Lo dice il vice presidente dell’ANCI Sicilia con delega per le questioni finanziarie, Paolo Amenta. Se Stato e Regione non interverranno, nei primi di Luglio nei Comuni siciliani i problemi finanziari esploderanno. Con conseguenze non esattamente positive per i cittadini…
Paolo Amenta, vice presidente dell’ANCI Sicilia (Associazione nazionale dei Comuni Italiani), con delega alle questioni finanziarie, non usa messe parole:
“Nei primi di Luglio, se non si interverrà subito, nei Comuni siciliani esploderà il caos. Ci saranno problemi sia per l’erogazione dei servizi ai cittadini, sia per il pagamento degli stipendi ai dipendenti”.
Che sta succedendo?
“Succede che stanno per verificarsi tre condizioni che renderanno lo scenario dei Comuni siciliano molto critico”.
Possiamo sintetizzare le tre condizioni che stanno per verificarsi?
“La prima condizione è la fine della possibilità, per i Comuni, di utilizzare le scoperture bancarie. I Comuni della nostra Isola, in parole semplici, hanno già utilizzato i cinque dodicesimi dei primi tre titoli dei propri Bilanci”.
Significa che non potranno più chiedere soldi alle banche?
“Esatto”.
Passiamo alla seconda condizione.
“Il secondo problema è legato ai tributi locali. La pandemia da Coronavirus ha messo in difficoltà famiglie e imprese. Questo, per i Comuni, avrà inevitabili riflessi sugli incassi. Tante famiglie e tante imprese sono in difficoltà. Tanto che si parla di una possibile proroga. In ogni caso, gli incassi subiranno una riduzione che, in alcuni casi, sarà sensibile. Per i Comuni sarà un grosso problema”.
Andiamo alla terza condizione.
“In questo caso parliamo di fondi che i Comuni siciliani avrebbero dovuto ricevere dallo Stato e dalla Regione siciliana. Il riferimento è al fondo perequativo statale inserito nel Decreto Rilancio e i fondi perequativi regionali”.
In entrambi i casi, se abbiamo ben capito, sono fondi che non sono arrivati nelle ‘casse’ dei Comuni siciliani.
“Per l’appunto”.
Quindi i fondi del Decreto Rilancio non sono arrivati?
“Purtroppo non sono stati ancora erogati”.
C’entra, in questa storia della mancanza di liquidità dei Comuni, la manovra economica e finanziaria approvata qualche mese fa dal Parlamento siciliano con capitoli finanziati solo sulla carta’.
“Eccome se c’entra! Questo è uno dei problemi che andrebbe affrontato subito. I fondi regionali per i Comuni saranno disponibili dopo che Stato e Regione si metteranno d’accordo sulla riprogrammazione di una quota dei fondi europei, i cosiddetti POC, i Programmi Operativi Complementari. Ma ai Comuni le risorse finanziarie servono adesso, non chissà quando!”.
Come finisce ‘sta storia, secondo lei?
“Mi auguro che finisca bene. Mi auguro che, entro la fine di Giugno Stato e Regione siciliana mettano i Comuni siciliani nelle condizioni per evitare il peggio. Ma se debbo essere sincero, ebbene, non posso negare di essere un po’ pessimista”.