Anche in piena emergenza Coronavirus non si fermano gli sbarchi di migranti. In 85 sono arrivati a Lampedusa e sono stati trasferiti a Porto Empedocle. In mare c’è un’altra imbarcazione con altri 110 migranti, dalle parti di Malta. Malta li accoglierà? Mah…
I siciliani che arrivano con i treni da Milano sì e i migranti che arrivano con i barconi no? Per sì e per no, sono tutti nella nostra Isola. I siciliani arrivati con i treni a Messina dovrebbero essere in quarantena, e in quarantena dovrebbero essere pure gli 85 migranti sbarcati nell’isola di Lampedusa e trasferiti a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento.
Eh sì, tutti in Sicilia. Scrive il filosofo e commentatore marxista, Diego Fusaro:
“Trasferiti a Porto Empedocle gli 85 migranti arrivati ieri a Lampedusa, ora sono in quarantena” (La Stampa). Non è chiaro per quale ragione, in questo momento di crisi, il mondo intero chiuda (giustamente) le frontiere agli italiani e l’Italia si ostini a mettere a repentaglio la vita dei suoi cittadini in nome del verbo unico politicamente corretto ed eticamente corrotto”.
Leggiamo sul quotidiano on line Agrigento Notizie, giornale sempre informato, preciso e puntuale:
“Hanno lasciato l’isola alle 20,30. ‘Caricati’ sul traghetto di linea, con destinazione Porto Empedocle, anche gli ultimi 43 immigrati, sbarcati a Lampedusa nella notte fra venerdì e ieri, non hanno messo piede nell’hotspot di contrada Imbriacola. Esattamente per come era accaduto agli 85, giunti con tre diversi gommoni, approdati 24 ore prima. I tre gruppi – da 85 – sono giunti all’alba di ieri a Porto Empedocle e sono stati sistemati in un albergo della città”.
Nell’hospot di Lampedusa, che si trova in contrada Imbriacola, ci sono in isolamento 26 migranti. Lo ha deciso il sindaco dell’Isola, Salvatore ‘Totò’ Martello. I nuovi migranti arrivati nell’Isola – razionalmente – non sono stati trasferiti nell’hotspot dell’isola, ma bloccati sul molo e poi trasferiti a Porto Empedocle.
Su questo punto il sindaco Martello era stato chiarissimo:
“Quelle persone dal molo – leggiamo la sua dichiarazione sul quotidiano La Stampa – devono essere subito trasferite al di fuori di Lampedusa, senza entrare in contatto con chi già risiede sull’isola. Bisogna tutelare la salute della cittadinanza, che sta rispettando con grandi sacrifici le disposizioni per fronteggiare l’emergenza Coronavirus contenute nel decreto del presidente del Consiglio”.
Recita un vecchio adagio siciliano:
“Gira, firria e bota su sempre cà…”.
Traduzione: alla fine, non si sa perché, ma i migranti presi in mare finiscono sempre in Sicilia.
Resta da capire fino a che punto è sicuro – per i migranti e per gli abitanti della Sicilia – far arrivare gli stessi migranti dei barconi nella nostra Isola.
“E’ di queste ore – leggiamo sempre su La Stampa – una richiesta di soccorso di Alarm Phone per una imbarcazione con 110 persone, partita dalla Libia e in difficoltà in area Sar, di ricerca e soccorso, di competenza di Malta”.
Malta che accoglie i migranti? Non ne vuole sapere in tempo di pace e dovrebbe farlo in emergenza Coronavirus?
Siamo proprio curiosi di sapere quale sarà il “porto sicuro” per accogliere questa imbarcazione. Non è che a deciderlo sarà la sempre più grottesca e sempre più inutile Unione europea che ha abbandonato l’Italia in piena emergenza Coronavirus?