Il virologo che invita il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, a non spingere troppo sulla riapertura estiva è Stefano Vella, luminare dell’infettivologia che guida il Comitato scientifico della Sardegna, nominato lo scorso Marzo proprio dalla Regione
In Sardegna il dibattito su come affrontare la stagione estiva è piuttosto vivace. Come la Sicilia, anche la Sardegna è una Regione turistica. E come avviene dalle nostre parti, anche lì c’è chi vorrebbe riaprire.
Ma Stefano Vella, il virologo e luminare dell’infettivologia che guida il Comitato scientifico della Sardegna, nominato lo scorso Marzo dal presidente della Regione, Christian Solinas, frena. Lo scienziato che affianca la Giunta regionale nella gestione dell’emergenza COVID-19 non sembra molto convinto che la strada da seguire sia quella di affrontare la stagione estiva all’insegna dell’apertura.
Così almeno leggiamo su sardiniapost.it:
“Vella ha parlato dello scenario sardo rispondendo a una domanda di Sergio Nuvoli, il giornalista che è componente del Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) nonché responsabile delle Relazioni esterne nell’ateneo di Cagliari. Vella ha esordito così:
‘Io ho l’onore di far parte del Comitato scientifico, nominato dal presidente della Regione, al quale insieme ad altri colleghi, come il professore Francesco Cucca e il professor Pietro Cappuccinelli, diamo dei consigli. Gli abbiamo consegnato anche un documento sulle cautele nelle riaperture, che sono una scelta politica. Indubbiamente la Sardegna, per il fatto di essere un’Isola, ha avuto meno casi, sebbene a Sassari il mio collega ne ha passato di tutti i colori, perché lì c’è stato un focolaio. Ma ieri, per esempio, abbiamo avuto solo due nuovi contagi. Questo dipende pure dal numero di tamponi, che se non si fanno, non si beccano gli infetti. Tuttavia è innegabile il basso numero di malati’”.
“Fatta la premessa – leggiamo sempre su sardiniapost.itt – lo scienziato è arrivato al nocciolo della questione, che vale una contestazione, seppure velata, alla strategia di Solinas, deciso ad aprire l’Isola ai turisti. Il governatore ha messo una serie di condizioni, come il passaporto sanitario e i test rapidi all’arrivo. Ma Vella boccia la linea. E.. ha precisato:
‘La Sardegna è sicuramente un laboratorio. Ma adesso, con tutte le precauzione che abbiamo consigliato sinora (e che hanno portato il risultato dei bassi contagi) si può riaprire un pochettino, la stagione estiva è un problema e mi preoccupa moltissimo. Anche perché sinora, proprio per il piccolo numero di casi, l’Isola ha avuto pochissima immunità. Se arrivano ogni giorno 10-20mila turisti, diventa pericoloso. Bisogna trovare dei sistemi per proteggere la Sardegna da un ritorno del virus durante i mesi estivi. Cioè giugno luglio, luglio agosto. Se per caso il virus entra e non ci sono protezioni, c’è il rischio che scoppi un’epidemia”.
Foto tratta da Vulcano notizie
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