L’abolizione del taglio dei vitalizi ai senatori è stato deciso dalla Commissione contenziosa del Senato con i voti determinanti dei tecnici e contro il parere di due senatori. In verità è una votazione un po’ strana, con il dubbio di una mezza sceneggiata da parte della politica. Durissimo il commento del parlamentare regionale Vincenzo Figuccia
Al Senato della Repubblica (delle…) tornano i vitalizi. La Commissione contenziosa del Senato, ieri, ha deciso di eliminare il taglio ai vitalizi per gli ex senatori. Decisione un po’ incredibile.
Da quello che si capisce, ci sono stati due voti contrari al taglio dei vitalizi e tre voti favorevoli allo stesso taglio dei vitalizi. I due voti contrari al taglio dei vitalizi sono stati espressi dai senatori della Lega, Simone Pillon e Alessandra Riccardi (quest’ultima, che ha lasciato il Movimento 5 Stelle per aderire al partito di Matteo Salvioni, ha votato con coerenza, visto che i grillini si sono sempre espressi per il taglio dei vitalizi).
Per la cronaca, la Commissione contenziosa è composta da tre senatori (i citati Simone Pillon e Alessandra Riccardi più il presidente della stessa Commissione, il senatore di Forza Italia Giacomo Caliendo, che si sarebbe astenuto) e da quattro tecnici, due avvocati e due giudici: tre su quattro hanno votato per il ripristino degli assegni, se è vero che il presidente Caliendo, come già accennato, si sarebbe astenuto.
Se il presidente della Commissione si è astenuto, due senatori hanno votato contro e tre tecnici si sono espressi per eliminare il taglio dei vitalizi, all’appello mancherebbe il voto del quarto tecnico. Si è astenuto pure lui?
In pratica, a ripristinare i vitalizi agli ex senatori sono stati i tecnici! sarà interessante, adesso, leggere le motivazioni di questo pronunciamento.
Durissimo il commento del parlamentare regionale siciliano, Vincenzo Figuccia, che parla di una politica simile a una “porcilaia”.
“Ora – aggiunge Figuccia – non tarda ad arrivare la classica pantomima dello scappa scappa: maggioranza e opposizione si delegittimano, come se la risoluzione si fosse approvata da sola. La casta torna prepotentemente a difendere privilegi insopprimibili con un nuovo oltraggio alla Nazione. Uno smacco inaccettabile – conclude il deputato siciliano – per gli italiani che stanno cercando in tutti i modi di riprendere la propria vita e il proprio lavoro in modo dignitoso”.