Il Parlamento siciliano – che ha sede a Palermo “Capitale ‘ra munnizza ca un s’inni po’ chiù” – ha approvato la riforma urbanistica. Dove si dimostra lo stretto legame della politica della nostra Isola con la ‘tutela’ dell’ambiente… E il Comune di Palermo ‘Capitale ‘ra munnizza? Pensa ai picciuli ‘ru Tram. Che grande politica! Che ‘maieutica’ sublime! Che progettualità! Che giganti!
Il degrado di Palermo è sotto gli occhi di tutti. L’immondizia che si accumula per le strade per giorni e giorni in tutte le stagioni dell’anno, le discariche che sorgono qua e là dal centro alla periferia, la totale assenza delle istituzioni, l’indifferenza generale, i cittadini che, tranne poche eccezioni (è il caso dell’Associazione dei Comitati Civici), si sono ormai abituati a questo andazzo. Tutto questo dà la misura quasi esatta di una città allo sbando.
Segnaliamo due fatti grotteschi.
GROTTESCO 1 – Mentre a Palermo tutto si degrada, con il Coronavirus sempre in agguato, c’è il Parlamento siciliano, che ha sede proprio a Palermo, che ha approvato la riforma urbanistica (che noi non abbiamo ancora approfondito in attesa di leggerla sulla Gazzetta Ufficiale, ma che, da quello che abbiamo ‘naschiato’, non ci sembra affatto eccezionale: anzi…).
Non possiamo non segnalare il parallellismo: mentre la città sede del Parlamento della nostra Isola affonda nell’immondizia, lo stesso Parlamento siciliano – che ha sede nella città ‘Capitale ‘ra munnizza’ ‘mmenzu ‘i strati ca un s’inni po’ chiù – approva la riforma urbanistica… Quasi che l’urbanistica sicula ritrovi il proprio ‘humus’, la propria dimensione onirica, la propria essenza nella Palermo di oggi…
In effetti, dalla Conca d’Oro in poi Palermo – urbanisticamente parlando – si è sempre confrontata con una parola del dialetto siciliano: scinniri. Dove il significato non è nel qualcosa che si può fare facilmente perché prima si è lavorato tanto e poi si raccolgono giustamente i risultati: dopo aver lavorato tanto e con tanta fatica semu a ‘u scinniri… si usa dire.
No, non è questo il significato di ‘u scinniri della Palermo dalla Conca d’Oro in poi: al contrario, ‘u scinniri, dal secondo dopoguerra ad oggi, è una discesa verso l’inferno: l’inferno di chilometri e chilometri di coste ‘cementificate’ in attesa messianica-escatologica della sanatoria per far guadagnare una barca di soldi chissà a chi (indovina…); l’inferno delle periferie abbandonate (incredibili le foto della ZEN 2 dell’Associazione Comitati Civici di Palermo: quanta retorica, da vent’anni a questa parte sulle ZEN di Palermo!); l’inferno della viabilità dell’Isola che cade a pezzi; l’inferno dei biglietti aerei che costano una barca di soldi (e meno male che il Governo nazionale si è ‘impegnato’ a eliminare questa stortura…); l’inferno dei trasporti marittimi friggi-mangia-incassa e futtitinni (“Per qualche Rolex in più”: sembra il titolo di un film…); l’inferno dei migranti che stanno per consegnarci l’ultimo monumento alla ‘solidarietà’ dopo la sinistra senza sinistra che governa Lampedusa: la nuova, mistica della tendopoli di Vizzini tanto acclamata dalla popolazione del luogo dopo i grandi ‘successi’ del CARA di Mineo…).
Così, in questo caos – da questo caos – è spuntata la nuova legge urbanistica della Sicilia: come se l’urbanistica non fosse parte della vita delle persone, presente che, pensando al passato, si fa futuro. Cosa pensare, ad esempio, dei 120 milioni di euro che la Regione siciliana (quella della ‘riforma urbanistica’) ha erogato al Comune di Palermo per mirabolanti appalti-parcheggi? Anche questo rientra nella ‘riforma urbanistica’?
Oggi l’urbanistica in salsa sicula, tra munnizza e Ministri che illuminano il futuro della Sicilia con le tendopoli da riempire di migranti-brulicanti, rappresenta la ‘cucitura’ (ovviamente ‘urbanistica’…) tra i disastri del passato (cemento e inquinamento) e il caos del futuro.
GROTTESCO 2 – Ma se grottesca è l’urbanistica mescolata alla munnizza e al caos migranti, non meno grottesco è il Comune di Palermo che, invece di occuparsi della città che affonda, pensa ai grandi appalti ferroviari, ‘elisir di lunga vita’ della ‘presunta’ sinistra italiana, vera e propria ‘melassa appaltizia’ di una parte politica che considera la Sicilia un luogo da cui prendere, prendere, prendere…
Abbiamo letto, su Facebook, nella pagina del consigliere comunale Antonio Randazzo un post che ci ha lasciati di stucco. Randazzo è un consigliere comunale del Movimento 5 Stelle che non è stato toccato dal marasma che ha travolto i grillini ormai ‘vampirizzati’ dal PD. E’ una persona che ha mantenuto la sua autonomia di analisi e di giudizio.
“Ieri – leggiamo nella pagina Facebook di Antonio Randazzo – abbiamo appreso con stupore del comunicato stampa diramato dal Comune di Palermo in data 5 agosto 2020 dal titolo ‘Mobilità. Inviata istanza per accedere al Fondo per la progettazione di fattibilità delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per lo sviluppo del Paese per Mal e Tram’.
Nella nota appena inviata al Sindaco dal portavoce Adriano Varrica e dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle (Concetta Amella, Viviana Lo Monaco, Antonino Randazzo), di seguito riproposta integralmente, vi spieghiamo perché è necessario fare chiarezza”.
Qui comincia la storia:
“Sindaco Orlando,
abbiamo letto con grande stupore la dichiarazione dell’assessore alla mobilità Giusto Catania – da Lei cofirmata – con la quale comunicate che l’Amministrazione comunale ha provveduto a inoltrare l’istanza per il fondo in oggetto, al fine di ottenere il finanziamento per lo studio di fattibilità dell’ampliamento del sistema tram (con nuove linee in direzione in Arenella e Vergine Maria, a intersezione con la linea già programmata su via Notarbartolo-via Marchese di Villabianca, 546.000 euro) e la revisione del progetto preliminare della Metropolitana Automatica Leggera (300.000 euro). Sulla base del comunicato, il Comune di Palermo, nel giro di 24 ore, avrebbe presentato per lo stesso fondo del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti due istanze antitetiche e incompatibili tra loro”.
“Proprio lo scorso lunedì (3 agosto), infatti, dopo diverse note a nostra firma (a Lei indirizzate e da Lei riscontrate) e a seguito di una riunione d’urgenza con l’Assessore Prestigiacomo e i tecnici del Comune alla quale abbiamo partecipato unitamente al Provveditore per le opere pubbliche, la Giunta Comunale ha approvato la delibera n. 179 avente come oggetto ‘Approvazione della Presentazione della Proposta di ammissione al finanziamento statale dei piani/progetti/project review, per i quali si intendono utilizzare le risorse assegnate di cui ai decreti del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti n. 171 del 10 maggio 2019 e n. 594 del 23 dicembre 2019 INFRASTRUTTURA VIARIA DI COLLEGAMENTO DEL PORTO ALLA GRANDE VIABILITA’. Il 4 agosto, con comunicato stampa, è stato da Lei annunciato il deposito dell’istanza presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dando seguito alla delibera”.
“Il 5 agosto, come sopra evidenziato, Lei e l’Assessore Catania avete annunciato una ulteriore istanza di partecipazione al medesimo fondo. Essendo le risorse potenzialmente disponibili per il Comune già fissate con apposito decreto (circa 1,4 milioni di euro) ed essendo queste del tutto assorbite dall’istanza di cui alla delibera n, 179, non può di certo trattarsi di una integrazione della stessa. Anche perché, come evidenziato dalle F.A.Q. sul sito del Ministero, per presentare nuova istanza o aggiornare quella già depositata sarebbe stata necessaria una delibera di giunta (che non risulta all’albo pretorio). Dalle informazioni in nostro possesso sulla base del vostro comunicato la seconda istanza, relativa ad ampliamento del tram e realizzazione della M.A.L., non dovrebbe avere alcuna validità”.
“Ci preoccupano, inoltre, i contenuti di questa seconda (e incomprensibile) istanza. Non vogliamo entrare nel merito della richiesta di uno studio di fattibilità relativo al tram all’Arenella e a Vergine Maria, avendo già testimoniato in tutte le sedi istituzionali le nostre preoccupazioni sul disegno della Sua Amministrazione relative alle modalità con le quali si intende procedere al completamento dell’infrastruttura tramviaria esistente. Restiamo invece stupiti sulla richiesta di risorse per il completamento del progetto preliminare della M.A.L. Lo scorso marzo, infatti, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha sbloccato oltre 200.000 euro richiesti dal Comune col medesimo scopo e dunque risulta incomprensibile la ratio di questa richiesta, soprattutto in considerazione del fatto che le tempistiche di erogazione delle risorse del fondo progettazione non sarebbero compatibili con la partecipazione del Comune di Palermo al bando in scadenza per il trasporto rapido di massa. Questa circostanza risulta rappresentata per iscritto dallo stesso Comune in data 13 marzo 2020″.
Infine, nel comunicato si fa riferimento ad ulteriore istanza per il fondo in oggetto, ‘presentata pochi giorni fa’, per finanziare con 600.000 euro la progettazione delle piste ciclabili. Risulta nostro dovere informarla che l’istanza per tale intervento è stata presentata dal Comune nell’ottobre 2019 e finanziata con decreto direttoriale MIT del 16 dicembre 2019. Stanno decorrendo dal 31 dicembre 2019 i termini stringenti per l’aggiudicazione delle gare di progettazione che scadranno il 26 settembre 2020, pena la perdita del finanziamento. Di questa circostanza l’abbiano peraltro informata oltre un mese fa, chiedendo di conoscere lo stato di avanzamento di tale intervento. A questo punto rinnoviamo la nostra richiesta, temendo che tutto sia fermo e che le risorse siano a rischio. Su tutti questi aspetti risulta necessario un chiarimento e, qualora venissero confermate le evidenze qui rappresentate, l’individuazione di responsabilità politiche e amministrative. Delle due una: o l’Amministrazione ha agito senza alcun coordinamento e con estrema superficialità o la seconda istanza, con grossolane lacune procedurali e di contenuti, è stata volutamente depositata solo per finalità politiche e propagandistiche. In entrambi i casi sarebbe grave. Certi di un Suo riscontro, anche al fine di supportare il percorso presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,
porgiamo distinti saluti”.
Questa storia – acchiappa i soldi e comu veni veni – non ha bisogno di alcun commento: si commenta da sé. Palermo va in malora e a cosa pensa l’attuale amministrazione comunale? Agli appalti ferroviari, mescolando e addizionando richieste su richieste su richieste su richieste su richieste…
P’accamora purtamu tutto rintra e poi si viri…
Foto tratta da Ialmo
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