Coronavirus: un positivo asintomatico infetta 71 persone. Attenti agli ascensori…

15 luglio 2020

La storia che vi raccontiamo è accaduta in Cina tra la fine di Marzo e i primi di Aprile. Una vicenda che sembrava inspiegabile e che, invece, è stata ricostruita dal Centro Statunitense per il Controllo delle Malattie. Un monito per chi sottovaluta i positivi al virus asintomatici e gli ascensori…  

Ci dicono di stare tranquilli con i positivi al Coronavirus asintomatici, perché avrebbero una carica virale bassa rispetto ai sintomatici e non dovrebbero essere fonte di contagio. Ma è arrivata una smentita, per certi versi clamorosa, se è vero che in Cina una donna positiva asintomatica ha contagiato 71 persone. E sapete dove li ha contagiati? In ascensore!

Ma, prima di ragionare sui positivi asintomaci al virus che non creano, o sugli ascensori, raccontiamo i fatti.

Cominciando col dire che i fatti li racconta Journal of Emerging Infectious Diseases del Chinese Centers for Disease Control and Prevention. Una storia accaduta in Cina tra la fine di Marzo e i primi di Aprile. La donna è tornata a casa, in Cina, nella provincia di Heilongjiang, dopo un viaggio negli Stati Uniti. Per la precisione, è tornata il 19 Marzo.

Per raggiungere il suo appartamento, prima di auto isolarsi come prevede la prassi, ha preso l’ascensore. E qui arriva il patatrac!

Pochi giorni dopo l’arrivo della donna un vicino di casa viene ricoverato in ospedale per un ictus. I medici effettuano un tampone e l’uomo risulta positivo al virus, anche se asintomatico; stessa cosa per i suoi due figli che l’avevano accompagnato in ospedale.

Nell’ospedale si infettano in 28 tra infermieri, medici e pazienti.

L’uomo colpito dall’ictus viene trasferito in un altro ospedale dove si infettano altre 20 persone tra personale medico e pazienti.

Tutto semplice? No, perché la storia, in realtà, è molto complicata ed è stata studiata dal Centro Statunitense per il Controllo delle Malattie. Proviamo a illustrare quello che è stato appurato.

Nei giorni in cui l’uomo colpito da ictus è risultato infetto, un altro uomo manifesta i sintomi del Coronavirus. I medici effettuano il tampone su questo secondo uomo e appurano che è stato colpito da un ceppo statunitense. Il problema è che né questo secondo uomo infettato, né i suoi familiari si erano recati negli Stati Uniti. E allora?

Si cerca di capire come questa persona abbia contratto un virus proveniente dagli Stati Uniti. Dopo ricerche e verifiche, si scopre che questo secondo uomo infettato era venuto a contatto con l’uomo colpito da ictus: i due avevano partecipato ad una riunione.

La ricostruzione dei fatti, a questo punto, potrebbe essere semplice: la donna arrivata dagli Stati Uniti d’America rilascia il droplets in ascensore; il primo uomo (quello colpito dall’ictus) entra in ascensore e contrae l’infezione che trasmette, a propria volta, al secondo uomo.

Tutto risolto? No: perché il primo uomo, quello dell’ictus, non ha mai preso l’ascensore!

Il ‘mistero’ lo svelano i ricercatori del Centro Statunitense per il Controllo delle Malattie:

“Riteniamo che A0, la donna proveniente dagli Stati Uniti, fosse una portatrice asintomatica e che B1.1, la figlia del Paziente B (l’uomo con l’ictus ndr), fosse stata infettata dal contatto con le superfici dell’ascensore nell’edificio in cui vivevano entrambe”.

La ragazza avrebbe quindi infettato il padre che, a propria volta, ha infettato altre 71 persone.

Cosa insegna questa storia?

Il primo insegnamento è che, sui positivi al virus asintomatici che non trasmettono la malattia, bisogna andare molto cauti.

Quando noi diciamo che è pericoloso portare in Sicilia positivi al virus da altre parti del mondo ci riferiamo anche a questo: a parte i malati conclamati da ricoverare, non è detto che i positivi asintomatici non possano trasmettere la malattia (il caso della signora cinese tornata dagli Stati Uniti lo dimostra); tra l’altro, questo via vai di positivi crea il rischio di fare arrivare un nuovo ceppo che potrebbe creare problemi alla popolazione.

Il secondo insegnamento, in una Sicilia un po’ sbracata, dove la mascherina sta diventando una mezza rarità, ci dice che bisogna fare molta attenzione negli ambienti chiusi in generale e negli ascensori in particolare.

 

 

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