Ricordate ‘A livella del grande Totò? E così è via Libertà a Palermo. La via si sente unica. E invece le altre vie “chini ‘i munnizza” si rivolgono alla via-salotto di Palermo e le dicono: “E’ inutile che ti dai tutte queste aree: nella Palermo di oggi, pi’ munnizza, siamo tutta uguali, come gli uomini passati a miglior vita nella poesia di Totò…
Per ora non è il tempo dei ‘salotti’ di Palermo. Nei giorni scorsi l’Associazione dei Comitati Civici della città ha denunciato l’abbandono di Piazza Ungheria e di via Generale Magliocco. Ora tocca a via Libertà, sì la via più nota di Palermo: la via che un giorno ospiterà il Tram, secondo le intenzioni dell’attuale amministrazione comunale.
In attesa della ‘cementificazione’ anche via Libertà sta vivendo i ‘fasti’ della munnizza che sono ormai il filo conduttore del capoluogo della Sicilia.
“Inviamo la documentazione fotografica dello stato in cui versa via Libertà e zone limitrofe – si legge in un comunicato dell’Associazione dei Comitati Civici -. Differenziata non ritirata da diversi giorni, ramaglie abbandonate, strade non spazzate, sterpaglie, ingombranti abbandonati, cestini non svuotati, alberi non innaffiati”.
E ancora:
“Reiteriamo, inoltre, la richiesta di verifica su autorizzazione rilasciata a commerciante che ha agganciato ad un palo di segnaletica stradale il proprio impianto pubblicitario in via Libertà, all’altezza di viale Lazio, come visibile da foto allegata”.
Sotto potete ‘ammirare’ le foto che l’Associazione dei Comitati Civici ci hanno inviato.
La prima è ordinaria: lavori in corso + munnizza: normalità panormite.
Vi invitiamo, invece, ad osservare attentamente la seconda: si vede un piccolo albero con le foglie secche: e qui c’è tutto “l’amore” del Comune di Palermo e di chi lo amministra verso gli alberi: un amore infinito, totale, eterno, assoluto, unico, inimitabile, eccelso, solare, visionario, poetico, filosofico, armonioso, viscerale, metafisico, ideale, neorealista, dadaista, ora con accenti stokastici, ora frutto dei tormenti di Erinni che tormentano la botanica…
La terza fotografia è un soffio di vento alla ricerca di impossibili soluzioni algebriche.
La quarta fotografia è darwiniana: una pianta che combatte una battaglia per la sopravvivenza con un freddo e oleografico contenitore della spazzatura.
La quinta fotografia è una poesia non ancora scritta: proviamo a scriverla noi…
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