La prima vittima del MES di Conte, Gentiloni e Gualtieri sarà il Sud

10 aprile 2020

Il MES colpirà le famiglie e le imprese italiane. La bufera economica che si sta abbattendo sull’Italia si risolverà nell’approvazione, non appena le condizioni lo consentiranno, di un’Autonomia differenziata ‘rafforzata’ che finirà di distruggere il Sud. Gli amici del Movimento 24 Agosto l’hanno capito o sono ancora troppo impegnati ad addossare alla Lega le responsabilità sul disastro Coronavirus in Lombardia? 

Non sappiamo se i nostri amici del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale – impegnatissimi, in questi giorni, ad addossare alla Lega di Salvini le responsabilità dei disastri provocati in Lombardia dal Coronavirus – stanno riflettendo riflettendo su chi pagherà, in Italia, il costo del MES quasi approvato dal Governo Conte bis.

Ricordiamo, in sintesi, cosa prevede il MES:

l’ulteriore perdita di sovranità politica dell’Italia;

il commissariamento dello Stato italiano così come fatto in Grecia se non dovesse pagare ogni anno la quota di debito che, come già accennato, aumenterà (per ora siamo intorno ai 90 miliardi di euro all’anno pagati dagli ignari italiani con le tasse);

il blocco e i prelievi dai conti correnti dei cittadini (è già avvenuto a Cipro, Paese che fa parte dell’Unione europea);

imposte patrimoniali su case e conti correnti;

pignoramento dei beni immobili dello Stato;

pignoramento delle riserve auree (l’oro della Banca d’Italia che dovrebbe essere ancora disponibile);

pignoramento delle riserve monetarie.

Mentre negli USA il Governo eroga a fondo perduto fondi a famiglie e imprese, mentre la stessa cosa fanno in Cina, in Canada, in Russia, in Giappone, l’Italia si accinge ad aumentare il proprio debito pubblico di oltre 100 miliardi di euro (che a nostro avviso potrebbero essere molti di più: chi conosce il MES sa che non c’è alcun limite monetario) per darli ai signori del MES (che si sono coperti il ‘culo’ con lo scudo penale e patrimoniale) che li presta all’Italia.

Morale: le famiglie e le imprese italiane – già ‘bastonate’ con i Decreti del Governo Conte bis che prevedono solo prestiti – pagheranno tutto, fino al’ultimo centesimo: è per questo che le imprese del Nord vogliono riaprire subito, nonostante nel Nord la pandemia di Coronavirus sia tutt’altro che finita: hanno capito che è arrivato il loro turno: lungi di agganciarsi al carro tedesco, il Nord Italia teme adesso di diventare una colonia tedesca: in una parola, di fare la fine che il Nord Italia ha fatto fare al Sud dal 1860 ad oggi.

Vero è che ancora non è detta la parola fine: ci sono sempre, infatti, i 4 milioni di migranti ammassati su confine turco che potrebbero creare non pochi problemi alla Germania.

Ma lo schema, in questo momento, prevede il MES.

La reazione del Nord Italia – e dei partiti che lo sostengono – PD, Forza Italia, Lega sarà semplicissima: come hanno sempre fatto, scaricheranno sul Sud il costo di questa nuova porcata ‘europeista’.

Tanto per cominciare, appena le condizioni lo consentiranno, approveranno di corsa l’Autonomia differenziata ‘rafforzata’: se prima contavano di scippare al Sud 60-62 miliardi di euro all’anno, con tutti i soldi che le imprese del Nord dovranno pagare per sopravvivere, tra Coronavirus (che imporrà alle imprese costi aggiuntivi fino a quando non sarà disponibile una cura efficace) e crisi economica, proveranno a scippare al Sud almeno il doppio di questa cifra. E ci riusciranno.

Il nuovo mega scippo ai danni del Sud avrà effetti devastanti sullo stesso Sud, che la pandemia di Coronavirus ha velocemente ripopolato, se è vero che in tanti, dal Nord Italia e da altri Paesi del mondo, sono precipitosamente tornati nei luoghi dove sono nati.

Le pubbliche amministrazioni del Mezzogiorno, in un momento difficilissimo, si ritroveranno definanziate e nell’impossibilità oggettiva di ‘spremere’ i cittadini con nuova tasse e imposte.

Il risultato sarà un drastico ridimensionamento dei servizi, a cominciare dalla scuola, dalla spesa sociale, dalle attività culturali, dal decoro delle città. Il fatto che, con l’emergenza Coronavirus, non potranno scippare soldi alla sanità pubblica – come hanno fatto fino a qualche mese fa Sicilia, Calabria e Puglia – aggraverà ulteriormente i problemi.

L’unica nota positiva sarà la pressione sull’agricoltura, che con molta probabilità rilancerà il valore dei terreni e delle produzioni agricole del Sud.

Ma sarà l’unica nota positiva in un disastro generale.

I nostri amici del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale si occuperanno di questo o risulteranno ancora impegnati a combattere Salvini e la sua Lega?

 

 

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