Ma veramente Palermo deve andare avanti con un Tram che trasporta pochissimi passeggeri, facendo pagare ai cittadini palermitani costi esorbitanti? Non sarebbe più conveniente, almeno in questo periodo di emergenza Coronavirus, riconvertire le linee del Tram in piste ciclabili? Risparmi e possibilità di aiutare chi è in difficoltà
Palermo, ore 8 e 20 di mattina, minuto più, minuto meno. Siamo fermi al semaforo dell’incrocio tra via Pacinotti e via Leonardo Da Vinci. Si attende il passaggio del Tram.
Arriva il Tram che, da Borgo Nuovo, giunge alla Stazione Nortarbartolo. Contiamo due passeggeri: il primo a una punta, il secondo all’altra punta. Grande è la nostra soddisfazione nel vedere poca gente sopra – appena due passeggeri – ben distanziati l’uno dall’altro. Così sì che si rispetta il “distanziamento sociale”! Sì, il Comune e l’AMAT (l’Azienda per il trasporto delle persone che fa capo al Comune di Palermo) stanno facendo un ottimo lavoro!
Scatterà il verde? Giammai! Trenta, quaranta secondi di altra attesa (siamo fermi da più di un minuto) e, zact: arriva il Tram che, dalla Stazione Notarbartolo, porta verso Borgo Nuovo. Anche in questo caso, due o forse tre passeggeri, tutti ben distanti l’uno dall’altro. Non possiamo che riproporre i nostri complimenti al Comune di Palermo e allA’MATT: ottimo il distanziamento sociale.
Dopo di che, siccome i costi del Tram sono a carico dei cittadini palermitani, ci chiediamo e chiediamo: quanto costa, ai cittadini di Palermo, il distanziamento sociale sui Tram?
Sappiamo che il costo del Tram attualmente in funzione a Palermo si aggira sui 10 milioni di euro all’anno. Quanto sta incassando il Tram con l’attuale “distanziamento sociale”?
Non sarebbe più proficuo, almeno in questa fase, fermare il Tram e utilizzare gli spazi dove corrono le attuali linee per le biciclette? Sbagliamo, o in tutto il mondo alle prese con il Coronavirus i trasporti pubblici stanno cedendo il posto ai trasporti privati, biciclette in testa?
Il Comune risparmierebbe un sacco di soldi e potrebbe aiutare le famiglie in difficoltà.