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FCA (Fiat Chrysler) si ‘francesizza’: il Piemonte farà la fine che ha fatto fare al Sud Italia dal 1860 ad oggi?

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Chi l’ha detto che, in Italia, non si profila all’orizzonte una “Questione settentrionale”? La “Questione Settentrionale” c’è già, ma a provocarla non sono gli sprechi oggi inesistenti del Sud e della Sicilia, ma le scelte del gruppo Fiat-Chrysler che ha spostato il proprio baricentro produttivo europeo in Francia

La notizia è nell’aria da tempo. Ma adesso è stata ufficializzata: dopo la fusione tra il gruppo italo-americano FCA (Fiat Chrysler) e il gruppo francese PSA (Peugeot) si profilano problemi seri con i fornitori terzi dell’indotto italiano del settore automobilistico. I francesi, ovviamente, pensano alla Francia e non all’Italia. E puntano a far crescere l’indotto francese a scapito di quello italiano.

FCA ha avvertito i fornitori italiani della ‘novità’. Insomma, si cambia. La parte italiana delle attività di ricerca, di sviluppo e produzione delle auto più piccole del gruppo d’ora in poi parleranno ‘francese’. E francese dovrebbe essere anche l’indotto.

La cosa, ovviamente, non fa piacere all’Italia. E, in particolare, non fa piacere al Piemonte, dove l’indotto FCA fino ad oggi ha fato lavoro a circa 60 ila addetti per un totale di un migliaio di imprese, on un volume di affari pari a circa 18 miliardi di euro all’anno.

Insomma, il Piemonte – sul fronte del settore automobilistico – rischia di fare la fine che, lo stesso Piemonte, agli alberi della ‘presunta’ unità d’Italia fece fare al Sud.

Allora il Piemonte era un luogo di erba medica, mucche e un po’ di agricoltura. Industrie ce n’erano poche. In quegli anni dal Piemonte e, in generale, dal Nord Italia, la gente emigrava. Mentre nel Sud Italia c’erano le industrie e l’economia e le attività culturali surclassavano il Nord Italia.

Diciamo che, per 160 anni, o giù di lì, il Nord, in Italia, ha fatto quello che ha voluto. E, soprattutto, ha mantenuto l’industria automobilistica torinese non soltanto drenando, indirettamente, risorse al Sud, ma anche con le risorse tolte alle piccole e medie imprese italiane, che sono sempre state l’ossatura dell’economia italiana.

Oggi il gruppo FCA si ‘francesizza’, con tutte le conseguenze del caso. E il Piemonte – che storicamente ha sempre avuto un rapporto molto forte con la Francia – diventa il Sud della Francia…

E dire che qualche mese fa il gruppo FCI Italy ha chiesto un prestito di 6,3 miliardi di euro all’Italia, con i sindacati ‘scodinzolanti’ pronti a dire sì. Chissà cosa succederà dopo la ‘francesizzazione…

E gli italiani? Continueranno ad acquistare automobili Fiat?

Foto tratta da Nord Notizie

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