Gli sbarchi di migranti a Lampedusa e in Sicilia: Sputnik ha previsto tutto!/ MATTINALE 536

7 giugno 2020

Un mese e mezzo fa il giornale ‘Sputnik Italia’ ha previsto quello che sta succedendo in queste ore a Lampedusa e in Sicilia. La macchina degli “affari d’oro” sulla pelle dei migranti è di nuovo in funzione. Sarà un’estate lunga e piena di migranti. Un’estate “d’oro” per chi, in Libia, sta gestendo il grande business imperniato sulla carne umana. E chi si lamenta è “razzista”… 

Un mese e mezzo fa abbiamo ripreso un articolo di Sputnik Italia su quanto sta per avvenire nel complicato mondo che gestisce il traffico di esseri umani che ha base in Libia. Il titolo dell’articolo diceva già tutto:

“In Libia comandano di nuovo i trafficanti di uomini. In arrivo un’ondata di migranti”.

“In Libia – scriveva un mese e mezzo fa Sputnik Italia – i clan dei trafficanti di uomini schierati con Tripoli strappano al generale Haftar la città costiera di Sabratha e si preparano a riprendere l’attività. E la sanatoria per i migranti irregolari proposta dai ministri Bellanova e Lamorgese rischia di agevolarli moltiplicando il numero dei disperati pronti a tutto pur di raggiungere l’Italia”.

Quello che sta succedendo ormai da qualche settimana a Lampedusa è sotto gli occhi di tutti. Dovrebbe essere la porta meridionale dell’Europa, invece è un porto di mare senza alcun controllo.

Scriveva ieri il quotidiano La Sicilia:

200 MIGRANTI AL GIORNO – “Anche oggi a Lampedusa altri due sbarchi con i migranti che sono arrivati direttamente quasi in centro. Circa 200 gli arrivi, una media, ormai giornaliera. L’isola rischia di esplodere tanto che nel tardo pomeriggio di oggi il Comitato spontaneo locale ha dato vita all’ennesima manifestazione di protesta con tanto di striscioni dove si chiede la chiusura dell’hotspot e dire basta ai continui sbarchi”.

A Lampedusa monta la protesta, alimentata dal continuo arrivo di migranti.

Il monumento ai migranti – la cosiddetta Porta d’Europa – è stato imballato con teli di plastica nera, corde e nastro adesivo. Il ‘cimitero’ delle barche con le quali i migranti arrivano a Lampedusa è stato dato alle fiamme. La dizione ‘cimitero delle barche’, in  realtà, nasconde il disinteresse dello Stato in tutte le sue espressioni verso quest’isola: le imbarcazioni venivano ammassate e abbandonate.

Oggi anche questo lembo di terra, un tempo attaccato all’Africa, sembra fare parte di un grande business imperniato sulla carne umana. Lampedusa è un’isola di origine calcarea: prima della deglaciazione faceva parte del Continente africano: e sembra che qualcuno abbia deciso una sorta di ritorno alle origini, ovvero fare arrivare dall’Africa a Lampedusa i migranti con piccole e medie imbarcazioni con una sorta di ponte continuo. Tra l’altro è un metodo meno costoso e meno rischioso.

Impossibile pensare che non esiste il modo per bloccare il flusso ormai giornaliero di migranti verso Lampedusa. I protagonisti di questo grande affare non possono che essere tutti d’accordo. Fra droni, satelliti, Marina Militare individuare e bloccare sul nascere il flusso di migranti sarebbe facilissimo. Ma…

ACCORDO FRA TRAFFICANTI E POLITICA – Ma se nessuno fa qualcosa per bloccarlo è evidente che questo fa parte dell’accordo. Quale accordo? Torniamo all’articolo di Sputnik Italia. Dove si ricorda che la ripresa del traffico di migranti è stato preceduto da un atto del Governo italiano: la sanatoria per i migranti.

“Comunque sia – scriveva un mese e mezzo fa Sputnik Italia – la proposta rischia di trasformarsi in un incentivo alle attività dei trafficanti di uomini. Un incentivo messo sul tavolo proprio nel momento in cui vi sono tutte le condizioni per attendersi una ripresa delle loro attività. E non solo perché la bella stagione è alle porte e la guerra limita le attività della guardia costiera di Tripoli. Anzi proprio le ‘debacle’ subite dal generale Haftar nelle ultime settimane potrebbero rilanciare le partenze. Sabratha – la città costiera a ovest di Tripoli da dove prendevano il mare, fino al 2017, migliaia di clandestini – è stata strappata al generale Khalifa Haftar ed è tornata sotto il controllo dei clan di trafficanti di uomini legati a Tripoli. Dunque complici la primavera, il mare calmo e il miraggio di una sanatoria capace di attirare nuove masse di disperati decise a raggiungere l’Europa, i contrabbandieri di uomini possono tornare a fare affari d’oro”.

“Affari d’oro”, insomma. E Lampedusa, piaccia o no ai poco meno dei 6 mila abitanti dell’isola, sembra sia stata scelta come snodo fondamentale di questa ripresa in grande stile del commercio umano.

Interessante la storia della città di Sabratha:

“La città, 60 chilometri ad ovest di Tripoli famosa per i suoi resti romani – scrive Sputnik Italia – è, fino a tre anni fa, uno dei buchi neri dei territori controllati dal governo di Fayez Al Serraj. Alla sua periferia operano indisturbati i militanti dell’Isis e varie fazioni alqaediste. Il suo porto e le sue spiagge sono invece monopolio dei clan che gestiscono le partenze per l’Italia. Non a caso quando nell’estate del 2017 l’allora ministro degli Esteri, Marco Minniti, ordina ai servizi segreti di contenere a tutti i costi gli sbarchi, i nostri 007 vanno a Sabratha e stipulano un’intesa con Ahmed Dabbashi, il ‘deus ex machina’ dei barconi meglio conosciuto come ‘Al Ammu’, ovvero ‘lo Zio’. In base a quel patto il governo Serraj s’impegna a trasferire allo ‘Zio’ e ai suoi accoliti una parte dei fondi devoluti dall’Italia per garantire la formazione e l’addestramento della Guardia Costiera. L’accordo con ‘Zio’ Dabbashi è di breve durata”.

“Nell’ottobre 2017 – leggiamo sempre su Sputnik Italia – Sabrathaviene conquistata dalle milizie legate al generale Haftar e Dabbashi e i suoi sono costretti a riparare a Tripoli. Oggi, però, sono di nuovo sulla cresta dell’onda. Nelle ultime settimane lui e i suoi miliziani guidano l’offensiva di Tripoli culminata a Pasqua con la cacciata dei fedelissimi di Haftar e la riconquista di Sabratha. E i video pubblicati sui social in cui lo si vede rivolgersi alla popolazione di Sabratha come il nuovo leader della città e delle sue coste non fanno ben sperare. Anche perché l’Italia non può certo sperare di riattivare il vecchio patto”.

L’ITALIA DI SEMPRE – L’Italia si è messa d’accordo con i trafficanti di uomini, insomma. Non c’è da stupirsi: l’Italia vede la luce, nel 1860, all’ombra degli inglesi, allora padroni assoluti del “Grande mare inglese” noto anche come Mar Mediterraneo, grazie a un patto stipulato da Crispi, per conto di Garibaldi, con mafiosi e massoni (patto che verrà replicato a Napoli con la camorra).

Il passaggio dagli accordi con la malavita alle stragi di Stato impunite è un ‘approdo’ naturale, dai fatti di Portella della Ginestra alle stragi del 1992, passando per la ‘Strategia della tensione’ degli anni ’60 e ’70 del secolo passato.

“In questi anni – scriveva sempre un mese e mezzo fa Sputnik Italia – l’intesa con i trafficanti di uomini è diventata di dominio pubblico ed è stata sconfessata sia da quel PD che l’attuò attraverso il ministero di Marco Minniti, sia dal Movimento 5 Stelle oggi al governo con il partito di Zingaretti. In compenso la sanatoria richiesta dal ministro dell’agricoltura Teresa Bellanova sembra il miraggio perfetto per attirare una nuova ondata di disperati. Il precedente più famoso è quello del 2014. Quell’anno l’avvio della missione di soccorso Mare Nostrum organizzata dalla Marina Militare italiana moltiplicò il numero degli arrivi in Italia portandoli dai 40 mila del 2013 ad oltre 170 mila. Numeri che vennero ridimensionati solo grazie alle misure introdotte nel 2017 da Marco Minniti e incentivate poi con i ‘decreti sicurezza’ di Matteo Salvini. Ma ora grazie alla coppia Bellanova-Lamorgese tutto è pronto per un ritorno al passato”.

Quello che sta succedendo a Lampedusa in questi giorni non è certo un evento inaspettato. Tutto sembra essere stato calcolato. Alla fine sono poco meno di 6 mila gli abitanti di quest’isola. I leghisti e Fratelli d’Italia diventeranno i partiti politici di riferimento a Lampedusa? Volendo, considerato lo spaccato che sta dietro al ritorno del grande affare dei migranti, è un prezzo che si può pagare. Ci sta.

QUANTO STA SPENDENDO L’ITALIA PER I MIGRANTI? – Già, i soldi. Quanto sta spendendo l’Italia per il nuovo business dei migranti? Lo sapremo solo a Dicembre, quando il Governo dovrà venire allo scoperto per appostare le somme per pagare l’ambaradan. Oggi sappiamo poco o nulla.

Sappiamo che sono state prese in affitto navi per la quarantena dei migranti (non sembrerebbe, ma pare che ci sia ancora la pandemia di Coronavirus).

Sappiamo che i migranti dovrebbero essere stati ricollocati in Europa. Sono stati ricollocati? Vattelappesca!

Sappiamo che la Sicilia è di nuovo piena di migranti, che arrivano da Lampedusa, o autonomamente, per lo più nelle coste dell’Agrigentino.

Sappiamo che a Siculiana – sempre in provincia di Agrigento – in queste ore va in scena una protesta degli abitanti. A Siculiana, in frett’e furia, è stata allestito non si capisce se un centro di accoglienza o un centro per la quarantena o entrambe le cose. Ogni tanto gruppi di migranti scappano e gli abitanti di Siculiana protestano.

Passi che il Governo nazionale tratti la Sicilia come una colonia: è così dal 1860. Ma che il Governo regionale avalli tutto questo è un po’ tragicomico. Del resto, non si può chiedere all’attuale presidente della Regione, Nello Musumeci,  di applicare l’articolo 31 dello Statuto: non è nelle sue ‘corde’.

Il Parlamento siciliano, tra l’altro, qualche mese fa, ha approvato una manovra economica e finanziaria 2020 grottesca: interi capitoli sono senza soldi, in attesa di un accordo finanziario con Roma, alla faccia della contabilità pubblica! Mettersi contro il Governo romano in questo momento, per Musumeci e compagnia bella, non sembra cosa buona. Quelli, i romani, a lasciarli senza soldi, ci mettono poco o nulla. Così si subisce. “L’antico futuro” dei vinti di Sicilia…

Come già accennato, non ci resta che aspettare Dicembre. Solo quando il Governo Conte bis apposterà le somme per i migranti – navi, centri di accoglienza e altri ‘ammennicoli’ – sapremo cosa stanno combinando.

Per ora ‘godiamoci’ gli sbarchi. Si facciano coraggio, a Lampedusa: ancora l’estate non è arrivata. La stagione sarà lunga…

 

 

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