Altro che contenere il virus come è stato fatto in Europa e negli Stati Uniti! In Nuova Zelanda, con venti giorni di anticipo, la premier Jacinda Ardern ha fermato il Paese (altro che Milano e Bergamo che non si fermavano…). Ha dato ai quasi 5 milioni di abitanti pochi giorni di tempo per fare la spesa e poi tutti in casa per un mese. Punto. E a Pasqua? Sempre tutti in casa…
C’è un Paese al mondo che ha quasi azzerato la presenza del Coronavirus. E ha ottenuto questo risultato facendo l’esatto contrario di quello che hanno fatto in Lombardia: chiudendo tutto. Non hanno aspettato i contagiati e i deceduti: hanno anticipato le mosse del virus e lo hanno lasciato, da solo, a vagare tra le due isole grandi e le altre isole. Isolato da tutti con largo anticipo, il Coronavirus ha trovato solo poche persone da infettare. E oggi è quasi scomparso.
Insomma, in Nuova Zelanda non hanno pensato a contenere il virus, come è stato fatto in Europa e negli Stati Uniti: come già accennato, hanno deciso di giocare d’anticipo e stanno provando ad eliminarlo.
Ovviamente, i provvedimenti adottati con la popolazione sono stati draconiani.
Tra il 19 e il 23 Marzo il numero dei contagi, in Nuova Zelanda, era
Per dirla alla siciliana, una sorta di ‘Catena De Luca’ elevata, però, all’ennesima potenza: ha deciso lei è basta.
A differenza del Regno Unito, dove la ‘filosofia’ del contenimento del virus è stata forse la più colpita dall’ironia (“Con l’immunità di gregge resta solo il pastore”, ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia), a differenza di Milano e Bergamo che ancora a fine Febbraio non ne volevano proprio sapere di fermarsi, la premier della Nuova Zelanda ha invece fermato tutto quello che ha potuto fermare, limitandosi a lasciare aperti solo i servizi essenziali.
Mentre in Italia la chiusura delle attività è stata uno stillicidio che ha solo peggiorato le cose, in Nuova Zelanda scuole, università, bar, pub, ristoranti, cinema, teatri, luoghi di culto e via continuando sono stati chiusi simultaneamente. Tutti a casa, con le eccezioni per chi ha esigenze di lavoro o di salute.
La manovra è riuscita. Su quasi 5 milioni di abitanti sono state registrate solo poco meno di cinquanta contravvenzioni. I cittadini hanno capito.
I risultati? I positivi al Coronavirus, in Nuova Zelanda, oggi sono poco più di mille e 200. E, fino ad oggi, si registra un solo decesso: una settantenne che presentava, peraltro, altre patologie. I malati si contano sulla punta delle dita. Quasi tutti i casi sono riconducibili a chi è arrivato da queste parti da altri Paesi del mondo. Insomma, viaggi internazionali.
E oggi? Le restrizioni continuano. La premier ha già fatto sapere ai cittadini che passeranno in casa le vacanze pasquali. E, con molta probabilità, le restrizioni proseguiranno forse fino a Maggio. Perché l’obiettivo – l’abbiamo già scritto – non è il contenimento, ma l’eliminazione del virus.
Nelle Isole della Nuova Zelanda con il virus non vogliono avere a che fare: sanno che, senza persone da infettare, muore. E infatti lo vogliono eliminare.
Foto tratta da iStock
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