Noi non vogliamo nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi che il Governo Conte bis applichi il MES senza un preventivo voto del Parlamento: un fatto del genere sarebbe un colpo durissimo alla democrazia. Ricordiamo che, in questo momento, la maggioranza del Parlamento (grillini, Lega e Fratelli d’Italia) è contraria al MES. Crisi di Governo e nuovo Governo?
Scrive sulla pagina Facebook il filosofo e commentatore marxista, Diego Fusaro:
“MES, da Conte solo un’informativa: non ci sarà il voto delle Camere” (Tgcom24). V’è chiaro?”.
Da quello che scrive Fusaro, sul MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, il cosiddetto “strozza-Stati”, deciderà il Governo Conte bis, non il Parlamento italiano con un voto! A noi una cosa del genere sembra inverosimile, perché sarebbe la fine della democrazia in Italia. Ma ormai, da un’Italia prigioniera dell’Unione europea dell’euro ci aspettiamo di tutto.
Del resto, abbiamo visto il Fiscal Compact che ha vulnerato la Costituzione italiana introducendo “l’equilibrio di Bilancio” (leggere fine dello spirito keynesiano della Costituzione italiana del 1948); abbiamo visto il Two Pack, trattato europeo che ha tolto all’Italia la potestà sul Bilancio dello Stato; perché ci dovremmo stupire di un MES applicato ignorando il Parlamento?
Fino ad ora il Movimento 5 Stelle – o meglio, quel poco che resta di questo soggetto politico (molto poco, in verità) – ha tenuto. Fino ad oggi c’è il “No” del segretario politico dei grillini, Vito Crimi, al MES. E, di conseguenza, c’è il “No” del Presidente del Consiglio Conte al MES.
Ma nello schieramento del Governo e nei potentati massonici che lo sostengono – compreso il gruppo di Bilderberg, tornato in questi giorni a mettere le mani sull’Italia (il fatto che si riunirà a Torino è un segnale preciso) – i grillini sono una voce fuori dal coro.
Ad indebitare gli italiani con il MES è pronto un mega schieramento politico, mediatico e massonico.
Favorevole al ricorso al MES è il PD, favorevole è Confindustria, favorevole è Romano Prodi, favorevole è Silvio Berlusconi. Tutti a pressare sui grillini. E hanno ragione.
Da quando il Movimento 5 Stelle si è alleato con il PD ha ceduto su tutto:
ha concesso al PD – partito che ha la metà dei parlamentari dei grillini – i Ministeri più importanti;
ha ceduto al PD la maggioranza dei Ministri in Consiglio dei Ministri;
ha ceduto al PD la poltrona di commissario europeo (Paolo Gentiloni, il commissario europeo dell’Italia, è del PD);
ha ceduto su una battaglia storica del Movimento: l’eliminazione dei contributi a fondo perduto a una parte dell’editoria;
ha ceduto sulla autostrade: dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova i grillini si sono impegnati solennemente ad azzerare la gestione delle autostrade italiane, che invece sono ancora nelle salde mani dei soliti noti;
ha ceduto sull’agricoltura: i grillini si sono impegnati per rilanciare questo settore che, invece, è nelle salde mani dei renziani;
ha ceduto sul Sud: pur avendo preso un sacco di voti nel Sud, il Ministero che si occupa di questa disastrata parte del Paese è finito ad un esponente del PD che sta togliendo una parte dei fondi europei destinati al Sud per utilizzarli a sostegno della sanità, per lo più del Centro Nord Italia.
L’elenco delle sconfitte dei grillini – che, di fatto, hanno ceduto tutto al PD – è lunghissimo. L’ultimo baluardo rimasto in piedi è il No al MES: ma il fatto, come racconta Fusaro, che il capo del Governo Conte “informerà” il Parlamento, senza che lo stesso Parlamento possa esprimersi – se tale notizia dovesse rispondere al vero – sarebbe assai preoccupante.
Non sappiamo cosa farà alla fine il capo del Governo italiano. Ma se il MES dovesse essere applicato in Italia senza un voto del Parlamento, ebbene, il fatto sarebbe gravissimo. E illustriamo anche il perché.
Sappiamo che una parte dei parlamentari del Movimento 5 Stelle potrebbe votare “No” al MES. E sappiamo che al “No” di una parte dei parlamentari grillini si sommerebbe il “No” dei parlamentari della Lega e di Fratelli d’Italia. Numeri alla mano, il MES potrebbe essere ‘bocciato’.
La ‘bocciatura’ del MES segnerebbe la caduta dell’attuale Governo con due scenari: o le elezioni anticipate (improbabili in piena pandemia), o un nuovo Governo composto da Lega, Fratelli d’Italia e una parte del Movimento 5 Stelle.
Torna la domanda: ha ragione Fusaro a ipotizzare il ‘siluramento’ del Parlamento italiano? Su Il Fatto Quotidiano leggiamo l’esatto opposto. Viene riportata una dichiarazione del capo del Governo Conte:
“Non ha senso discuterne ora. Prima mi batterò contro condizioni vessatorie, poi valuteremo se è di interesse nazionale. Discussione sarà pubblica e ultima parola al Parlamento”.
La dichiarazione di Conte è positiva (per la parte che riguarda il Parlamento al quale spetterà l’ultima parola); ma è negativa per un’altra parte non certo secondaria: Conte, infatti, ha sempre detto di essere contrario al MES, ma adesso sembra aver cambiato idea:
“Mi batterò contro condizioni vessatorie, poi valuteremo se è di interesse nazionale”.
Ricordiamo che non esiste un MES diverso: il MES è uno e, per cambiarlo, bisogna cambiare i trattati internazionali: cosa che ha spiegato in modo chiaro l’economista e parlamentare nazionale della sinistra, Stefano Fassina.
E proprio Fassina, ieri, sulla propria pagina Facebook, ha pubblicato l’appello di oltre 100 economisti che invitano il capo del Governo italiano a non firmare il MES.
Ma cos’è il MES? Vi proponiamo alcuni passaggi di un articolo molto chiaro e molto bello scritto da Fabio Dragoni per Movimento del fare:
“E’ il Re Mida della spazzatura che trasforma in immondizia tutto ciò che tocca. Il MES è un creditore privilegiato ed una volta che ha prestato soldi ad uno Stato in caso di default pretende di essere soddisfatto per primo. Detto in altri termini trasforma tutti i titoli di Stato in circolazione in subordinati. Volete sapere cosa significa? Citofonate ai risparmiatori di Banca Etruria che avevano in portafoglio obbligazioni subordinate e sentite cosa vi rispondono”.
Serve il MES?
“Non serve a niente – leggiamo sempre nell’articolo -. Avendo l’Italia accesso al mercato dei capitali con emissioni che sono mediamente richieste in misura superiore al 50% di quanto offerto e tassi di rendimento ridotti all’osso perché mai dovremmo ricorrere a questo creditore ‘spezza mignoli’? Ah, saperlo”.
E ancora:
“Partita di giro e di raggiro. Eh già perché quasi il 18% dei soldi che il MES ci presta sotto ‘rigorose condizionalità’ sono nostri. Li garantiamo per tale quota qualora il Fondo emettesse i titoli necessari a raccogliere i fondi. Qualora invece raccogliesse il capitale non ancora versato avremmo giusto sette giorni di tempo per versare la nostra quota complessivamente pari a circa centodieci miliardi. Ma non è fantastico?”..
Insomma, il MES ci presta i soldi nostri: i soldi che l’Italia troverebbe aumentando il proprio debito pubblico!
Ancora:
“Legge del Lussemburgo. I suoi prestiti sono governati così. Ed in caso di eurexit non potremmo ridenominare quel debito in lire come coi nostri BTP ma dovremmo pagare euro che non possiamo stampare o fiorini del Lussemburgo se la moneta unica si vaporizzasse. Più che un prestito è un guinzaglio”.
“Il MES millanta pure – prosegue l’articolo -. Chi sottoscrive questa spazzatura avrà l’appoggio incondizionato della BCE attraverso il programma OMT. Dice il Corrierone. Ma anche nì dal momento che Francoforte potrebbe sottoscrivere solo titoli fino a tre anni. In pratica neanche il tempo di partecipare ad un secondo mondiale dopo averne vinto uno, che la Lagarde forse potrebbe cambiare idea. Mentre oggi la BCE grazie al PEPP acquista titoli a trent’anni. E dovendo la BCE pure sterilizzare la liquidità immessa con questo programma. Cioè togliendola da altre parti. Circonvenzione di incapace”.
Questa è forse la parte più interessante:
“Le condizionalità cambiano in corsa. Proprio così. Prima sciolgono il miele dentro il latte promettendo condizionalità standard e leggere. Poi arriva il fiele e l’articolo 7(5) del Regolamento 472/2013 ed il memorandum firmato cambia. Niente condizionalità leggere ma patrimoniale e Fornero come non ci fosse un domani. Potremmo pure opporci avendo al nostro fianco giganti come Cipro e Malta. E magari convincendo Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda. Cosa quanto mai ardua visto che sono sotto protezione del MES. Magari avremmo pure Croazia e Slovenia dalla nostra parte. Ma la Germania e i suoi cugini no. La Francia ci saluta con un ciaone. I vichinghi di Svezia, Finlandia etc sono troppo biondi per noi e nel frattempo i Paesi dell’est, che dall’UE prendono i soldi che noi mettiamo, hanno altro cui pensare. ‘Ci spiace le regole sono cambiate’. Si chiama doppia maggioranza qualificata. Basta che quindici Stati con oltre il 65% della popolazione UE decidano di farci la festa e per noi cambia musica. Auguri”.
Allora, grillini, che dobbiamo combinare? Salviamo gli italiani o li ‘incaprettiamo’?
Già, ‘incaprettare’ gli italiani, perché il MES, una volta applicato, qualora l’Italia non dovesse pagare i debiti, prevede sinteticamente:
l’ulteriore perdita di sovranità politica;
il blocco e i prelievi dai conti correnti dei cittadini (è già avvenuto a Cipro, Paese che fa parte dell’Unione europea);
imposte patrimoniali su case e conti correnti;
pignoramento dei beni immobili dello Stato;
pignoramento delle riserve monetarie.
QUI L’ARTICOLO DI MOVIMENTO DEL FARE
QUI LE PRECISAZIONI DI STEFANO FASSINA
Foto tratta da Tgcom24
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