In realtà, a fuggire sono stati in otto. Tre migranti sono rimasti feriti e sono ricoverati presso l’ospedale di Agrigento. Due sono stati rintracciati dalle forze dell’ordine e riportati nel Centro di accoglienza. Degli altri tre migranti non si sa nulla
L’Italia si conferma un Paese dove malgoverno e confusione sono la regola. Proprio nel giorno in cui il Governo italiano blocca gli arrivi da tredici Paesi per scongiurare eventuali ingressi di persone affette da Coronavirus, da un Centro di accoglienza di Casteltermini, in provincia di Agrigento – otto migranti sono riusciti a fuggire. Tre sono rimasti feriti e sono finiti in ospedale, due sono stati rintracciati e riportati nel Centro di accoglienza, mentre tre hanno fatto perdere le proprie tracce.
Il problema è che questi migranti stavano osservando il periodo di quarantena. In teoria, i tre migranti che sono fuggiti dileguandosi potrebbero costituire un problema per la popolazione, visto che avrebbero dovuto completare il periodo di quarantena.
Questo non è il promo caso anomalo. Ricordiamo che, nei giorno scorsi, a San Leone, la spiaggia di Agrigento, dieci migranti sono sbarcati al tramonto, si sono cambiati gli abiti tra le dune e hanno fatto perdere le proprie tracce. In teoria, anche questi dieci migranti arrivati e scomparsi potrebbero essere un problema per la popolazione siciliana.
Queste sono le contraddizioni – o forse sarebbe meglio dire le manchevolezze – nel governo di un territorio e di una comunità.
Nel caso di Casteltermini sorgono spontanee alcune domande:
quanti Centri di accoglienza migranti ci sono in Sicilia?
com’è possibile che in un Centro di accoglienza per migranti in quarantena tre migranti siano riusciti a fuggire?
una bella interrogazione alla Ministra degli Interni Luciana Lamorgese no?
perché i turisti dovrebbero venire in un luogo dove arrivano migranti che nessuno controlla e dove i migranti scappano durante il periodo di quarantena?
quanti danni di immagine sta subendo la Sicilia e, in particolare, la provincia di Agrigento?
Foto tratta da La Gazzetta del Sud