Lo scrive in una nota la Federazione sindacale di polizia (Fsp). A nostro modesto avviso, la ‘lettura’ ci sembra molto ottimistica: a Lampedusa, da oltre una settimana, gli sbarchi si susseguono a ritmo continuo. E, da oltre una settimana, 150-200 migranti al giorno vengono trasferiti a Porto Empedocle. Solo 25 positivi in questo caos? Se è così lampedusani e, in generale, siciliani siamo stati fortunati
Sarebbero 25 i migranti sbarcati a Lampedusa positivi al Coronavirus, o COVID-19. A comunicarlo è la Federazione sindacale di polizia (Fsp):
“Fra i numerosi migranti arrivati negli ultimi giorni a Lampedusa risultano diversi casi di positività al COVID 19, ma non sembra affatto che i meccanismi di risposta sanitaria siano immediati. Urgono protocolli di intervento certi e stabili – dice il segretario dell’Fsp Walter Mazzetti – che tengano al riparo dai rischi altissimi del momento la cittadinanza e gli operatori delle forze dell’ordine impegnati massicciamente sull’isola. E serve che siano individuati luoghi idonei che consentano immediati spostamenti dei positivi e dei numerosi migranti che devono rimanere in quarantena”.”.
La Federazione sindacale di polizia segnala 25 test sierologici positivi tra quelli effettuati ai migranti presenti all’Hotspot di Lampedusa.
“Ci risulta che i test sierologici hanno dato risultato positivo per 25 persone – aggiunge Antonio Allotta, segretario del Sindacato di polizia Mp -. La situazione ci preoccupa, perché tutti i nuovi sbarcati sono stati sul molo per ore, i positivi sono rimasti a lungo divisi dagli altri da una corda rossa, e tutti gli altri, che evidentemente devono essere sottoposti alla quarantena, sono stati pure in attesa sul posto”.
“Adesso i positivi sono stati portati in una piccola struttura chiusa, e saranno sottoposti a ulteriori esami, mentre gli altri sono stati divisi in gruppi e sono ancora in attesa. E non ci risulta che si sappia neppure dove devono essere spostati. Ci sono moltissimi colleghi impegnati a cinturare la zona, ma non è così che ci aspettiamo debba essere gestita la situazione”.
“A Lampedusa – conclude Allotta – non si può affrontare sul momento la questione di come gestire i casi di positività e gli spostamenti in quarantena, né le sei strutture presenti nell’Agrigentino, totalmente fatiscenti, sono adatte a fronteggiare l’emergenza sanitaria”.
A noi il racconto dei sindacalisti della polizia sembra ottimistico. A noi risulta che, da oltre una settimana, da Lampedusa, ogni giorno, 150-200 migranti vengano trasferito a Porto Empedocle. In questi sette giorni ci siamo posti una semplice domanda: possibile che, con tutti questi sbarchi, non sia stato trovato un solo positivo al Coronavirus?
Oggi apprendiamo la notizia che, a Lampedusa, ci sarebbero 25 migranti positivi al Coronavirus. Noi non siamo stupiti: semmai siamo stupiti del fatto che, dopo oltre una settimana di sbarchi, si scoprano solo adesso 25 positivi al Coronavirus.
Tre domande.
Prima domanda: tutti questi barchini sono spontanei o, dietro, c’è un sistema organizzato che si occupa di portare questi barchini a tiro delle autorità italiane che li scortano fino a Lampedusa?
Seconda domanda: in questo momento – cioè in piena emergenza Coronavirus, con il virus in piena diffusione in Africa e con l’aumento dei positivi anche in Italia – quanti altri Paesi europei si trovano nelle stesse condizioni non dell’Italia, ma di Lampedusa e della Sicilia, che sono le due colonie dell’Italia dove l’attuale Governo italiano ha deciso di far sbarcare i migranti in piena pandemia?
Terza domanda: come mai il Ministero degli Interni non comunica i luoghi dove questi migranti vengono portati una volta arrivati a Porto Empedocle?
Rispondendo a queste tre domanda tutto sembra più chiaro…
Foto tratta da Il Primato Nazionale
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