Agricoltura

Il mistero (o quasi) del grano duro siciliano, oggi il più deprezzato del Sud

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In tutto il Sud Italia, ad eccezione della Sicilia, il prezzo del grano duro è passato da 18-20 euro al quintale di meno di un anno fa ai 30-31 euro al quintale di oggi. Nella nostra Isola, invece, il prezzo del grano duro non va oltre i 25-26 euro al quintale. Proviamo a illustrare il perché di questo ‘mistero’ 

Il prezzo del grano duro cresce in tutto il Sud Italia, tranne che in Sicilia. Certo, un po’ è cresciuto anche nella nostra Isola: dai 18-20 euro al quintale di un anno fa è passato a 25-26 euro al quintale. Sono 4-5 euro in meno rispetto a quanto oggi il grano duro viene pagato nelle altre Regioni del Sud Italia, dove il prezzo si attesta intorno a 30-31 euro al quintale. Perché?

Intanto leggiamo cosa scrive nella sua pagina Facebook Mario Pagliaro, chimico, ricercatore presso il CNR, appassionato di climatologia:

“#Grano: a Foggia, primo mercato italiano, raggiunto il record: 310 euro per una tonnellata di grano duro. ‘Dal 16 Giugno’ scrive #sconcertato l’analista, ‘l’incremento è di 80 euro’. Dunque, da quando 10 mesi fa – pressoché soli e fra lo scetticismo dei #soliti ‘esperti’ – scrivemmo qui che il prezzo del grano sarebbe cresciuto rapidamente fino a superare i 300 euro durante la stagione, l’incremento è stato del 35%”.

“Un investitore che avesse ascoltato il nostro #advice gratuito – prosegue Pagliaro – avrebbe guadagnato il 35% sul capitale investito. Ma il nostro scopo era, ed è, quello di aiutare contadini e imprenditori #agricoli siciliani da sempre senza #consiglio. Molti di loro, fra cui cari amici che allora sorridevano, adesso ci chiedono consiglio ad ogni passo. E già sentono i soliti ‘esperti’ che scrivono di un #calo dei prezzi dovuto a un #fantomatico aumento della produzione mondiale imminente”.

“#Amici agricoltori #siciliani: nulla di tutto ciò. Da mesi abbiamo #previsto la #requisizione del grano in molti Paesi. Già la Russia, l’Ucraina e la Romania hanno #calmierato al minimo le esportazioni. Voi non avete alcuna idea di ciò che succederà ai #prezzi. Mettete a grano ogni singolo mq di terreno non coltivato. Scegliete solo i grani italiani, inclusi quelli antichi, selezionati dal grande #Strampelli. E consorziatevi come hanno fatto gli amici trentini con le mele”.

In effetti, negli ultimi dieci mesi il prezzo del grano duro è andato su di oltre 10 euro al quintale. E non è da escludere che continui ad aumentare. Anche perché le previsioni raccontano di una riduzione dell’offerta.

Proviamo invece a capire il perché il prezzo del grano duro siciliano, pur essendo aumentato di 4-5 euro al quintale, non raggiunge i 30-31 euro al quintale del mercato di Foggia (che è il più importante mercato del grano duro d’Italia) o sempre i 30-31 euro al quintale del grano duro campano o della Basilicata.

Per provare a capire cosa succede dobbiamo spostarci in provincia di Ragusa, dove hanno sede le più importanti strutture di ammasso del grano duro della Sicilia. Ed è anche logico: le navi che trasportano nella nostra Isola il grano duro estero attraccano per lo più a Pozzallo: normale che, in questa provincia, trovino sede i più importanti molini siciliani.

Ebbene, da notizie in nostro possesso, queste grandi strutture di ammasso del grano duro hanno già fatto rifornimento di grano e sembra che potranno andare avanti fino a Luglio-Agosto.

Oggi, in Sicilia, il grano lo acquistano solo i piccoli molini che vendono la farina ai panifici e a tante famiglie che, complice la crisi del Coronavirus, che impone a tanti di restare a casa (si esce solo per lavoro e per esigenza improrogabili), sono tornate a preparare il pana in casa (e anche la pasta e le pizze).

Sempre da notizie in nostro possesso, la farina di grano duro, in Sicilia, si vende a 42 euro al quintale, ovvero a 0,42 euro al kg: se il prezzo all’ingrosso è questo non dovrebbe essere eccessivo. Poi quello che succede in questo momento al dettaglio non lo sappiamo.

Quello che sappiamo – perché è un fatto oggettivo – è che in Sicilia il prezzo del grano duro si mantiene 4-5 euro in meno rispetto al prezzo che questo cereale spunta in Puglia, in Campania e, in generale, nel resto del Sud Italia. E sappiamo anche che questo avviene perché nell’offerta complessiva c’è tanto grano che arriva dall’estero: cosa, questa, che tiene più basso il prezzo.

Ci sarebbe anche da aggiungere che tanti siciliani portano in tavola pane, pasta, pizze e via continuando preparati con grano che arriva-chissà-da-dove… Ma questo ormai è un ‘dettaglio’!

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