Nuovo sbarco di migranti a Pozzallo. E’ razionale in piena pandemia da Coronavirus?

12 aprile 2020

Già a Pozzallo c’è un migrante in isolamento perché positivo al Coronavirus. Ora sono arrivati altri 100 migranti. Una domanda al Governo nazionale e al Governo regionale: noi siciliani tutti tappati in casa per evitare la diffusione dei contagi e poi arrivano i migranti da un continente dove, come dice l’Oms, “l’infezione è cresciuta esponenzialmente nelle ultime settimane e continua a diffondersi”?

Nuovo sbarco di migranti a Pozzallo. Sono in cento e sono arrivati con un barcone. Hanno attraversato il Mediterraneo con un ‘imbarcazione di fortuna?

La possibile spiegazione a questa domanda l’ha fornita, poche ore prima dello sbarco al quotidiano La Sicilia, il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna:

“Mi hanno informato pochi minuti fa della presenza di un barcone a tre miglia dalla costa di Pozzallo con a bordo presumibilmente un centinaio di migranti. È senza dubbio alcuno la nuova strategia dei trafficanti della morte, che molto probabilmente hanno trasferito da una nave madre ad una imbarcazione più piccola tanti poveri disperati”.

Se è così sono arrivati sotto costa. Le autorità non si sono accorte di nulla?

Nulla contro questi “poveri disperati”. Però questa vicenda va ‘letta’ anche dalla parte dei siciliani reclusi in casa: noi a casa mentre dal mare arrivano migranti a Lampedusa, a Porto Empedocle e a Pozzallo? C’è o no qualcosa che non funziona? 

Il sindaco di Pozzallo ha chiesto alle autorità di trovare un posto dove collocare i migranti, “perché nell’hot spot dove c’è un migrante egiziano di 15 anni in isolamento perché positivo al Coronavirus non potranno andarci”, leggiamo ancora su La Sicilia.

Ovviamente, il sindaco di Pozzallo ha ragione. Tra l’altro, a Ragusa, vuoi per il clima, vuoi perché i cittadini sono stati diligenti, il Coronavirus è stato tenuto a bada.

Tutto bene, in Africa, in materia di Coronavirus? Non sembrerebbe.

Ecco il titolo di un articolo pubblicato dalla Gazzetta del Sud lo scorso 8 Aprile, appena quattro giorni fa:

Allarme Coronavirus in Africa, crescita esponenziale dei contagi con oltre 10mila casi“.

Avete letto bene: “crescita esponenziale”. E in Sicilia, a Pozzallo e a Lampedusa, continuano ad arrivare migranti dall’Africa!

Continuiamo a leggere l’articolo:

“Una crescita «esponenziale» di contagi da Covid-19 nelle ultime settimane, con oltre 10mila casi ufficiali e 500 morti. L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) lancia l’allarme per l’Africa, un continente dove il nuovo Coronavirus sta già portando danni enormi a fronte di Paesi non preparati e non attrezzati contro una simile emergenza. Se il virus «è stato lento nel raggiungere il continente rispetto ad altre parti del mondo – avverte l’Oms – l’infezione è cresciuta esponenzialmente nelle ultime settimane e continua a diffondersi». Il SarsCov2 ha raggiunto il continente africano attraverso viaggiatori di ritorno provenienti da Asia, Europa e Stati Uniti. Il primo caso di Covid è stato registrato in Egitto il 14 febbraio. Da allora, un totale di 52 Paesi africani ha riportato casi”.

Domanda d’obbligo: è normale, in un momento del genere, mentre tutti i siciliani sono impegnati a rispettare le prescrizioni per ridurre i contagi, fare arrivare nella nostra Isola tutti questi migranti che potrebbero essere fonte di contagio? Il caso del ragazzo di Pozzallo in isolamento perché positivo al Coronavirus non ha insegnato nulla?

Da quando è iniziato questo incubo le autorità non hanno fatto altro che spiegarci che, al Sud e in Sicilia, dobbiamo stare attentissimi perché le nostre strutture sanitarie sono fragili e non potrebbero reggere l’urto di tanti ammalati: dopo di che – di fatto è quello che sta succedendo – abbiamo dato il via agli arrivi di migranti da un continente dove “l’infezione – ci dice l’Oms – è cresciuta esponenzialmente nelle ultime settimane e continua a diffondersi”.

Da quello che abbiamo capito sono in corso le visite mediche. Perfetto. E poi dove andranno questi 100 migranti? Resteranno in Sicilia? Verranno dislocati in altre Regioni italiane? Verranno distribuiti tra i Paesi dell’Unione europea?

Finite le visite mediche dove troveranno posto? In un hotel con stanze separate o tutti insieme?

Aspettiamo risposte dal Governo nazionale e dal Governo regionale.

Foto tratta da TPI

QUI L’ARTICOLO DE LA SICILIA

QUI L’ARTICOLO DE LA GAZZETTA DEL SUD

 

 

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