Complimenti ‘vivissimi’ soprattutto, al presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, già super-consulente del Ministro Luigi Di Maio. E complimenti ‘vivissimi’ alla Ministra del Lavoro, la Siciliana Nunzia Catalfo. Se il Governo Conte bis cercava un modo per affossare definitivamente l’agricoltura del Sud Italia – e, in particolare, per affossare l’agricoltura siciliana – l’ha trovato
Si può continuare a svolgere in Sicilia il mestiere di agricoltore? Ce lo chiediamo dopo essere stati informati sull’ultima trovata dell’INPS, che chiede ai titolari delle aziende agricole della nostra Isola una barca di soldi. Vediamo di che si tratta.
E’ noto l’operato del Governo nazionale Conte bis di PD, Movimento 5 Stelle, Italia Viva di Renzi e Liberi e Uguali. Aiuti quasi inesistenti per il mondo delle imprese nonostante la crisi provocata dal Coronavirus. E tante parolone:
“Quando arriveranno i fondi europei faremo questo, quando arriveranno i fondi europei faremo quello” e bla bla bla.
Tutte le imprese sono in grandissima difficoltà. E tra le imprese in difficoltà ci sono anche le imprese agricole. Queste ultime debbono fare i conti con la globalizzazione dell’economia, che significa arrivo, da Paesi esteri, di prodotti agricoli a prezzi stracciati. Spesso la qualità di questi prodotti è infima: ma ai signori dell’Unione europea, che hanno sposato il credo liberista, della qualità dei prodotti che finiscono sulle tavole degli italiani non gliene può fregare di meno.
Il risultato è che in Italia arrivano prodotti agricoli da Paesi esteri dove il costo del lavoro agricolo è, in media, dieci volte (o forse più) inferiore al costo del lavoro agricolo del nostro Paese.
In Sicilia questo problema, in alcuni settori, è drammatico: basti pensare che, per il grano duro, in un momento in cui in quasi tutto il mondo la produzione registra una flessione, i commercianti si sono inventati il modo per bloccare l’aumento del prezzo di questo prodotto facendo arrivare con le solite navi grano duro estero a basso prezzo (la qualità di questo grano la potete immaginare…).
E’ in questo scenario di crisi che arrivano gli ‘amici’ dell’INPS.
Ebbene, in un momento di doppia crisi economica per l’agricoltura siciliana – crisi da globalizzazione dell’economia e crisi da emergenza Coronavirus – è arrivata la circolare 8 luglio 2020, n. 82 con la quale l’Istituto di previdenza comunica i contributi obbligatori dovuti da coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali per il 2020.
Il reddito medio convenzionale 2020, a cui si applicano le aliquote per la determinazione dei contributi IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti), è stato fissato a 59,45 euro dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La circolare fornisce, inoltre, indicazioni sui contributi di maternità, sui contributi INAIL e sulle agevolazioni per i territori montani e le zone svantaggiate. Sono riportate, infine, le tabelle dei contributi 2020 e le modalità di pagamento
L’INPS, in pratica, ha aumentato di 700 euro i contributi a carico delle aziende agricole e – tanto per gradire! – chiede anche gli arretrati di 5 anni, ovvero 5 mila e 200 euro per ogni azienda agricola!
Dove gli agricoltori siciliani dovrebbero trovare questi soldi bisognerebbe chiederlo agli esponenti dei quattro partiti di Governo: e cioè agli esponenti del PD, del Movimento 5 Stelle, di Italia Viva di Renzi e di Liberi e Uguali.
Ma, in particolare, bisognerebbe chiederlo ai grillini: al Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, grande sponsor del presidente dell’INPS, Pasquale Tridico (l’uomo che si è già fatto conoscere dagli imprenditori italiani per la sua capacità di comprendere i problemi di chi fa impresa…) e alla Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo.
Insomma, i grillini sì che se ne intendono di problemi dell’agricoltura!
L’INPS mette sullo stesso piano le aziende agricole del Sud Italia e le aziende agricole del Nord Italia. Dimenticando che le seconde presentano una redditività media di gran lunga maggiore delle aziende agricole del Sud!
Ci dice Santo Bono, un agricoltore siciliano che abbiamo il piacere di conoscere e che ci ha infornato su questa nuova trovata dell’INPS:
“Innanzitutto bisogna parlare con la Ministra Catalfo. Per illustrarle che l’economia agricola della Sicilia presenta, mettiamola così, qualche problema. Alla Ministra va detto che la redditività delle nostre aziende e diversa dalla radditività delle aziende del Veneto e del Nord Italia in generale. Dopo di che, se sono state messe in campo delle azioni a sostegno dell’agricoltura (vendemmia verde ecc. causa COVID-19) come può, una pubblica amministrazione, da un lato aiutare l’agricoltura e. dall’altro lato assestarle una mazzata tremenda, richiedendo somme retroattive degli ultimi cinque anni? E una contraddizione plateale. Ma si rendono conto delle cose che fanno?”
Tra l’altro – questione che INPS e Ministero del Lavoro dovrebbero conoscere – moltissime aziende agricole siciliane sono indebitate con il sistema bancario e con enti dello Stato e, oggi, non sono nelle condizioni di pagare. Ora, non potendo pagare le banche e gli enti dello Stato dove dovrebbero trovare i soldi per pagare l’INPS?
C’è da stupirsi del comportamento dei grillini con gli agricoltori siciliani e, in generale, con l’agricoltura del Sud? No. Noi abbiamo ‘inquadrato’ i grillini e il loro ‘interesse’ per l’agricoltura meridionale e siciliana nel Dicembre del 2018, quando, presso la Commissione Agricoltura del Senato, hanno ‘bocciato’ un emendamento presentato dall’allora senatore del Movimento 5 Stelle, Saverio De Bonis.
“Vi faccio sapere, a titolo di cronaca, che era stato presentato dal Sen. De Bonis (5 Stelle) un emendamento di moratoria di 24 mesi su decreti ingiuntivi, cartelle INPS, ISMEA e quant’altro… in conseguenza alla forte situazione debitoria delle aziende agricole siciliane causata dal prezzo dei prodotti, grano per primo, e dal maltempo che ha impedito semine normali e devastato i terreni. Tale emendamento è stato sonoramente bocciato in Commissione ed in Aula con i voti dei 5 Stelle e Lega. Traetene le vostre conclusioni. Io non commento…Buon Natale”.
In quei giorni il senatore De Bonis veniva espulso dal Movimento 5 Stelle. Ogni altro commento ci sembra superfluo.
P.s.
Raccomandiamo agli agricoltori siciliani, alle prossime elezioni comunali, di votare per PD, Italia Viva di Renzi, Liberi e Uguali e, soprattutto, per il Movimento 5 Stelle…
Foto tratta da CN24