Come si fa a far capire ai politici di Palermo che l’area della discarica di Bellolampo va bonificata e trasformata in un grande bosco? E’ così difficile realizzare qualcosa di buono per recuperare una zona per troppi anni abbandonata all’inquinamento?
Che abbiamo fatto di male, a Palermo, per avere i grillini? L’ammettiamo: sembravano pieni di buona volontà, pronti a rompere con il passato. Invece… Invece ne combinano di tutti i colori.
Va bene: passi che si sono alleati con la Lega di Salvini, passi che si sono alleati con il PD, passi che sono diventati europeisti: però almeno su alcune cose potrebbero evitare di sbandare! A Palermo, per esempio, come si fa a non voler lasciare in pace Bellolampo?
Bellolampo è stata scelta tanti anni fa come sede della discarica cittadina. Una scelta infelice, che ha massacrato un’area collinare un tempo piena di alberi.
Pensate: nel 1986 – sindaco era Leoluca Orlando – Bellolampo era in emergenza e si parlava di chiuderla. Siamo arrivati al 2020 – sindaco è sempre Leoluca Orlando – e Bellolampo, da qualche mese, non sotterra rifiuti solo perché le sei vasche sono sature!
L’inquinamento creato a Bellolampo è inimmaginabile. Oltre all’area dove insiste la discarica, oltre al circondario, il percolato di Bellolampo è arrivato anche in mare!
Con sei vasche stracolme di rifiuti l’area andrebbe chiusa e bonificata. Invece il Comune e la Regione vorrebbero realizzare a Bellolampo una settima vasca per continuare a inquinare. Infatti, Comune e Regione danno per scontato che la raccolta differenziata dei rifiuti a Palermo non decollerà mai.
In questo momento – chissà perché se ne parla pochissimo – Palermo ‘esporta’ i propri rifiuti in altre discariche della Sicilia, inquinando altre parti della nostra Isola.
Quando i rappresentanti del Governo regionale e i vertici del dipartimento Acqua e Rifiuti ci dicono che la Sicilia, in materia di gestione dei rifiuti, migliora, dicono un mezza verità: perché se è vero che alcuni Comuni fanno quasi a meno delle discariche, ce ne sono altri – è il caso di Palermo – che vanno a riempire di rifiuti le aree di altri Comuni, peraltro con una maggiorazione dei costi per i cittadini!
L’area di Bellolampo, lo ribadiamo, dovrebbe essere lasciata in pace. Invece, sulla pagina Facebook del consigliere comunale grillino, Antonio Randazzo, leggiamo un post che ci getta nello sconforto:
“L’operazione della Guardia di Finanza di Catania sul business delle discariche e dei rifiuti gestito da privati ha confermato che il settore va controllato con la massima attenzione e che la politica dovrebbe invece valorizzare e incentivare il modello pubblico. Come per gli impianti di Bellolampo che attraverso investimenti mirati in infrastrutture tecnologiche per il recupero e il riciclo deve potenziarsi e diventare polo di eccellenza e di riferimento per la Sicilia occidentale”.
Antonio Randazzo è un ragazzo di buona volontà: e per questo gli diciamo: lasciate in pace Bellolampo: basta rifiuti a Bellolampo, basta impianti, pasta con tutto ciò che ha a che vedere con l’immondizia.
L’area di Bellolampo va bonificata e trasformata in un bosco. Alberi, alberi, alberi!
Foto tratta da La Sicilia
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