Anche in piena pandemia da Coronavirus – proprio quando tanti siciliani sono costretti a tornare in Sicilia dal Nord Italia perché hanno perso il lavoro – non si ferma la speculazione sul caro-biglietti aerei. A denunciarlo è il parlamentare regionale Vincenzo Figuccia. Due esempi – il Milano-Palermo e il Pisa-Palermo – gli danno ragione!
“Trovo assurdo che, con l’allenamento delle misure di contenimento dell’attuale emergenza, si sia già registrato in sordina un certo dispotismo da parte di alcune compagnie aeree”.
A dirlo è Vincenzo Figuccia (nella foto tratta da Il Sito di Sicilia), deputato dell’Udc al Parlamento siciliano e
“Approfittando di indifferibili spostamenti da parte di non pochi siciliani, è arrivata puntuale la taglieruola sulla ‘sacchetta’ dei nostri conterranei con biglietti da capogiro”.
La ‘sacchetta’, per i non siciliani, è la tasca, meglio, le nostre tasche: in questo caso, le tasche dei siciliani che, dovendo rientrare in Sicilia, sono costretti a pagare, secondo Figuccia, biglietti aerei ‘salati’.
“Come se improvvisamente – dice sempre il deputato – tutti stessero economicamente alla grande torna con nonchalance l’oligopolio del traffico aereo che impone tariffe assurde. Eppure solo poche settimane fa il viceministro dei Trasporti (il siciliano Giancarlo Cancelleri, grillino ndr) aveva promesso sostegno alla Sicilia e, più in generale, al regime di continuità territoriale, assicurando tariffe sociali da e per la Sicilia. Niente di tutto ciò. Chiedo urgentemente al Presidente della Regione e all’assessore per le Infrastrutture di esigere spiegazioni presso il Ministero competente”.
Siamo andati a dare un’occhiata al costo degli biglietti aerei per la Sicilia. In particolare, da Milano a Palermo sola andata. Il riferimento, ovviamente, è a chi deve prendere l’aereo da un giorno all’altro.
Ebbene, il costo del biglietto aereo Milano-Palermo ammonta a oltre 300 euro!
Addirittura un biglietto aereo sulla tratta Pisa-Palermo sola andata costa quasi 400 euro!
Insomma, i siciliani che vivono nel Nord Italia, se decidono di tornare in Sicilia e non hanno il biglietto prenotato due mesi prima (in questo caso il costo si aggira intorno ai 50 euro), come giustamente denuncia il parlamentare regionale, Vincenzo Figuccia, deve pagare da 300 a 400 euro!
Il primo a denunciare l’alto costo dei biglietti aerei per i siciliani è stato, lo scorso anno, Cosimo Gioia. Poi ci sono state altre denunce e l’impegno del Governo nazionale – in particolare del citato vice Ministro Cancelleri – ad affrontare il problema.
Ma, alle parole, non sono seguiti i fatti. E i fatti ci dicono, ancora una volta, che i siciliani sono trattati come soggetti da ‘spremere’, facendogli pagare i biglietti aerei a costi esorbitanti anche in piana pandemia da Coronavirus.
Insomma, la Sicilia resta l’ultima delle colonie italiane, da sfruttare sempre, comunque e in ogni dunque!