E’ un’ipotesi che va messa nel conto, , se non altro perché, qua e là – e siamo in piena estate – spuntano piccoli focolai. Le ‘autorità’ ci rassicurano spiegando che tali focolai arrivano da fuori. Ma non è stata forse la stessa Italia ad aprire ai turisti e ai migranti (compresi quelli che arrivano nel Nord Italia per i lavori agricoli)? Il Governo nazionale ha una strategia per gestire la questione migranti in emergenza?
Cos’è cambiato nel grande affare dei migranti che, dall’Africa, arrivano in Italia? In Libia lo scenario è identico, nel senso che a gestirlo sono sempre le stesse facce. In Europa i cambiamenti sono tanti, se è vero che già prima dell’esplosione della pandemia di Coronavirus tanti Paesi dell’Unione di migranti non ne volevano più sapere. In Italia, invece, non è cambiato nulla: anche con la pandemia il sistema è stato rimesso in piedi dall’attuale Governo nazionale di PD, Movimento 5 Stelle renziani e Liberi e Uguali.
Ovviamente, bisognava individuare la Regione-cavia dove far sbarcare i migranti in piena pandemia. E, naturalmente, il Governo romano ha scelto la Sicilia, la più ‘affidabile’ delle colonie del Sud Italia. I primi, eventuali rischi – legati al fatto che dall’Africa possono arrivare migranti positivi al Coronavirus – se li ‘sciroppano’ i siciliani. E così, infatti, sta avvenendo.
Il sistema rimesso in piedi funziona senza la retorica ‘buonista’. Ai tempi dell’operazione Mare Nostrum, quando la macchina girava a pieno ritmo, con due o tre porti siciliani dove sbarcavano migrati a ritmo continuo, chiunque si frapponeva a questo andazzo veniva etichettato come razzista.
Oggi ci vanno un po’ più cauti. Anche perché i migranti che arrivano difficilmente potranno spostarsi in Francia, in Germania, in Austria e via continuando. Della pandemia, infatti, si sa ancora poco. Si sa che i focolai spuntano qua e là. I ‘banditi’ che oggi controllano l’Unione europea ne vorrebbero approfittare per controllare meglio la popolazione con chiusure e restrizioni per imporre abolizione della moneta contante (per la gioia delle banche), grano canadese, agrumi nord africani, olio d’oliva tunisino, qualche vaccino per far guadagnare una ‘barcata’ di miliardi alla multinazionale farmaceutica di turno e via continuando con le ‘delicatezze’ del nostro tempo.
Ma il clima è confuso, perché nemmeno loro sanno cosa succederà con il Coronavirus o COVID-19 in Autunno. C’è chi dice che il virus si sarebbe indebolito. E in parte potrebbe anche essere così. Però la vicenda del signore veneto che si è infettato in un viaggio in Serbia e ha incasinato tante persone suscita dubbi.
Questo signore è finito ricoverato, mentre chi l’ha infettato è finito all’altro mondo. Il segno che ci potrebbero essere ceppi dei virus virulenti e ceppi meno virulenti. Ma di questo non si deve parlare per non spaventare le persone.
In ogni caso, per capire di più bisognerà aspettare l’Autunno e, nel Sud Italia – dove l’Autunno è quasi sempre mite – l’Inverno.
Nell’attesa nessuno in Europa sembra disposto a prendersi migranti arrivati dall’Africa. Cosa ce lo fa pensare? Il fatto che il capo del Governo italiano, Giuseppe Conte, da quando sono ricominciati gli sbarchi, non ha diramato alcun comunicato in cui annuncia contatti e incontri per la redistribuzione dei migranti. La Ue tace. Gli ‘europeisti, per ora, parlano solo di MES.
Sembrerebbe, insomma, che i Paesi dell’Unione europea non avrebbero alcuna voglia di imbarcare migranti dall’Africa. Non è così per l’Italia, dove invece i migranti sono tornati a sbarcare. Abbiamo detto Italia: ci siamo sbagliati. I migranti, infatti, sbarcano in Sicilia e, da qualche settimana, in minima parte in Sardegna (in quest’isola arrivano dall’Algeria, che ormai fa il bello e il cattivo tempo nel tratto di mare che collega tale Paese con la Sardegna).
In Sicilia il sistema rimesso in piedi da chi in Libia controlla gli ‘affari’ si articola in quattro tipologie di sbarchi: barchini che arrivano fino a Lampedusa (supponiamo accompagnati); barchini che arrivano nelle coste siciliane (supponiamo sempre accompagnati); imbarcazioni ‘extra lusso’ per migranti supponiamo altolocati (il riferimento è al motoscafo entrobordo arrivato nei giorni scorsi nella spiaggia di San Leone ad Agrigento); e migranti via nave.
E’ interessante notare il mezzo di trasporto scelto per portare i migranti da Lampedusa a Porto Empedocle: la nave di linea che dovrebbe servire per i passeggeri ordinari! A quanto pare qualcuno paga i biglietti ai migranti, anche se ancora non abbiamo capito chi (pagano, come al solito, gli ignari contribuenti italiani?).
Questa è forse la parte più ‘innovativa’ del nuovo affare-migranti. A Lampedusa vengono effettuati i tamponi ai migranti prima di imbarcarli su un a nave di linea con uomini delle forze dell’ordine, personale dell’equipaggio e comuni passeggeri? La domanda non vale solo per il presente, ma anche per il recente passato. Qualcuno risponderà?
Detto questo, non possiamo non segnalare un particolare che sta passando sotto silenzio. La nave Ocean Viking con i 180 migranti – questo l’abbiamo notato tutti – in un primo momento è stata dirottata nel ‘Porto sicuro’ di Pozzallo (ah, dimenticavamo: i ‘Porti sicuri’ fino ad oggi, sono stati solo Porti siciliani: così ha deciso il Governo ‘coloniale’ Conte bis di PD, grillini renziani e Liberi e Uguali).
Poi, però… Poi, però, deve essere successo qualcosa. Secondo noi, da Pozzallo è arrivato un “No” grande quanto una casa. Così il Governo nazionale potrebbe essere stato costretto a optare verso quello che in lingua siciliana si chiama ‘u muru vascio, ovvero il muro basso, ovvero un Comune dove si può fare tutto e il contrario di tutto: Porto Empedocle.
Così la nave Ocean Viking con 180 migranti è finita a Porto Empedocle. Vero è che la sindaca di Porto Empedocle, Ida Carmina, si è un po’ infastidita. Ma, alla fine, i migranti dell’Ocean Viking passeranno sulla nave da quarantena Moby Zazà. E i migranti di questa nave? Quelli che stanno bene – cioè che non sono positivi al Coronavirus – verranno trasferiti. Dove? Sembra a Crotone, in Calabria.
Mentre i migranti positivi al Coronavirus resteranno sulla nave Moby Zazà in un’ala della stessa nave dov’è stata istituita una ‘zona rossa’ (anche questa è un’innovazione dovuta al Coronavirus: non due navi, una dove alloggiare i migranti infettati e una dove alloggiare i non infettati, ma la stessa nave divisa in due aree: insomma, si va allo ‘sparagno’, cioè si risparmia sulla pelle dei migranti).
Interessante anche il ritorno dei ‘Centri di accoglienza’, che ci riportano ai ‘fasti’ romani e alle ‘avventure appaltizie’ del Cara di Mineo. Per l’occasione, a Crotone, così ci è sembrato di capire, verrà allestito un Centro di accoglienza. Si tornerà ai 2 euro al giorno a migrante e il resto del denaro pubblico ai titolari dei Centri di accoglienza come negli ‘anni d’oro’ dell’operazione Mare Nostrum?
Da quello che si capisce, per i migranti arrivati e che arriveranno ancora in Italia via Sicilia non cambierà nulla. Come a Siculiana, in provincia di Agrigento, tutti stipati nei Centri di accoglienza aspettando Godot…
Certo, ogni tanto qualcuno scappa. Per fare che cosa? Per andare a ciondolare davanti le chiese o davanti i supermercati per chiedere l’elemosina, o a provare a pulire i vetri delle automobili per le strade (anche per queste attività c’è un ‘turno’: non è che uno arriva e si mette a chiedere l’elemosina o a pulire i vetri delle auto: ma questa è un’altra storia).
Insomma, dopo aver pagato chissà quale somma per arrivare in Italia, i migranti si misurano con un grande futuro…
E la stabilizzazione dei migranti, legge voluta dalla Ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, la pasionaria del renzismo che avrebbe dovuto interessare 600 mila migranti che lavorano in agricoltura? Era già un flop prima che riprendesse il business dei migranti; e abbiamo il dubbio che sarà un flop anche con i nuovi migranti.
Non sappiamo quale sia la situazione nel Centro Nord Italia. Anche se, qua e là, leggiamo che alcuni migranti arrivati da questo o quel Paese per lavorare in agricoltura nel Centro Nord Italia sarebbero già stati ricoverati per Coronavirus.
Per ciò che riguarda il Sud e la Sicilia, invece, possiamo dire che solo chi non ha nemmeno la lontana idea di cosa sia l’agricoltura in questa parte dell’Italia poteva pensare di stabilizzare i migranti che lavorano in questo settore. L’improvvisazione dell’attuale Governo nazionale in agricoltura è disarmante. Ma dove le hanno viste le aziende agricole del Sud e della Sicilia in grado di pagare un operaio agricolo 80-100 euro al giorno? Ma questi dove vivono?
Ultima notazione. Sappiamo che siamo soltanto all’inizio del business-migranti. Come abbiamo scritto spesso in questi giorni, ci sono almeno altri quattro mesi di barchini & navi targate ONG. Non sappiamo come reagiranno i Comuni siciliani.
Una domanda, però, la vogliamo porre al Governo nazionale: che succederebbe se i contagi, anche in Sicilia, dovessero aumentare? I migrati resterebbero chiusi nei Centri di accoglienza, “guardati a vista” come a Noto? Queste domande se le stanno ponendo a Roma, o l’atmosfera è sempre quella delle diagnosi sbagliate e delle cure sbagliate andate in scena nei giorni caldi del Coronavirus?
Foto tratta da Virgilio Notizie
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