Sta cercando di salvare il salvabile del Movimento 5 Stelle. Ma nonostante la sua buona volontà, Vito Crimi non ci riuscirà, perché il destino dei grillini è già stato scritto: debbono essere inglobati dal PD. E’ per questo che, a noi, il coordinatore nazionale di quello che è stato il Movimento 5 Stelle ricorda tanto gli ufficiali del Regno delle Due Sicilie che gli inglesi, nel 1860, non riuscirono a corrompere…
Noi non crediamo più ai grillini. A parte l’inadeguatezza di fondo (che comunque ci sta), c’è un grande problema di immoralità politica. Troppi gli impegni assunti con gli elettori non mantenuti. Però, dal marasma di un Movimento in via di decomposizione politica, ci sono alcuni esponenti di questo soggetto politico – pochi per la verità – che si salvano. Uno di questi è Vito Crimi, attuale coordinatore (si dice così da quelle parti?) del Movimento 5 Stelle.
Crimi, tra mille difficoltà, sta provando a salvare quel poco che resta di un’esperienza politica che non è nata male, ma è peggiorata strada facendo. Fino a ridursi – e sono i tempi attuali – prima a ‘paraninfo’ della Lega di Salvini e, oggi, ad ancella del PD.
Crimi riuscirà a salvare il Movimento 5 Stelle? A nostro modesto avviso no, perché il destino di questo Movimento sembra ormai segnato. A noi – e siamo alla ragione di questo articolo – Vito Crimi ricorda gli ufficiali del Regno delle Due Sicilie che gli inglesi, nel 1860, non erano riusciti a corrompere.
I Nuovi Vespri – i nostri lettori lo sanno – dedichiamo una sezione di questo blog alle ricostruzioni storiche. Abbiamo pubblicato la storia dell’invasione di inglesi e piemontesi in Sicilia, nel 1860, che gli storici prezzolati (o “scrittori salariati”, per dirla con Antonio Gramsci) chiamano pomposamente Impresa de Mille (si tratta del pregiatissimo volume di Giuseppe Scianò: “… e nel mese di Maggio del 1860 la Sicilia diventò Colonia”).
Cosa successe nel 1860 in Sicilia? Successe che gli inglesi, che avevano grandi interessi in Sicilia (lo zolfo, ma anche altro), decisero che il Regno delle Due Sicilie doveva scomparire. Per essere regalato al casato nobiliare più sgarrupato dell’Europa dell’epoca: i Savoia.
Per far questo inscenarono la farsa dell’Impresa dei Mille, mettendoci a capo un personaggio che, in Europa e, soprattutto in Sud America, si era sempre distinto per la sue doti di ‘spataiuolo’ e di ‘zaffigno’: Garibaldi.
Gli inglesi andavano per le spicce. Per evitare ‘camurrie’ (leggere, in questo caso, fastidiose perdite di tempo) corruppero, ad uno ad uno, generali, ammiragli e ufficiali del Regno delle Due Sicilie.
Però ogni tanto c’era qualche ufficiale Duo Siciliano che non si faceva corrompere. E questo era un problema, perché Garibaldi e i picciotti che si accompagnavano a lui a combattere erano veramente scarsi.
Così gli inglesi, per fronteggiare gli ufficiali Duo Siciliani che non si facevano corrompere, ‘affittarono’ e portarono in Sicilia un bel drappello di mercenari ungheresi, che invece a scannare le persone erano bravissimi (per inciso, ancora oggi la Sicilia dedica vie e strade ad alcuni di questi mercenari-delinquenti ungheresi).
Chiusa la parentesi garibaldina, i nostri lettori diranno: cosa c’entra il grillino Vito Crimi con la farsa dei Mille di Garibaldi? C’entra, perché al pari degli ufficiali Duo Siciliani che si rifiutarono di consegnarsi agli inglesi, Vito Crimi non si vuole consegnare al PD.
Sta provando, in tutti i modi, a salvare un Movimento che, come già ricordato, sembra destinato ad essere inglobato nel PD. Pensate che, alle imminenti elezioni regionali, i ‘capi’ del Partito Democratico pretendono che i grillini, in quasi tutte le Regioni, non presentino un proprio candidato presidente e appoggino i candidati presidenti dello stesso PD!
Non ci crederete, ma anche persone intelligenti di ‘spirito’ grillino sostengono questa tesi, “per non disperdere voti e per non avvantaggiare le destre”: come se la missione del Movimento 5 Stelle non sia quella, anche in questa triste fase finale della sua avventura, di mantenere almeno un minimo di dignità politica!
No: i grillini debbono diventare lo ‘scendiletto’ del PD, un partito mezzo fallito che ha perso le elezioni politiche, ha perso le elezioni europee (dove ha preso meno voti rispetto alle disastrose elezioni politiche del Marzo 2018) e ha conservato l’Emilia Romagna perché ha messo in campo di tutto e di più…
Ecco il parallellismo: gli ufficiali Duo Siciliani che non si vendettero agli inglesi diedero battaglia: e fecero vedere i sorci verdi a Garibaldi e ai suoi accoliti. La battaglia di Calatafimi Garibaldi non l’ha mai vinta, così come non ha mai vinto la battaglia di Palermo: in entrambi i casi gli ufficiali Duo Siciliani pagati dagli inglesi non fecero combattere le proprie truppe, regalando le vittorie a Garibaldi.
Lo stesso destino toccherà a Vito Crimi: eroicamente, sta tenendo alta la bandiera grillina, non cedendo al PD, ma si trova accanto tanti grillini ‘vampirizzati’ dal PD (perché si sono fatti ‘vampirizzare’ non si capisce, dal momento il PD non ha nulla da offrire).
Così come gli ufficiali Duo Siciliani rimasti fedeli al proprio Regno si ritirarono ad uno ad uno a Gaeta per perdere l’ultima battaglia e scomparire, Crimi e i pochi, veri grillini rimasti in giro si stanno ritirando nella loro Gaeta, che è rappresentata dal no al MES e dal no all’appoggio dei candidati del PD alle imminenti elezioni regionali: ma Crimi e i suoi perderanno anche queste due battaglie: alla fine arriverà il Grillo di turno che gli imporrà sia il sì al MES, sia la sottomissione elettorale al PD.
Anche Crimi sa che è così: è stato proprio lui a combattere la battaglia contro il finanziamento pubblico ai giornali ‘liberi’, a cominciare dal mega-finanziamento annuale a Radio Radicale: ma, alla fine, ha perso. E perderà anche sul MES e sulle elezioni regionali.
(QUI TROVATE UN ARTICOLO SUI FONDI PUBBLICI AI GIORNALI)
Crimi se ne faccia una ragione: il futuro senza futuro del Movimento 5 Stelle è ormai scritto…
Foto tratta da Tiscali Notizie