il Sahara”. E Palermo? Butta in mare 500 litri di acqua al secondo!
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