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Ponte sullo Stretto e alta velocità: come prendere in giro Sicilia e Calabria /MATTINALE 544

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In queste ore il PD – partito che ha sistematicamente impoverito il Sud – rilancia il Ponte sullo Stretto di Messina e l’alta velocità. L’obiettivo è utilizzare una parte dei fondi europei che arriveranno il prossimo anno per avviare le ricche progettazioni. Invece di sistemare la viabilità stradale e ferroviaria, i signori della vecchia politica ‘progetteranno’il Ponte e l’alta velocità ferroviaria che, ovviamente, dopo la ‘progettazione’, resteranno lettera morta. Il tutto con i voti degli stessi meridionali. Il solito capolavoro…

Da cinque anni un viadotto di qualche centinaio di metri lungo l’autostrada Palermo-Catania è franato. Dopo cinque anni tutto è fermo.

Da poco meno di un decennio si susseguono i lavori per rimettere in sesto la strada statale Palermo-Agrigento. Quando sarà pronta la strada? Boh…

Idem per la nuova strada o autostrada Agrigento-Caltanissetta.

L’autostrada Palermo-Messina è un delirio.

L’autostrada Messina-Catania è un delirio al cubo.

L’autostrada Siracusa-Gela è una tela di Penelope.

L’autostrada Gela-Mazara del Vallo – che dovrebbe chiudere il periplo autostradale della Sicilia progettato negli anni ’50 del secolo passato – non esiste.

La strada che dovrebbe collegare il Nord con il Sud della Sicilia – la Nord-Sud, o Mistretta-Gela – è in ‘fase di realizzazione’ da oltre 50 anni.

La strada a scorrimento veloce Palermo-Sciacca è una scommessa col destino.

Le strade provinciali della Sicilia sono in buona parte ‘aporie stradali’.

Non c’è bisogno di commentare la rete ferroviaria siciliana: si commenta da sé.

I trasporti aerei della Sicilia sono carenti e i biglietti sono ‘salatissimi’ (l’abbandono dello scalo di Trapani da parte dell’Alitalia è solo l’ultima puntata di un disastro che va avanti dai primi anni ’80 del secolo passato).

I trasporti via mare sono affari per pochi.

In questo scenario arrivano i Ministri del PD e ci vengono a dire che alla Sicilia servono il Ponte sullo Stretto e l’alta velocità. Attenzione: il PD, con la breve eccezione del Governo tra grillini e leghisti, governa l’Italia dal 2011.

Il PD, ai tempi del Governo di Matteo Renzi, ha svuotato le ‘casse’ della Regione siciliana, tra ‘Patti scellerati’ e manovre temerarie sulle entrate cancellate con un colpo di spugna. Al Comune di Catania c’è un’inchiesta, alla Regione siciliana sono rimasti solo i ‘buchi’ nel Bilancio.

Dopo di che ci vengono a dire che la Sicilia ha bisogno del Ponte sullo Stretto e dell’alta velocità, supponiamo ferroviaria. Ma se le autostrade e le strade siciliane cadono a pezzi, se le ferrovie non ci sono o sono penose, a cosa servirebbero il Ponte di Messina e l’alta velocità ferroviaria?

In effetti a qualcosa – e soprattutto a qualcuno – servirebbero. Intanto, sul Ponte, dopo la stagione-farsa del Governo Berlusconi 2001-2006, c’è una questione sospesa. E’ la questione risarcimento.

Chi ha un po’ di memoria ricorderà che il Governo di centrosinistra che arrivò dopo il Governo Berlusconi 2001-2006 – Ministro dei lavori pubblici era Antonio Di Pietro – non chiuse la questione Ponte sullo Stretto di Messina, ma si limitò a lasciare la questione sospesa. Oggi il PD – partito che, da quando esiste, ignora e penalizza scientificamente il Sud e la Sicilia – rilancia l’opera che tra il 2006 e ilo 2008 ha interrotto.

Perché? Forse per allacciare – o riallacciare – i rapporti in Calabria, dopo la batosta delle ultime elezioni regionali?

Un fatto è certo: il Ponte di Messina non interessa alla Sicilia e alla Calabria. Al massimo, può interessare a certi ‘ambienti’ della Calabria, oggi molto presenti nel Nord Italia e in altri Paesi europei e del mondo. Ovviamente, non per realizzare l’opera, ma per lucrare sulla progettazione.

Il prossimo anno dovrebbero arrivare i fondi del Recovery fund: prima e dopo sono in arrivo nuove campagne elettorali da ‘innaffiare’ con le promesse e, appena i soldi saranno disponibili, con ricche progettazioni, ovviamente chiudendo, per l’occasione, il ‘sospeso’ del Governo Berlusconi 2001-2006.

Sarà ‘molto bello’, nel 2021, ammesso ovviamente che le risorse del Recovery fund si materializzino, vedere gli attuali dirigenti dei partiti dell’attuale Governo nazionale dimenarsi e agitarsi nel nome della Calabra e della Sicilia per un’opera – il Ponte che non si realizzerà mai e che non servirebbe né alla Calabria, né alla Sicilia – per la quale voleranno milioni di euro: soldi che finiranno, in buona parte, nelle tasche di soggetti che nulla hanno a che vedere con la Calabra e con la Sicilia.

La cosa incredibile è che la vecchia politica italiana che va sempre contro gli interessi reali del Sud e della Sicilia continua a comandare al Sud e in Sicilia.

In Calabria il centrodestra ha appena vinto le elezioni regionali.

In Sicilia comanda il centrodestra con gli stessi metodi del centrosinistra che ha governato la Regione per nove anni (ieri sera, come raccontiamo in questo articolo, il Governo ha nominato i dirigenti generali con i metodi della vecchia politica).

In Puglia le imminenti elezioni regionali confermeranno la vecchia politica che governa contro gli interessi della Puglia: o la riproposizione del centrosinistra, o il centrodestra. Non cambierà nulla: parlano l’ex ILVA di Taranto ancora aperta contro la volontà dei tarantini; il gasdotto TAP che sta sventrando una parte del Salento; l’abbandono dell’agricoltura, grano duro e olio d’oliva extra vergine in testa.

Idem in Campania, in  Basilicata: tutto come sempre: disoccupazione, disperazione sociale, abbandono del territorio, il Nord che scippa i soldi al Sud e via continuando. Si fermerà solo l’emigrazione causa pandemia di Coronavirus.

Alternative? Nessuna. A parte la chiacchiere.

 

 

 

 

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