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In Italia c’è una maggioranza contraria alla Ue: gli ‘europeisti’ se ne facciano una ragione/ MATTINALE 461

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Anche gli italiani, non sempre attenti ai temi dell’economia, hanno capito che l’Unione europea dell’euro è un grande imbroglio. E hanno capito, soprattutto, che la Germania, in questi anni, ha fatto di tutto per affossare l’economia italiana. La crisi del Coronavirus ha avuto almeno un effetto positivo: ha aperto gli occhi a tanti italiani che hanno finalmente capito la vera natura predatoria della Ue

di Economicus

La politica va guardata per quella che è e non per come in Italia, spesso, la presenta la televisione. Oggi la politica italiana ci dice, per esempio, che l’attuale Governo nazionale non è gradito alla maggioranza degli italiani. In democrazia è un fatto normale quando si governa nel pieno di una crisi economica. Se poi la crisi economica – ed è il caso del momento che stiamo vivendo – è gravissima e peggiorerà ulteriormente, il gradimento del Governo, da parte dei cittadini, è ancora più ridotto.

In questo scenario gli italiani hanno toccato con mano l’indifferenza dell’Unione europea verso il dramma del nostro Paese. Certo, la conoscenza dei meccanismi che regolano la vita economica dell’Italia dentro l’Unione europea non è generalizzata. Ed è proprio per questo che la mediocre Seconda Repubblica è riuscita ad infognare l’Italia nell’Europa dell’euro.

Con molta probabilità, se gli italiani, alla fine degli anni ’90, avessero saputo con che cambio la classe politica del nostro Paese stava passando dalla lira all’euro, o se avesse saputo che per pagare i professori di liceo e i medici pubblici l’Italia , ogni anno, avrebbe dovuto fare ricorso al mercato finanziario controllato dai liberisti, l’Italia non sarebbe mai entrata nell’Eurozona.

Bisogna dire che i tedeschi sono stati bravi. Hanno organizzato un piano per fare fuori la classe politica della cosiddetta Prima Repubblica che mai e poi mai avrebbe infognato l’Italia nell’euro, soprattutto con un cambio lira-euro che favoriva gli interessi della Germania a scapito dell’economia italiana (e l’hanno fatto approfittando anche dell’astio di alcuni settori della vita politica americana e di Israele, che allora erano la stessa cosa, verso l’ala filo-OLP della politica italiana, in testa Bettino Craxi e Giulio Andreotti).

Insieme con i francesi, i tedeschi hanno organizzato l’attacco alle Partecipazioni statali italiane, riuscendo a smantellare l’IRI. Hanno provato anche ad attaccare l’ENI e la FINMECCANICA, ma non ci sono riusciti perché, per fortuna, la Tecnostruttura italiana, negli anni ’90 del secolo passato, era molto più forte della sinistra post comunista del nostro Paese.

Insomma, per oltre vent’anni i tedeschi hanno fatto il bello e il cattivo tempo in Italia. In Sicilia, addirittura, come scrive spesso il direttore di questo blog, hanno inserito una propria banca super-incasinata con i derivati e stanno provando a egemonizzare la Grande distribuzione organizzata.

Ma adesso la festa è finita. L’economia della Germania è al capolinea, colpita prima dai dazi doganali dell’America di Trump e, poi, da altri due problemi che i tedeschi non hanno previsto: la pandemia di Coronavirus o COVID-19 e la dabbenaggine economica della propria classe politica.

Tra dazi doganali americani, Coronavirus e l’incapacità economica della propria lasse dirigente – una mancanza di lungimiranza economica che coinvolge sia i Popolari, sia i Socialisti tedeschi, la Germania ha creato una tempesta perfetta dalla quale non si risolleverà.

Intanto non sappiamo come finisce con il Coronavirus. Proprio in queste ore, in Germania, sono esplosi alcuni focolai del virus e sono state disposte nuove chiusure. In America il Deep state, nonostante gli sforzi, non riesce ad avere la meglio su Trump, mente nell’Unione europea Spagna, Portogallo, Grecia e Italia hanno verificato sulla propria pelle che, dall’Unione europea a ‘trazione’ tedesca, non è arrivato alcun aiuto per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Anzi hanno verificato che, in piena pandemia, i tedeschi facevano la ‘cresta’ persino sulle mascherine!

Pensate: persino gli italiani, che si sono sempre disinteressati a questioni come ‘divorzio’ tra Banca d’Italia e Tesoro, truffa sul debito pubblico italiano adopera della Ue, BCE e imbrogli ‘europeisti’ vari, hanno cominciato a capire che l’Unione europea controllata dai tedeschi danneggia l’Italia.

Facciamo quattro conti. Oggi, al di là dei sondaggi farlocchi (tragicomico il sondaggio che dà l’ipotetico partito del capo del Governo, Giuseppe Conte al 15%: guarda caso, la stessa percentuale che i ‘sondaggi’ davano al partito dell’ex Ministro Angelino Alfano…), Lega e Fratelli d’Italia superano il 40%. E si tratta di due forze politiche molto critiche verso l’Europa dell’euro.

Europeista, anzi, al servizio dell’Europa dell’euro è il PD, partito che si trova al 18% (e forse anche meno, considerato che alle elezioni europee ha preso meno voti rispetto al già disastroso risultato delle elezioni politiche del 2018).

Ma se passiamo al Movimento 5 Stelle gli ‘europeisti’ possono cominciare a tremare. Ricordiamo che questo Movimento è nato contro l’Europa dell’euro liberista. Il fatto che Beppe Grillo – che ha dimostrato di essere un trasformista di gran lunga peggiore dei politici della Prima Repubblica che lui prendeva in giro – tenga oggi questo Movimento dentro una maggioranza di Governo innaturale, non significa che i grillini sono diventati europeisti.

Già ieri è andato in scena un anticipo di quanto succederà nelle prossime settimane e nei prossimi mesi: il primo addio di due parlamentari grillini al Movimento. E non ci sembra che siano andati via per sostenere l’Unione europea dell’euro. Così come non ci sembra che Alessandro Di Battista, che sta provando a mettere fuori gioco Grillo dal Movimento, sia un europeista convinto.

Se mettiamo insieme Lega, Fratelli d’Italia e grillini dissidenti palesi e grillini dissidenti silenziosi già c’è una bella maggioranza anti-euro. Il senatore della Basilicata, Saverio De Bonis – anche lui ex grillino – ha direttamente proposto non soltanto l’uscita immediata dall’euro, ma l’ingresso dell’Italia nell’area del dollaro!

A questi bisogna aggiungere i movimenti che vanno nascendo qua e là, dal nuovo partito di Gianluigi Paragone, che si annuncia d’ispirazione socialista e anti-euro, al movimento al quale fa capo il filosofo marxista, Diego Fusaro, anti-euro, fino ai Comunisti italiani ovviamente anti-euro.

Solo in Sud è un po’ arretrato ma,- da siciliano, lo trovo del tutto normale: se oggi il Sud Italia si trova dove si trova – e cioè una colonia italiana – lo si deve anche alla propria classe politica meridionale, mai attenta ai problemi economici e sempre disponibile al clientelismo e all’ascarismo.

In tempi non sospetti avevo avvertito il direttore di questo blog a non ‘innamorarsi’ troppo del Movimento 24 Agosto di Pino Aprile: seguendo sulla rete cosa scrivono si intuisce la loro arretratezza verso i reali problemi economici dell’Italia nell’euro. Ora lo ha capito anche il direttore: pensare alla rinascita del Sud Italia dentro l’Eurozona è un errore grossolano che farà soltanto perdere altro tempo ai meridionali.

Concludendo, oggi l’Italia è in maggioranza anti-euro e, forse, anche anti Unione europea. E lo sarà sempre di più a partire da Ottobre, quando l’immobilismo del Governo Conte bis dovrà fronteggiare una crisi economica che ancora è agli inizi, ma che peggiorerà a prescindere dal Coronavirus.

Se poi dovesse arrivare anche una seconda ondata di Coronavirus (tragicomica la ricerca del vaccino con un virus che, alla fine, non è altro che un virus del raffreddore reso più potente e più pericoloso non si capisce come e non si capisce da chi), beh, la situazione diventerebbe veramente complicata.

Il tutto, lo ricordiamo, in un’Unione europea che finora non ha dato un solo euro all’Italia e che promette un Fondo per la ricostruzione (Recovery Fund) che arriverà, se arriverà, nella primavera del prossimo anno.

E da qui al prossimo anno che farà l’Italia? Si indebiterà e cercherà di arraffare i fondi del MES, che servirebbero non all’Italia, ma al Governo Conte bis e alla sua traballante maggioranza per non affondare. Il MES, con molta probabilità, non metterà a rischio solo i risparmi degli italiani: farà anche affondare l’attuale maggioranza di Governo. E questo potrebbe essere un fatto positivo.

Foto tratta da Free News Online

 

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