Il Tocilizumab – il farmaco sperimentato per la prima volta in Italia, a Napoli, dal professore Paolo Ascierto nella cura del Coronavirus (o Covid-19) – viene utilizzato con successo in Francia, dove, in molti casi, ha ridotto sensibilmente la pressione dei malati nei reparti di terapia intensiva
Mentre in Italia i lombardi provano a prendersi il merito della cosiddetta ‘cura Ascierto’ – cura che prende il nome dal dottor Paolo Ascierto, l’incologo dell’ospedale Pascale di Napoli che, per primo in Italia, ha utilizzato il Tocilizumab nella cura del Coronavirus – in Francia, la terapia messa a punto dal grande luminare del Sud Italia, viene utilizzata con risultati che vengono definiti “promettenti”.
A scriverlo è il giornale France Inter in un’intervista a Felix Ackermann, direttore del dipartimento di medicina interna del Foch Hospital. Le sue dichiarazioni sono state riprese dal quotidiano Il Mattino di Napoli:
“Posso farvi l’esempio di un paziente di 68 anni – dice il medico francese – che è arrivato al pronto soccorso con una richiesta di 6 litri di ossigeno per respirare più o meno correttamente. Dopo poche ore il suo flusso del fabbisogno di ossigeno è aumentato a 12 litri. Gli abbiamo iniettato due dosi di Tocilizumab e dopo sette giorni dal secondo trattamento il paziente è stato dimesso dall’ospedale. Perché il trattamento abbia effetto deve essere usato nel momento preciso in cui i pazienti ricoverati vedono peggiorare le loro condizioni. Non ci troviamo dinanzi a una cura miracolosa, il farmaco non cura tutti, ma si rivela una pista”.
Anche in Francia, insomma ,a cura Ascierto finzione. E sta dando ottimi risultati sui grandi numeri, se è vero che riesce a decongestionare i reparti di terapia intensiva.
Grande, ovviamente, la soddisfazione del professore Ascierto che, sempre dalle colonne de Il Mattino di Napoli, avverte:
“In questa fase occorre non abbassare la guardia. Anche se i numeri in Campania sono buoni non possiamo dire di essere usciti dalla fase 1. I numeri al Nord sono ancora elevati. Certo, da noi sono sempre meno i pazienti in terapia intensiva e anche il numero dei morti sono calati, ma dobbiamo comunque mantenere alto il livello di allerta. Il virus ancora circola. Nella fase 2 tutti quei presidi che sono stati utilizzati, devono essere utilizzati ancora di più. Penso alla mascherina, ai distanziamenti, al lavarsi le mani”.
QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DE IL MATTINO DI NAPOLI
Foto tratta da Il Mattino
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