Chi vive a Palermo non può non aver notato – soprattutto nelle tante zone dove il verde si è ridotto o non c’è più – che quando c’è caldo restare in strada è diventato quasi impossibile. E’ il risultato di una città che procede a grandi passi verso la desertificazione: fuoco su Monte Pellegrino, su Monte Grifone e Ciaculli, su Capo Gallo a Mondello, su Monte Cuccio, su Baida, su San Martino delle Scale, a Monreale, ad Altofonte, a Pioppo… I mille alberi tagliati per il Tram e l’ombra del 5G
Avete provato a muovervi a piedi in certe vie di Palermo nei due giorni in cui il vento di Scirocco non ha dato tregua? Noi sì e vi assicuriamo che, nelle zone prive di alberi, non si poteva nemmeno respirare!
Nessuno ne parla: non si deve dire che, mentre Palermo è amministrata da una Giunta ‘progressista’, la qualità della vita è notevolmente peggiorata. E non parliamo soltanto di un’amministrazione comunale inefficiente, che abbandona interi quartieri al degrado, tra immondizia che rimane per le strade per giorni e giorni e assenza di mezzi di trasporto pubblico.
Del resto, chi segue i post sulle segnalazioni di degrado e abbandono della città pubblicati quasi ogni giorno i protagonisti dell’Associazione Comitati Civici di Palermo sa di costa stiamo scrivendo.
Non è solo l’abbandono e il degrado di palermo che vogliamo segnalare. Ci riferiamo, anche, alle scelte strategiche completamente sbagliate e all’abbandono del territorio da parte della Regione siciliana e del Comune di Palermo: scelte sbagliate delle quali gli incendi sono una drammatica testimonianza.
E’ di ieri un nuovo incendio nel quartieri di Ciaculli, proprio a ridosso di alcune case popolari. A quanto si capisce, sono andate a fuoco le sterpaglie che avrebbero dovuto essere rimosse proprio per prevenire il fuoco.
Chi avrebbe dovuto rimuovere le sterpaglie? Lì la Regione siciliana non dovrebbe avere competenza. Se sono terreni comunali avrebbe dovuto essere il Comune di Palermo a intervenire; se sono terreni privati spettava agli stessi privati eliminare le sterpaglie o, in sostituzione, sarebbe dovuto intervenire lo stesso Comune di Palermo.
Invece non è intervenuto nessuno: da qui l’incendio di ieri.
Un incendio, spaventoso, si è verificato nell’Agosto della scorso anno, sempre in quest’area, quando sono andati a fuoco Monte Grifone e i monti di Ciaculli.
Se andiamo indietro nel tempo – Giugno 2016 – ricordiamo lo spaventoso incendio che ha devastato Monte Pellegrino.
Se passiamo di nuovo avanti – Luglio dello scorso anno – ricordiamo lo spaventoso incendio che ha devastato la Riserva naturale di Capo Gallo a Mondello.
Se torniamo ancora indietro nel tempo – estate 2012, ecco incendio della discarica di Bellolampo. Non ricordiamo il verde bruciato, perché nella discarica di Bellolampo il verde non c’è: ricordiamo, però, l’incendio di questa discarica spento con l’acqua di mare. Ovvero: plastica a fuoco + acqua di mare = diossine!
Se pensiamo a due giorni fa prendiamo atto della scomparsa di buona parte del Verde di Monte Cuccio, Baida e San Martino delle Scale.
Se pensiamo alle tre attuali linee di Tram di Palermo ricordiamo gli oltre mille alberi tagliati per fare posto ai binari. Provate ad avventurarvi a piedi, in una giornata estiva, lungo via Leonardo da Vinci, nel tratto che va da Borgo Nuovo alla rotonda della Circonvallazione: caldo asfissiante e uno spaventoso inquinamento di monossido di carbonio.
Eh già, perché per fare posto al Tram in via Leonardo Da Vinci non hanno solo tagliato gli alberi: hanno anche ristretto le due corsie per le automobili. Risultato: quando c’è caldo – che significa per almeno otto mesi all’anno, guai ad avventurarsi a piedi in questa strada iper-cementificata!
E che dire del taglio degli alberi che va in scena a Palermo da due-tre anni?
Se cercate su questo blog troverete decine e decine di articoli dove si denuncia il taglio degli alberi a Palermo. Taglio degli alberi a Mondello, nel centro della città, nelle periferie. Credeteci: le segnalazioni sono state così tante che abbiamo perso il conto!
In tutte le città del mondo si tagliano gli alberi per fare posto alle antenne del 5G, una tecnologia che crea allarmi e timori per i possibili effetti negativi che potrebbe provocare sulla salute umana.
Anche a Palermo si tagliano gli alberi per fare posto al 5G? Finiamola! A Palermo c’è un’amministrazione comunale di ‘sinistra’ e ‘progressista’. Figuriamoci se a Palermo il Comune opta per il 5G, per giunta senza che il Consiglio comunale e i cittadini ne sappiano qualcosa!
E invece scopriamo che, a Palermo, il 5G è già arrivato, a umma umma, senza che i cittadini siano stati avvertiti: senza che il Consiglio comunale ne sappia nulla. Tant’è vero che non mancano le interrogazioni da parte di consiglieri comunali (come potete leggere qui) e richieste di accesso agli atti da parte di tanti cittadini.
Ecco: se mettiamo assieme tutti gli incendi degli ultimi anni – Monte Pellegrino, Monte Grifone, i Ciaculli (dove, peraltro, c’è, guarda caso, un progetto per eliminare gli ultimi agrumeti della città per fare posto a un cimitero), incendio di capo Gallo a Mondello, il fuoco di qualche giorno fa che ha incenerito buona parte del verde di Monte Cuccio, di Baida e di San Martino delle Scale, il continuo abbattimento di alberi degli ultimi tre anni, aggiungendogli anche gli incendi alle porte di Palermo tra Altofonte, Monreale e Pioppo – scopriamo che il fuoco ha accentuato in modo drammatico una tendenza già in atto in tutta la Sicilia: la desertificazione (come potete leggere in questa intervista all’ecologo Silvano Riggio).
E come se tutto questo non bastasse, il Comune vorrebbe realizzare altre sette tratte di Tram: altri alberi da tagliare, altre cementificazioni, per realizzare un mezzo di trasporto che, in tempi di pandemie, tutto il mondo sta bloccando.
Nell’ultimo Decreto del Governo italiano si punta ad incentivare il trasporto con i motopattini elettrici e con le biciclette normali ed elettriche: a Palermo, invece, per mere questioni appaltizie, si insiste sulle nuove linee di Tram, dando per scontato che non ci saranno altre ondate di Coronavirus.
A Palermo gli appalti ferroviari non si fermano!
Cemento e taglio degli alberi, cemento e taglio degli alberi, cemento e taglio degli alberi: è questo il destino di Palermo.
Con un paradosso: mentre non ci sono soldi pubblici per sostenere, per esempio, i tanti commercianti della città massacrati dall’emergenza Coronavirus, ai quali anzi si chiede di riaprire comunque e di pagare le tasse subito, ci sono 450 milioni di euro – fondi pubblici – pronti per realizzare le nuove sette tratte di Tram e i parcheggi (che se non verranno utilizzati verranno comunque pagati dai cittadini).
Cemento e taglio degli alberi, cemento e taglio degli alberi, cemento e taglio degli alberi…
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