Sul Titanic

Applicando il MES per soli 37 miliardi di euro l’Italia finirà nelle mani della Troika come avvenuto in Grecia

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Lo illustra in questo articolo con un linguaggio molto chiaro Enzo Lionetti, del direttivo del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale. Detto in parole molto semplici, la decisione dell’Eurogruppo dà il via libera all’assoggettamento dell’Italia alle decisioni della Troika in quanto è obbligata ad attivare i dispositivi di allerta previsti dal Trattato del MES, per via delle previsioni catastrofiche elaborate dalla stessa Commissione Europea

di Enzo Lionetti*

Per l’Italia si prevede la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa per il MES in cui le condizioni vengono dettate dalla Commissione Europea, dalla BCE e dal FMI, la famosa TROIKA. E non sono condizioni rassicuranti. Per questo motivo l’Italia non deve attivare il Fondo MES in quanto perderebbe ogni diritto a stabilire la sua politica economica per il futuro. E questo è grave, molto grave.

Le previsioni economiche e finanziarie per l’Italia per i prossimi anni sono disastrose. L’Unione Europea con i suoi studi economici elaborati dalla Commissione Europea e dalla BCE, vedono l’Italia come il paese probabilmente più a rischio nel futuro, perché particolarmente fiaccato dalla crisi del Coronavirus Covid-19 e la pandemia accertata che ha messo in crisi il sistema produttivo nazionale generando disoccupazione e grave difficoltà nelle aziende italiane.

Per l’Italia avremo una situazione molto critica, come risulta dai documenti economici del 7 maggio elaborati dalla Commissione Europea (in particolare l’Annex 2) in preparazione dell’incontro dell’Eurogruppo del 8 maggio, prefigurando un meccanismo di allerta molto probabile per il nostro Stato, in considerazione della limitatissima crescita del PIL e l’insostenibilità del debito pubblico italiano, che raggiunge livelli tra i più alti nella zona Euro, mettendo in grave pericolo la stabilità finanziaria dell’Euro in quanto l’Italia è uno dei più importanti Paesi europei.

Gli stessi Gentiloni e Dombrovskis della Commissione Europea hanno mandato una lettera al Presidente dell’Eurogruppo Centeno in data 7 maggio, in cui chiedono di non applicare l’articolo 14 comma 2 e comma 4 del Trattato del MES. L’intesa raggiunta nell’Eurogruppo del 8 maggio 2020 è stata divulgata con un comunicato stampa del Presidente Centeno, in cui sono evidenziati gli accordi raggiunti dai Ministri delle Finanze dell’Unione Europea, in ordine al supporto alla crisi pandemica del Covid-19 da parte delle Istituzioni finanziarie europee.

La dichiarazione dell’Eurogruppo stabilisce il ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità-MES da parte degli Stati Membri dell’Unione Europea, sia che aderiscono al MES o no, individuando le regole di richiesta partecipazione di ogni Stato al Fondo MES, l’ammontare massimo fissato al 2% del PIL a fine 2019, l’oggetto e la finalità di utilizzo del prestito ovvero per spese sanitarie dirette ed indirette, la durata fissata a 10 anni e condizioni economiche facilitate a causa della grave emergenza sanitaria in corso.

L’ultimo punto della dichiarazione (Statement) dell’Eurogruppo, punto 10 del documento, afferma che il Consiglio dei Governatori ed il Consiglio di Amministrazione del MES approvano i singoli Piani statali in risposta alla crisi pandemica del Covid-19, prendendo una decisione per ogni Stato richiedente, in accordo e rispettando l’articolo 13 del Trattato Istitutivo del MES.

L’Eurogruppo ha sostanzialmente rigettato la richiesta di Gentiloni e Dombrovskis di non applicare l’articolo 14 del MES, perché allorquando viene applicato l’articolo 13 del MES, è soggetto a tutte le procedure di allarme e di rischio finanziario previste dagli articoli 13 all’articolo 18 del Trattato del MES.

Il risultato della decisione dell’Eurogruppo dà il via libera all’assoggettamento dell’Italia alle decisioni della Troika in quanto è obbligata ad attivare i dispositivi di allerta previsti dal Trattato del MES, per via delle previsioni catastrofiche elaborate dalla stessa Commissione Europea, del ricorso alla BCE per l’acquisto di titoli di Stato italiani in misura enorme.

Il Consiglio dei Governatori, di cui fa parte Gualtieri, e il Consiglio di Amministrazione, di cui fa parte il Direttore Generale del Tesoro dott. Alessandro Rivera, nominato dal Ministro Giovanni Tria a luglio del 2018, andranno a stabilire le regole di rientro dal prestito del MES di 37 miliardi di euro all’Italia, potendo anche stabilire un rientro immediato nel caso di grave situazione economica con caduta del PIL italiano e aumento del Debito Pubblico, andando a forzare la mano e stabilendo le condizioni per il fallimento vero e proprio dello Stato Italiano.  Alla luce anche delle valutazioni di Standard & Poors e di Moody, che possono declassare il debito italiano a vera e propria spazzatura.

Tutto questo è inammissibile. Per soli 37 miliardi di euro di prestito, l’Italia non può correre questo grave rischio.

*direttivo M24AET

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