Minima Immoralia

Il 5G a Palermo? Nadia Spallitta: “Dubito della legittimità del procedimento adottato”

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“Come esponente di Europa Verde – dice Nadia Spallitta – presenterò un’istanza di accesso agli atti per acquisire tutti i documenti, le certificazioni e i pareri che hanno consentito queste autorizzazioni”. Non è singolare che anche sul 5G l’attuale amministrazione comunale di Palermo si stia comportando in questo modo? 

Quante sono le antenne del 5G già installate a Palermo? E’ normale che una strumentazione tecnologica sulla quale pensano molte ombre, legate ai possibili danni alla salute delle persone, venga introdotta senza un dibattito tra i cittadini e senza che il Consiglio comunale ne sappia qualcosa? A palermo è normale. Tutti zitti, allora? No. Dopo l’interrogazione al sindaco e la richiesta di accesso agli atti di Sabrina Figuccia, c’è anche un interventi di Nadia Spallitta, esponente di Europa Verde.

Dice Nadia Spallitta:

“Ritengo che la tutela della salute debba essere considerata prioritaria rispetto agli interessi economici di alcuni gruppi finanziari. E dal momento che sembrerebbe sia stata autorizzata a Palermo l’installazione degli impianti 5G, in relazione ai quali non è stato accertato l’eventuale danno per la salute – legato all’alta concentrazione di onde elettromagnetiche di elevata frequenza che questa tecnologia, diversa da quelle fin qui utilizzate, comporta – sarebbe opportuno, a tutela della salute della collettività, che prima di installare detti impianti vengano fatte le dovute verifiche”.

“Tra l’altro – ricorda l’esponente di Europa Verde – la legge 36 del 2001 sulla protezione dall’esposizione a campi magnetici ed elettromagnetici attribuisce ai Consigli comunali il potere di regolamentare la materia per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale di questi impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.

Nadia Spallitta si domanda “in assenza di questo regolamento, come si possa procedere a tutela della salute individuale e collettiva dei cittadini che rappresenta un diritto fondamentale disciplinato dagli articoli 9, 32 e 117 della Costituzione che è prevalente rispetto ad ogni altro diritto, soprattutto se di natura economica”.

“Per questa finalità – prosegue – la norma impone che venga altresì acquisito il parere dell’Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente), alla quale viene demandato il compito di analizzare l’eventuale superamento dei limiti alle esposizioni. In particolare più impianti, che emettono onde elettromagnetiche, potrebbero incidere sulla stessa parte di territorio con possibile superamento della soglia consentita. Tra l’altro, in relazione alla grandezza degli impianti, è necessaria anche la valutazione dell’impatto ambientale. Una decisione così delicata, a mio avviso, necessitava di un processo partecipativo che coinvolgesse anche la città”.

“Come esponente di Europa Verde presenterò un’istanza di accesso agli atti per acquisire tutti i documenti, le certificazioni e i pareri che hanno consentito queste autorizzazioni. Dubito della legittimità del procedimento adottato – conclude Nadia Spallitta – anche per la mancanza di una decisione in tal senso del Consiglio comunale, organo preposto alla disciplina e all’organizzazione degli interventi sul territorio”.

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