Questo potrebbe spiegare l’astio del sistema mediatico e sanitario del Nord verso il Sud. E, soprattutto, gli attacchi al professore Paolo Ascierto. In ballo ci sono i fondi della ricerca, ma anche la possibile rivisitazione di un sistema sanitario, imperniato sulla ‘regionalizzazione’ della sanità, che ha favorito il Nord Italia. L’illuminante articolo di herald italia. Che succede in Sicilia con il Tocilizumab
La verità è che, rispetto all’emergenza Coronavirus, il modello sanitario della Lombardia sembra in affanno. Mentre il modello napoletano, o meglio, della Regione Campania, riscuote grande interesse internazionale (in questa vicenda il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, sta lavorando con grande efficacia e con buoni risultati). Il modello campano-napoletano non va giù al Nord. Questo spiega non soltanto gli attacchi personali al professore Paolo Ascierto, medico di fama internazionale, ma l’astio che il sistema mediatico del Nord sta riversando in questi giorni a tutto il Sud.
“VIRUS ALLA CONQUISTA DEL SUD” – Come dimenticare certi titoli di giornali (naturalmente ‘nordisti’) tipo “Virus alla conquista del Sud”? Questa non è ironia, anche perché non si fa ironia su una malattia mortale in un momento di grandissima difficoltà! Che dire dell’attacco di Striscia la Notizia al citato professore Paolo Ascierto? E che dire della genialata in base alla quale al Nord si muore perché la gente va a lavorare mentre al Sud rimane in casa?
Tutti questi attacchi al Sud sono arrivati dal sistema mediatico lombardo. Perché? C’è solo il solito atteggiamento antimeridionale del Nord Italia o c’è anche dell’altro?
Su questo tema abbiamo letto un’interessantissima riflessione sul giornale on line heral italia.
STRISCIA LA NOTIZIA – “L’attacco a Paolo Ascierto e la sovraesposizione mediatica dell’infettivologo Massimo Galli dell’Ospedale Sacco di Milano – leggiamo su herald italia – potrebbero non essere circostante frutto del caso. Prima il medico milanese accusa di provincialismo il collega napoletano. Poi Striscia la Notizia trasforma con una netta forzatura il silenzio signorile e ‘deontologico’ di Ascierto in un ‘non è stato in grado di controbattere in modo efficace’. Come se un medico dovesse prestarsi ad un’arringa da talk show contro un collega, invece di pensare a come si curano i malati”.
Una breve biografia del professore Paolo Ascierto che leggiamo sempre su herald italia ci fa capire non soltanto quanto sia importante questo medico campano nel campo della medicina mondiale, ma anche il perché, attorno a lui, si sono scatenati invidia e astio da parte del sistema sanitario e mediatico del Nord Italia.
“Chi è Paolo Ascierto? – scrive herald italia -. Il medico 56enne nato a Solopaca, in provincia di Benevento, è Direttore dell’Unità di Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale di Napoli e Presidente della Fondazione Melanoma – ONLUS. Paolo Ascierto è, dunque, uno degli oncologi più importanti al mondo. Nel 2005 gli è stato conferito il titolo di Cavaliere Ordine al merito della Repubblica Italiana, mentre nel 2011 quello di Commendatore, su iniziativa del Presidente della Repubblica”.
Uno scienziato di fama internazionale, insomma. Che si muove ne vari campi della medicina cercando e trovando soluzioni innovative che funzionano, come l’uso del Tocilizumab per curare il Coronavirus, cura che riscuote sempre più interesse.
Dietro la reazione stizzita di certi ‘luminari’ della medicina del Nord Italia “vi potrebbe essere anche l’insofferenza verso un oncologo che sta trovando soluzioni sul terreno delle malattie infettive – leggiamo sempre su herald italia -. Un oncologo che dice ad un infettivologo cosa fare, per intenderci. La partita della rivendicazione dei primati in ambito sanitario inizia da qui”.
IL TOCILIZUMAB – In Lombardia dicono che il Tocilizumab era già in uso. Ma tutti si chiedono il perché i medici di questa Regione non ne hanno dato comunicazione all’Aifa per iniziare un protocollo. Quello che, invece, hanno fatto i Ascierto e i suoi colleghi napoletani.
E qui herald italia sottolinea un punto di questa vicenda molto importante:
“Dalla Campania, infatti, potrebbe venire fuori un modello organizzativo e sanitario contro il Covid-19 che spiazza tutti, Lombardia in primis”, ovvero una sorta di primato del Sud e i fondi per la ricerca che in Italia, per definizione, vanno quasi tutti alla sanità del Nord Italia.
Torna il ruolo del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che, leggiamo ancora su herald italia, “sta facendo arrivare un milione di kit che consentiranno ai campani di effettuare in pochi minuti un test contro il Covid-19. Questo significa azzeramento delle attese e pazienti che possono essere curati prima che la situazione peggiori. Nel frattempo va avanti il protocollo di Ascierto sul Tocilizumab, che inizia a dare risultati anche nei pazienti non giudicati gravi. L’unione tra i kit ordinati da De Luca e gli effetti del Tocilizumab può rappresentare un punto di svolta in Campania. Si avrebbe, in altri termini, l’azzeramento dei tempi di attesa associato ad una cura immediata che eviterebbe la terapia intensiva nella maggior parte dei casi”.
“Detto ancora in altre parole – prosegue l’articolo – a Dio piacendo, la Campania potrebbe aver risolto nel giro di un mese il problema del Coronavirus. Questo potrebbe sancire un primato del polo scientifico napoletano nei confronti di quello Lombardo, con ricadute anche riguardo l’entità dei fondi sulla ricerca”.
Siamo arrivati al cuore di una vicenda che spiega tante cose.
“Il modello sanitario napoletano, dunque – conclude herald italia – sta gestendo in maniera impeccabile questa situazione. Lo sta facendo in maniera egregia anche il governo regionale, almeno fino ad oggi. Tutto ciò a fronte di un modello lombardo che presenta il proprio virologo di punta smentito più e più volte dai fatti. Le ricadute, con questo andamento, riguarderanno anche l’immagine dei poli scientifici e sanitari. Il modello di eccellenza lombardo, al quale molti del Sud si rivolgono nel momento del bisogno, è messo in crisi dai luminari napoletani. Che potrebbero diventare i nuovi attrattori della sanità italiana. Qualcosa di intollerabile all’ombra della Madonnina”.
Non ci sono,insomma, solo i fondi per la ricerca, storicamente canalizzati, come già accennato, dal Nord. C’è anche un altro aspetto: il cosiddetto ‘turismo sanitario’ del Sud Italia che invece di rivolgersi al modello lombardo potrebbe restare nel Sud, in Campania.
La storia è piuttosto nota. Con la ‘regionalizzazione’ della sanità, anche in questo campo – tanto per cambiare! – le Regioni del Nord Italia hanno intercettato più fondi rispetto alla Regioni del Sud. Il risultato è che tanti malati del Sud vanno a curarsi nel Nord dove il sistema sanitario è molto manageriale.
Ma la medicina non è fatta solo di managerialità: è fatta anche di genialità, di intuizione, di capacità di trovare soluzioni in condizioni di estrema difficoltà, anche con pochi fondi pubblici: è lì Ascierto e il suo gruppo hanno dimostrato tutto il loro valore.
E IN SICILIA? – Detto questo, vogliamo concludere il nostro Mattinale con una domanda a chi amministra la Regione siciliana. Partendo dalla premessa che il Tocilizumab funziona in 9 pazienti su 11. In Sicilia questo farmaco arriva? La casa farmaceutica che lo produce si è già messa a disposizione per fornire gratuitamente questo farmaco. Gli ospedali siciliani lo stanno utilizzando nel contrasto al Coronavirus? E se ancora non viene utilizzato si può sapere che cosa osta?
QUI L’ARTICOLO DI herald italia
Foto tratta da Notizia Calcio Napoli