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Il vice Ministro dell’Economia Misani: “Il saldo del 2019 sarà uguale zero”. Ne è proprio sicuro?

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Noi non siamo né economisti, né commercialisti. Ma, da semplici giornalisti, abbiamo la sensazione che i calcoli del vice Ministro dell’Economia, Antonio Misani, siano un po’ strani. In ogni caso, con questo articolo concludiamo la nostra ‘trilogia’ di oggi su chi governa l’economia italiana (allegati trovate gli articoli su altri due ‘geni’ dell’economia: Roberto Gualtieri e Laura Castelli) 

Oggi abbiamo illustrato ai nostri lettori il ‘genio’ del Ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e le ‘gesta’altrettanto ‘geniali’ della vice ministra dell’Economia, la grillina Laura Castelli. A questo punto sarebbe stato ingiusto non parlare del terzo protagonista dell’Economia italiana presente nel Governo Conte bis: un ‘genio’ anche lui, ovviamente: il vice Ministro dell’Economia, questa volta del PD, Antonio Misiani.

Dice Misani in un post sulla propria pagina Facebook:

“Strumentalizzare politicamente la questione dei versamenti dovuti il 20 Luglio e fare passare il governo come nemico dei contribuenti è assurdo”.

Insomma, non è facile fare capire ai governanti italiani che imprenditori e partite IVA, quest’anno, non hanno potuto lavorare. Del resto, i Ministri e i vice Ministri, ogni mese, Coronavirus o non Coronavirus, le ricche indennità mensili le portano a casa. Cosa volete che gliene freghi a queste persone se imprenditori e titolari di partita IVA non hanno lavorato e non hanno incassato? Debbono pagare e basta!

Notevole, per acume economico, il ragionamento del vice Ministro Misiani:

“Spostare anche i versamenti di Giugno (già prorogati al 20 Luglio) a Settembre creerebbe un grande ingorgo fiscale in un periodo nel quale tra l’altro i dati puntuali dei versamenti sono necessari per la stesura dei documenti di programmazione economica e finanziaria del governo”.

Impossibile far capire ai signori del Movimento 5 Stelle e del PD che, in tempo di pandemia, quando l’economia va a picco, tasse e imposte si sospendono. In altri Paesi del mondo – parliamo dei Paesi cosiddetti industrializzati – hanno fatto così. Ma ormai, l’Italia, si sa, è un Paese finito, con un’economia che sta andando a rotoli.

Eppure il vice Ministro insiste:

“Per Isa e forfettari – scrive il vice Ministro in un post – per venire incontro alle richieste soprattutto dei piccoli studi professionali, il governo è già intervenuto posticipando la scadenza del 30 Giugno al 20 Luglio, oppure al 20 Agosto con una maggiorazione dello 0,4%. In altre parole un contribuente forfettario che doveva versare ad esempio 2.000 euro, ha tempo fino al 20 Luglio per farlo senza nessuna maggiorazione oppure fino al 20 Agosto con una maggiorazione di 8 euro (2.000 x 0,4% = 8 euro)”.

E se il cittadini che deve effettuare questi versamenti non ha i soldi? Pensate che un problema del genere possa interessare agli esponenti del PD, del Movimento 5 Stelle, ai renziani e a Liberi e Uguali?

Qui arriva la parte che a noi non convince proprio:

“Per essere chiari – scrive il vice Ministro Misani – stiamo parlando del saldo ed acconto di Giugno. Il saldo del 2019 in molti casi sarà uguale a zero perché il primo acconto di Giugno 19 ed il secondo acconto di novembre 19 sono pari al 100%). Il primo acconto 2020 invece che con il metodo storico (cioè in base all’anno precedente) può essere calcolato con il previsionale, con un margine di tolleranza aumentato da questo governo da zero al 20%».

Noi non siamo né economisti, né commercialisti. Ma, da giornalisti, noi sappiamo che il saldo non è a zero, perché l’anno scorso a Giugno è stato pagato il 40% e a Novembre il 50% per cui rimane ancora un 10% + il 50% del 2020. Ne consegue, se l’aritmetica non è un’opinione, che oggi arriverà una mazzata. Ci sbagliamo?

Invitiamo i nostri lettori che magari ne sanno più di noi a dire la loro.

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