Un video destinato a fare discutere, quello postato sulla propria pagina Facebook da Giuseppe Li Rosi, protagonista dell’esperienza di Simenza. Il ragionamento di Li Rosi è semplice: gli agricoltori siciliani che coltivano il grano in convenzionale usano la chimica così come fanno i produttori di grano estero. Va cambiato il paradigma, dice Li Rosi: via la chimica dalla granicoltura e si punti sui grani antichi della Sicilia e sulla biodiversità
I grani antichi della Sicilia raccontati da Giuseppe Li Rosi, uno dei protagonisti della bellissima esperienza di Simenza (qui un nostro articolo sull’esperienza di Simenza).
Lo Rosi parla anche delle navi cariche di grano che arrivano in Sicilia, argomento rovente, se è vero che in queste ore altre tre navi sono arrivate nel porto di Pozzallo.
La questione, secondo Li Rosi, va vista anche dalla parte dei titolari dei mulini:
“In Sicilia impiegherebbero mesi per trovare il grano omogeneo nelle quantità che gli servono per lavorare”.
Li Rosi lancia una provocazione:
“Che differenza c’è tra il grano canadese e quello siciliano coltivato in convenzionale? Anche gli agricoltori siciliani che producono grano in convenzionale utilizzano prodotti chimici. Allora mi chiedo: perché tu, agricoltore, produci utilizzando concimi, erbicidi e pesticidi? Perché non utilizzi la biodiversità?”.
Resta l’amarezza di avere un’ulteriore prova di quello che già noi denunciamo da tempo: e cioè il grande punto interrogativo del grano che finisce sulla tavole dei siciliani, che in buona parte è estero.
Su questo, però, Li Rosi è molto chiaro:
“I mulini che in Sicilia utilizzano grano estero lo debbono rendere noto. I cittadini siciliani hanno diritto di sapere se i derivati del grano che portano sulle proprie tavole sono prodotti con grani siciliani o con grani esteri”.
Ci permettiamo di ricordare che il grano che rimane su una nave per 15 giorni deve per forza di cose subire trattamenti chimici, anche perché non ci risulta proprio che le navi cariche di grano che arrivano nella nostra Isola abbiano le stive refrigerate.
A proposito: quanto sono in Sicilia i silos dotati di impianti per la crio conservazione? O forse anche in Sicilia, nei silos che contengono il grano, si utilizzano i prodotti chimici?
Infine due un appunto e una domanda.
L’appunto è per il nostro amico Giuseppe Li Rosi: forse qualche considerazione sul glifosato andava fatta. Anche se è giusto ricordare che anche il grano siciliano coltivato in convenzionale contiene prodotti chimici.
La domanda agli amici dell’Istituto Zooprofilattico della Sicilia: quando fate le analisi sul grano che arriva con le navi, oltre al glifosato e alle micotossine, vi occupate o no della eventuale presenza di altre sostanze chimiche? Quando renderete note le analisi con la presenza di tutte le sostanze chimiche eventualmente presenti nel grano che esaminate?
Foto tratta da Verso il Sole
VIDEO DI GIUSEPPE LI ROSI CHE RACCONTA I GRANI ANTICHI DELLA SICILIA
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