A quanto pare, il Coronavirus ha trovato un mezzo accordo con le ‘autorità’ italiane: le manifestazioni di piazza sono consentite: ma solo se sono politiche o antirazziste. Il virus invece non vuole sentire parlare di manifestazioni religiose: “Da secoli le Sante e i Santi considerano noi virus appestati: è arrivato il momento di dire basta”. Affondo su Santa Rosalia: “Da secoli attassa noi virus”
Niente manifestazioni religiose estive. Se si tratta di manifestazioni politiche (vedi Milano con i Gilet Arancioni o Roma ancora con i Gilet Arancioni e con il centrodestra), o di manifestazioni contro il razzismo – in queste ore tutto il mondo ricorda George Floyd – gli assembramenti sono ammessi dal Coronavirus. Ma se si tratta di manifestazioni religiose, il virus ne fa una questione di principio:
“Non se ne deve nemmeno parlare!”
Ma come, il virogolo Roberto Burioni non vuole parlare più e lei, signor virus, parla?
“Appunto: ora tocca a noi”.
Perché i due pesi e le due misure, chiediamo al Coronavirus? A quanto pare le ‘autorità’ italiane hanno parlato con il virus e hanno trovato un mezzo accordo. Il dialogo sarebbe stato “franco” e “positivo”, per usare un linguaggio politico-sindacale. Il virus ha fatto sapere che in spiaggia andrà poco, giusto per fare il bagno, ma solo nelle giornate poco soleggiate:
“Noi non amiamo l’abbronzatura. Il sole fa male”.
Per ciò che riguarda le manifestazioni di piazza, il virus ha precisato che, se sono organizzate per cause giuste, eviterà di infettare le persone e di aumentare i contagi.
E le manifestazioni religiose? Su questo fronte il Coronavirus, conosciuto anche come COVID-19, è stato irremovibile:
“Non se ne deve nemmeno parlare – ha detto il Coronavirus -. Da secoli Sante e Santi non hanno fatto altro che ‘attassare’ noi virus (‘attassare’ significa portare sfortuna ndr). Per loro noi virus siamo solo appestati e non fanno altro che chiedere miracoli per sbarazzarsi di noi. Ormai, dopo secoli, la situazione è diventata imbarazzante”.
I palermitani hanno chiesto uno strappo per Santa Rosalia che ogni anno, a Luglio, si fa una passeggiata in città. Ma non c’è stato niente da fare:
“Che rimanga dove si trova, Santa Rosalia – ha precisato il Coronavirus -. Quest’anno, per Santa Rosalia, tutti ‘a casa. Tra l’altro Palermo è piena di munnizza. Già fa schifo pure a noi virus passeggiare per le strade di questa città. Ogni volta che usciamo per infettare qualcuno, zact!, siamo costretti a rientrare per evitare che la munnizza infetti noi! Voi non ci crederete, ma la munnizza di Palermo è così puzzolente e fitusa che ammazza pure noi virus. Altro che vaccini! – ha concluso il Coronavirus -. E’ un problema serio. Vedrete, alla fine Santa Rosalia ci ringrazierà”.
Il virus ci ha promesso una seconda intervista dopo il Festino di Palermo…
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