La notizia di un eventuale aumento della Tari a Palermo non la inventiamo noi: l’ha scritto il Giornale di Sicilia. Già il Governo italiano è in grande ritardo, perché ancora non è intervenuto seriamente in favore di cittadini e imprese. Ma a Palermo, invece di sostenere i cittadini, si pensa addirittura ad aumentare la Tari!
Emergenza Coronavirus: in tutto il modo i Governi degli Stati colpiti dalla pandemia hanno già erogato fondi a cittadini e imprese. Non 25 miliardi di euro come ha fatto l’Italia (soldi che, peraltro, in buona parte, debbono ancora arrivare), ma dieci, venti, cinquanta volte questa cifra. In compenso, in Italia non si capisce che si deve fare con le bollette che continuano ad arrivare e con le rate dei mutui a carico delle imprese, per non parlare dei protesti (per le rate dei mutui delle famiglie c’è l’interruzione che non è un’interruzione: si paga circa la metà, a seconda degli interessi già pagati).
Ma se in Italia la confusione impazza, mentre milioni di famiglie sono già senza soldi – le famiglie dei lavoratori precari: dove se non si lavora non si mangia: viva la grande Unione europea liberista dell’euro! – a Palermo la situazione è ormai surreale. Perché?
Perché mentre il Comune di Palermo, che dovrebbe mettere nelle tasche dei cittadini i soldi per fare la spesa, vorrebbe…
Cosa vorrebbe fare il Comune di Palermo lo leggiamo sul Giornale di Sicilia on line:
“La Rap chiede più soldi al Comune di Palermo e in città si profila l’ombra di un maxiaumento della tassa sui rifiuti. Così nella piena emergenza Coronavirus, sull’amministrazione comunale pesa un’altra tegola… L’azienda di igiene ambientale (la citata Rap, l’Azienda controllata dal Comune di Palermo che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti ndr) chiede 31.569.000 di euro in più: il 27% in più. Conseguenza diretta potrebbe essere l’aumento della Tari per i cittadini, in un periodo in cui si fa già i conti con un nemico invisibile, il Covid-19, che tiene sotto scacco il mondo intero. In tempi normali il Pef andrebbe approvato entro aprile perché è la base su cui poi calcolare la nuova aliquota della Tari; ma vista l’emergenza virus in corso, termini e adempimenti sono stati messi in discussione e spostati più in là”.
Interessante, questa notizia: i palermitani, invece di mangiare, invece di ricevere aiuti dal Comune, dovrebbero attendere ‘felici’ che l’amministrazione comunale guidata da Leoluca Orlando e il Consiglio comunale decidano di prelevare dalle loro tasche 31 milioni e mezzo in più di euro per tenere in piedi un servizio per la raccolta dei rifiuti che è un disastro anche in piena emergenza Coronavirus!
Ci chiediamo e chiediamo: ma i protagonisti dell’attuale amministrazione comunale lo capiscono che, in questo momento – momento cruciale, perché saranno le prossime tre settimane a dirci se la pandemia di Coronavirus si impennerà in Sicilia, o se inizierà a decrescere – il problema è contenere il Coronavirus?
Al Comune di Palermo l’hanno capito o no che il 2020 sarà un anno bianco fiscale? Lo sanno cos’è l’anno bianco fiscale?
Forse non è chiaro un concetto: sia che l’Italia si metta o no d’accordo con l’Europa, per quest’anno, tasse e imposte dovranno essere bloccate, perché l’economia è ferma: e se l’economia è ferma non si possono pagare né tasse, né imposte. Altro che aumento della Tari!