Non è che lo Stato ha utilizzato per altre finalità i fondi che dovrebbero essere erogati agli agricoltori siciliani da Agea? Se lo chiede Franco Calderone, responsabile in Sicilia del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale
“Gli agricoltori siciliani sono sull’orlo del baratro, ma non abbiamo capito se a dare loro il colpo di grazia sarà il Covid19 o l’Agea”.
Lo dice Franco Calderone, responsabile in Sicilia del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, movimento fondato dallo scrittore meridionalista, Pino Aprile.
“Oltre 12mila imprese agricole siciliane – prosegue Calderone – sono ancora in attesa dei pagamenti da parte dell’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) relativi ai bandi delle coltivazioni biologiche. E’incredibile assistere a tanto menefreghismo anche in un momento come questo. Parliamo di 30mila lavoratori con relative famiglie condannate alla povertà se non si fa nulla”.
“Dobbiamo dedurre che le parole del premier Giuseppe Conte sull’importanza dell’agricoltura per l’economia italiana fossero solo parole al vento. Migliaia di agricoltori siciliani, all’inizio di questa emergenza – ricorda il responsabile del Movimento 24 Agosto – avevano chiesto ad Agea di sbloccare immediatamente i pagamenti pregressi e di anticipare anche quelli 2020, ma non è successo niente. Cosa dovremmo pensare? L’assessore regionale all’agricoltura, Edy Bandiera, è ancora in carica? Come può tacere dinnanzi a questo sterminio di aziende agricole? Cosa c’è sotto? Agea è un organismo internazionale non soggetto alla legislazione italiana? Possibile che sia libera di decretare la fine dell’agricoltura siciliana”?
“Pretendiamo delle risposte immediate. E’ chiaro – osserva Calderone – che i ritardi di Agea sono pretestuosi. Ma il governo regionale non può essere complice di chi sta dando il colpo di grazia all’agricoltura, deve farsi portavoce delle migliaia di agricoltori siciliani che in questo momento sono in subbuglio e che non danno vita a proteste plateali solo perché non si può. Spetta all’assessore Bandiera stanare l’Agea per conto del comparto che dovrebbe tutelare. Spetta a lui spiegarci perché dobbiamo chiudere le nostre imprese e licenziare i nostri dipendenti, mentre Agea continua a temporeggiare. Spetta a lui – sottolinea ancora – chiedere che fine hanno fatto i soldi che Agea deve agli agricoltori. E se si dovesse scoprire che questi soldi non ci sono, ebbene, spetta all’intero governo regionale sbugiardare il governo nazionale e pretendere misure immediate per salvare l’agricoltura siciliana dal collasso”.
“Intanto, il governo regionale può fare la sua parte sbloccando urgentemente la misura 11 (agricoltura biologica) e 13 (indennità Compensativa per le zone montane) del PSR Sicilia. E’ chiaro – conclude il responsabile del Movimento per l’Equità Territoriale- che con Agea che va per la sua strada e con la Regione disattenta, una volta passata l’emergenza Coronavirus, ci ritroveremo dinnanzi all’emergenza agricoltura con conseguenti proteste, perché non si può più tacere dinnanzi a tali ingiustizie nei confronti di un comparto come il nostro”.