Quello che avrebbero dovuto fare il Governo nazionale e il Governo regionale della Sicilia lo ha fatto il sindaco della Città dello Stretto, che con un’ordinanza ha posto sotto controllo il passaggio di persone dalla Calabria alla Sicilia. Di fatto, sta applicando un Decreto del Governo nazionale utilizzando lo ‘spirito’ dell’articolo 31 dello Statuto autonomistico della Sicilia
Il Governo nazionale e il Governo regionale siciliano sono riusciti a dare al sindaco di Messina, Cateno De Luca, una visibilità mediatica nazionale e internazionale. Stanco della sceneggiata del Governo romano, che fino ad oggi ha bloccato più a parole che nei fatti il passaggio di persone dalla Calabria alla Sicilia, il sindaco della Città dello Stretto è invece passato dalle parole ai fatti e ha emesso un provvedimento che introduce il sistema di prenotazione on line all’indirizzo www.sipassaacondizione.comune.messina.it per chiunque voglia oltrepassare lo Stretto e raggiungere la nostra Isola passando per Messina.
Di fatto, è quello che il sindaco della Città dello Stretto chiede da qualche settimana nel nome dell’emergenza Coronavirus. Roma ha fatti finta di niente, il Governo regionale di Nello Musumeci ha preferito scaricare la ‘patata bollente’ al sindaco De Luca. Che ha colto la palla al balzo. Ora la ‘frittata’ è fatta.
Così, Roma, si ritrova con una Sicilia in rivolta. Da una parte c’è il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che, per la prima volta dopo decenni e di accomodante e codino ‘ascarismo’, chiede, a parole, l’applicazione dell’articolo 31 dello Statuto; dall’altra parte c’è il sindaco di Messina che, di fatto, sta applicando quanto meno lo ‘spirito’ dell’articolo 31 dello Statuto.
La differenza tra Musumeci e De Luca è sostanziale: mentre il presidente Musumeci ha chiesto a Roma il ‘permesso’ per applicare l’articolo 31 dello Statuto autonomistico siciliano, il sindaco di Messina ne sta applicando, di fatto, lo ‘spirito’ senza chiedere il permesso ad alcuno!
Di fatto, da Mercoledì prossimo 8 Aprile, chiunque voglia oltrepassare lo Stretto per raggiungere la Sicilia entrando a Messina, dovrà comunicarlo 48 ore prima al Comune della Città dello Stretto. Spiegando anche le motivazioni. E’ chiaro che De Luca sta applicando il Decreto del Governo nazionale che impedisce ai cittadini di passare da un Comune all’altro senza precise motivazioni. E’ un passaggio, questo, che avrebbero dovuto fare, insieme, il Governo nazionale e il Governo regionale.
Chi vorrà entrare a Messina “sia a piedi che su mezzi di trasporto – leggiamo sul quotidiano La Sicilia – deve registrarsi, almeno 48 ore prima dell’orario di partenza, al sistema di registrazione on line. Chiunque voglia oltrepassare lo Stretto dovrà dunque inserire in tale sistema informatico i propri dati personali, autorizzando il Comune a trattarli per i controlli; inserire le motivazioni dello spostamento, con in allegato la documentazione a supporto, dichiarare di aver informato il sindaco del comune di destinazione dove osservare il periodo di quarantena”.
L’ordinanza del sindaco di Messina è stata comunicata al Governo nazionale, alla Regione siciliana, ai sindaci dei Comuni della nostra Isola, al Prefetto e al questore di Messina. E alle compagne di navigazione sullo Stretto.
‘Spumeggiante’ la pecisazione di Cateno De Luca che noi leggiamo sempre sul quotidiano La Sicilia:
“Da adesso si passa alle nostre condizioni. Mi sono stancato di implorare i governi nazionale e regionale affinché si introduca un database per l’accesso controllato in Sicilia. Me ne frego se il ministro dei Trasporti o il Viminale non agiscono, me ne frego se il presidente Musumeci rifiuta ogni mio invito ad adottare un sistema di controllo capillare e verificabile”.
Dopo di che il sindaco della Città dello Stretto si leva il classico sassolino dalla scarpa, con il riferimento al Ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, che l’ha querelato e con riferimento allo stesso presidente della Regione siciliana Musumeci:
“Quando sono stato attaccato dal ministro Lamorgese – aggiunge – dov’era Musumeci, il quale non faceva e continua a non fare nulla per regolarizzare il passaggio sullo Stretto? A loro gli dico: basta con gli sbarchi indiscriminati. Da mercoledì prossimo, a Messina non si entra più senza un nostro Nulla Osta. Non vogliono agire? Lo faccio io. Sul mio territorio, le modalità di accesso le stabilisco io. Schiererò il mio esercito e bloccherò il transito se non in linea con la nostra ordinanza”.
La parola “esercito” richiama – è inutile girarci attorno – l’articolo 31 dello Statuto siciliano e i poteri di polizia.
Per i pendolari la registrazione è richiesta solo la prima volta. A tali viaggiatori sarà consegnato un code-pass con il quale potranno imbarcarsi anche per le volte successive, senza ulteriori registrazioni o prenotazioni.
E adesso il Governo nazionale che farà? Chiederà il commissariamento del Comune di Messina mandando a casa un sindaco che sta difendendo la Sicilia, anche se con provvedimenti eclatanti e drastici?
A furia di tergiversare sullo Stretto di Messina, di fatto consentendo a migliaia di persone di passare lo Stretto arrivando in Sicilia dalla Calabria – cosa che ha denunciato anche il sindacato autonomo ORSA con il suo segretario generale, Mariano Massaro – il Governo nazionale, in Sicilia, ha perso credibilità politica.
Se dovesse opporsi all’ordinanza del sindaco di messina si aprirebbe un conflitto istituzionale che avrebbe il solo effetto di rafforzare mediaticamente De Luca: cosa che non piacerebbe nemmeno al presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, che tra due anni e mezzo si ritroverebbe come avversario un candidato molto forte alla presidenza della Regione siciliana…
Foto tratta da La Sicilia