Ce lo chiediamo perché noi, sull’evoluzione del Coronavirus, oltre che basarci sulle previsioni italiane, teniamo anche conto di cosa pensano e fanno in altre parti del mondo. Anche sul futuro dell’economia italiana c’è molta confusione e molta ambiguità. E non escludiamo un accordo al ribasso con un’Unione europea già politicamente morta che sarebbe disastroso per l’Italia
L’ultimo Decreto del capo del Governo, Giuseppe Conte, lascerebbe intendere che a metà di questo mese – Aprile – la situazione, sul fronte Coronavirus, dovrebbe cominciare a normalizzarsi. Certo, anche se si tratta di una pandemia, non è impossibile che ciò possa avvenire. Tanto più che l’Italia è stato il primo Paese europeo ad essere colpito con violenza da questa infezione virale. Ma le cose stanno proprio così?
Per carità: essere ottimisti può aiutare. Ma essere troppo ottimisti – come hanno fatto in Lombardia e, segnatamente, a Bergamo e a Milano, può provocare disastri. Non vogliamo essere pessimisti, ma quello che sta succedendo intorno a noi ci dovrebbe fare riflettere.
Come si fa a non vedere quello che sta succedendo in Spagna? In questo Paese la situazione. I casi sono quasi 100 mila. E sono già morte oltre 8 mila persone.
La situazione è allarmante anche in Francia.
La Germania ha quasi 70 mila casi, ma il numero dei morti è basso (dato in controtendenza).
Non parliamo di quello che sta succedendo negli Stati Uniti d’America.
La pandemia segue una regola micidiale: dove si affollano tante persone colpisce e produce contagi e morti.
Il virus può colpire una persona e portarla alla morte. Se non ha infettato altre persone scompare con il suo ospite.
Può colpire una persona dando sintomi lievi o senza sintomi: se questa persona si isola il virus muore e su toglie di mezzo.
E’ per questo che si debbono evitare i luoghi affollati. Perché il virus è naturalmente programmato per passare da un ospite all’altro: se gli si impedisce il passaggio da persona a persona, dopo un certo periodo di tempo il virus muore.
Non sappiamo se, in Italia, la situazione stia migliorando. Con molta probabilità, nel Nord Italia il numero di contagi sta diminuendo. Mentre nel Sud, nonostante il Governo nazionale, che non ha fatto molto (e forse non ha fatto nulla) per bloccare l’esodo di persone da Nord a Sud, non c’è stata l’impennata di contagi da Coronavirus.
La situazione va migliorando perché il virus – anche se molto lentamente – si va spegnendo, o va migliorando perché, in tutta l’Italia, la gente rimane in larga parte in casa, impedendo allo stesso virus di passare da una persona all’altra?
Noi propendiamo per la seconda ipotesi. E considerato che è un virus del quale si conosce poco o nulla, non escludiamo – come non lo escludono negli USA e nel Regno Unito – che si presentino nuove ondate di Coronavirus in Autunno e nel prossimo anno. Magari quando si allenteranno le precauzioni.
Cosa, questa, che è già avvenuta in Cina e in Vietnam.
Ebbene, noi fino ad ora, in Italia, abbiamo letto e ascoltato solo voci in positivo, tipo “Andrà tutto bene”. Noi ci auguriamo che vada tutto bene, ma forse bisognerebbe mettere nel conto che uscire dall’incubo Coronavirus non sarà una passeggiata.
L’attuale pandemia – che non è da prendere sottogamba – pone problemi economici seri. Siamo sicuri che l’attuale Governo e, in generale, il mondo politico italiano stiano raccontando agli italiani come stanno in realtà le cose in materia economica?
Apparentemente incomprensibile, ad esempio, è stata la scelta del Governo nazionale di complicare la vita a chi dovrebbe percepire i 600 euro, facendo passare tutto dall’INPS. Che bisogno c’era di ricorrere all’INPS?, ci siamo chiesti ieri. A questa domanda ha risposto su Radio Radio Valerio Malvezzi.
Stamattina il nostro Economicus ha scritto che, a suo avviso, il danno economico, per l’Italia, sarà pesantissimo.
C’è un grossissimo problema di reperimento delle risorse economiche e finanziare per andare avanti. Ma non si racconta a chiare lettere che cosa hanno combinato i politici italiani della cosiddetta Seconda Repubblica che, nel nome dell’Europa unita (o quasi), hanno ‘infilato’ l’Italia in un sistema monetario europeo (leggere euro) nel quale, per pagare lo stipendio agli insegnanti di liceo e, in generale, ai dipendenti pubblici bisogna andare a indebitare con i mercati finanziari dove bande di strozzini fanno il bello e il cattivo tempo!
L’informazione – tranne pochi casi – ci ha detto che il Governo italiano, per fronteggiare l’emergenza economica Coronavirus, non vuole ricorrere al MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, ma vorrebbe gli Eurobond.
Tradotto: con il ricorso al MES i nostri alleati della cosiddetta Unione europea finirebbero di spogliare l’Italia come hanno fatto in Grecia; con gli Eurobond si pagherebbero lo stesso gli interessi, anche se una parte di questi costi verrebbe ‘spalmata’ tra tutti i Paesi dell’Eurozona.
Non abbiamo capito perché il Governo Conte si è intestardito sugli Eurobond, dal momento che generano debito e interessi sul debito.
Abbiamo invece capito molto bene perché Germania, Olanda, Austria, Finlandia e altri Paesi di questa ‘bella’ Unione europea insistono per far costringere l’Italia a ricorrere al MES.
Ricorrendo ai fondi del MES l’Italia si esporrebbe intanto al pagamento degli interessi sul debito. Fino ad oggi l’Italia, su un debito pubblico pari a 2 mila e 400 miliardi di euro circa ha già pagato quasi 4 miliardi di euro di interessi!
Aggiungendo altri 200 miliardi di debiti con il MES (e forse ce ne vorrebbero di più), se per ora l’Italia paga ogni anno 80-90 miliardi di euro di interessi, finirebbe con il pagare ancora di più!
Ma il MES non si ferma solo agli interessi sul debito. Il MES porta con sé altri ‘regali’ dell’Unione europea che potrebbero essere messi in atto. Ovvero:
l’ulteriore perdita di sovranità politica;
il commissariamento dello Stato italiano così come fatto in Grecia se non dovesse pagare ogni anno la quota di debito (che, come già accennato, aumenterebbe);
il blocco e i prelievi dai conti correnti dei cittadini (è già avvenuto a Cipro, Paese che fa parte dell’Unione europea);
imposte patrimoniali su case e conti correnti;
pignoramento dei beni immobili dello Stato;
pignoramento delle riserve auree;
pignoramento delle riserve monetarie.
Se ci chiedete il perché i Governi italiani hanno acconsentito a queste regole di strozzinaggio non vi sappiamo rispondere. Bisognerebbe chiederlo ai politici italiani della Seconda Repubblica che li hanno accettate.
Quello che vi possiamo dire è che l’attuale Governo italiano oggi ha detto no al MES. Solo ora certi politici italiani si sono accorti di quello che hanno accettato e firmato a nome degli italiani che non gliel’hanno mai chiesto. Temendo proteste hanno detto no.
Sapete adesso il rischio qual è? Che così come per il Coronavirus – dove si raccontano mezze verità e si lascia intendere che tutto si concluderà entro qualche mese (cosa che noi ci auguriamo) – anche per la crisi economica si troverà un accordo al ribasso con l’Unione europea già politicamente morta.
L’Italia continuerà a restare prigioniera di un’Unione europea fallita dove ogni Paese tirerà acqua al proprio mulino. Diranno che il MES verrà applicato senza strozzinaggio?
Noi ci auguriamo che non avvenga una cosa del genere. Perché le reazioni politiche, dentro e fuori dal Parlamento, non si farebbero attendere. Non dimentichiamo che, in questo momento, il Governo non è in sintonia con il sentire degli italiani.
Cosa bisognerà fare, in alternativa alla Ue dell’euro, l’ha già scritto Economicus. Che domani tornerà sull’argomento entrando nel dettaglio.
Foto tratta da Pubblic Politicy
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