Infatti, oltre al Consiglio comunale di Palermo, che oggi si è riunito per capire cosa sta succedendo (nell’articolo trovate le prese di posizione di Sabrina Figuccia e Igor Gelarda), ci sono le parole di Pino Apprendi, che non esclude atti “arbitrari e contro legge”, chiamando in causa l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro
Magari è stato un caso, magari una fatalità. Fatto sta che oggi, Giornata mondiale dell’ambiente il Consiglio comunale di Palermo si è riunito per cercare di capire cosa sta succedendo con la tecnologia 5G. Parliamo di una tecnologia sulla quale incombe il dubbio che possa danneggiare l’ambiente e la salute delle persone. Il capoluogo della nostra Isola non fa parte dei Comuni italiani dove andrà in scena la sperimentazione del 5G (fino ad oggi sono oltre 200 i Comuni che hanno bloccato il 5G applicando il Principio di precauzione). Ma le antenne del 5G sono spuntate lo stesso…
Sono legittime? A giudicare da quello che dice Pino Apprendi, esponente della sinistra di Palermo, ci potrebbero essere problemi. Ma andiamo con ordine.
Cominciamo con il Consiglio comunale di stamattina. Eh sì, oggi Palermo ha ‘festeggiato’ la Giornata mondiale dell’ambiente cercando di capire cosa sta combinando la solita amministrazione comunale ‘di sinistra’ (ricordiamo che, a Palermo, Rifondazione comunista è alleata con il PD) di Leoluca Orlando con il 5G.
“Sulla tanto discussa tecnologia 5G, l’Amministrazione Orlando contraddice sé stessa”, scrive in un comunicato la battagliera consigliera comunale Sabrina Figuccia (Udc).
“Stamattina – dice Sabrina Figuccia – durante la seduta del Consiglio comunale, abbiamo ascoltato l’assessore Leopoldo Piampiano, dopo che l’assessore Petralia e il dirigente del settore Ambiente Fiorino hanno dato forfait. Durante l’audizione, Piampiano ha affermato che finora il Comune ha ricevuto dalle compagnie telefoniche 56 richieste di impianti, di cui 35 hanno avuto l’ok dall’ARPA mentre le restanti 21 parere negativo. Inoltre, Piampiano ha detto che finora si è trattato soltanto di progetti per predisporre gli impianti”.
Per la precisione l’ARPA , l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente esprime pareri: le autorizzazioni le dà il Comune.
“Perché sono stati redatti questi progetti – chiede Sabrina Fuguccia – se ancora Palermo non è neanche nella fase sperimentale? Chi pagherà il costo di questi progetti se la sperimentazione non dovesse partire? Perché il sindaco Orlando non ha ritenuto di coinvolgere il Consiglio comunale in questo percorso? Inoltre, doveva essere prevista una fase di programmazione, che è rimasta lettera morta dimostrando ancora una volta la completa incapacità dell’amministrazione. Insomma, Orlando e i suoi stanno dando l’ennesima prova di come non siano all’altezza di trattare argomenti così delicati che impattano pesantemente con la sicurezza e salute di noi tutti”.
Sul quotidiano in line ilSicilia.it leggiamo una dichiarazione del consigliere comunale della Lega, Igor Gelarda:
“Sebbene il Comune di Palermo ci rassicuri sul fatto che nessun antenna sia ancora in funzione, vogliamo capire perché è accaduto tutto ciò. Se il Comune di Palermo non rientra tra le città dove verrà fatta la sperimentazione del 5G, così come dall’elenco previsto dal Ministero dello Sviluppo economico, allora per quale ragione il Comune autorizza antenne, ancorché non in funzione, dato che lo stesso sindaco aveva detto ai giornali che sul 5G avrebbe voluto applicare il Principio di precauzione?”.
Gelarda cita la battaglia che un folto gruppo di cittadini sta conducendo proprio per capire cosa sta succedendo a Palermo con il 5G, cittadini assistiti dall’avvocato Giuseppe Cannizzo. Il consigliere comunale ricorda che l’avvocato Cannizzo “intende intraprendere una azione legale per fare chiarezza sulla vicenda ed accertare ogni responsabilità amministrativa e non, relativa all’installazione delle antenne del 5G. Azioni legali che la Lega appoggerà in pieno, perché riteniamo che vada data la parola ai cittadini”.
Insomma, la battaglia sul 5G adesso, in Consiglio comunale, non la porterà avanti la sola Sabrina Figuccia, unica fino adora ad aver presentato una richiesta di accesso agli atti e un’interrogazione.
“Per intanto – prosegue Gelarda – abbiamo chiesto che il Comune blocchi ogni ulteriore autorizzazione, nelle more che, mentre la comunità scientifica chiarirà eventuali dubbi sui pericoli del 5G, il Comune si doti, e immediatamente, di una pianificazione urbanistica territoriale per gli impianti delle stazioni radio 5G. Anche attraverso conferenze di servizi e quanto altro previsto dalla legge – conclude Gelarda -. Non possiamo andare avanti con questa mancanza totale di programmazione e progettazione, ancora una volta messa bene in mostra da questa amministrazione comunale inadeguata”.
Sulla rete abbiamo rintracciato una presa di posizione di Pino Apprendi, figura storia della sinistra post comunista di Palermo, esponente del coordinamento ‘Stop Global Warming’.
E’ una lettera aperta all’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Toto Cordaro che – magari non ci crederete – non vive su Marte, ma addirittura a Palermo. Magari ci sbagliamo, ma non abbiamo ancora letto cosa pensa delle antenne del 5G spuntate l’assessore regionale Cordaro.
bene ha fatto, allora, Pino Apprendi a chiamarlo in causa:
“Pregiatissimo assessore – scrive Apprendi – in questi giorni di lockdown si è molto dibattuto sulla crisi ambientale del nostro Pianeta Terra. Nelle nostre città in Sicilia, in questi giorni, c’è un acceso dibattito sulla installazione delle antenne per la rete telefonica 5G. Durante il fermo obbligatorio nelle nostre case abbiamo potuto sperimentare importanti modi per connetterci attraverso le tecnologie moderne e potere svolgere lavori ordinari e straordinari a distanza, per cui ci rendiamo conto dell’importanza dell’inserimento di nuove tecniche di comunicazione veloce”.
“In ogni caso – prosegue Pino Apprendi – non possiamo e non dobbiamo trascurare la salute dei cittadini. Alzare gli occhi verso il cielo ci fa scoprire che in questi giorni numerose installazioni di antenne sovrastano i nostri palazzi, indipendentemente dal contesto abitativo e dalle precedenti antenne installate. Onorevole assessore, è il momento della responsabilità”.
A questo punto arriva la notizia:
“Bisogna interrompere qualsiasi nuova installazione di antenne – dice Apprendi – perché la Sicilia non si è dotata del Catasto delle Antenne come previsto dalla legge. Fino ad allora ogni atto è da considerare arbitrario e contro legge“.
La parola all’assessore regionale Toto Cordaro.
P.s.
Ah, dimenticavamo: le antenne 5G installate a Palermo sono cinesi, con tutto quello che ne consegue, come potete ascoltare in questo audio di Francesco Amodeo, giornalista d’inchiesta e scrittore:
Francesco Amodeo: le conseguenze in Italia del 5G targato HUAWEI. Le antenne cinesi a Palermo
Foto tratta da la Luce
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