Il responsabile in Sicilia del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, Franco Calderone, torna ad occuparsi della salute dei lavoratori dei call center di Palermo. E lancia un invito al sindaco della città, Leoluca Orlando
“Per salvaguardare la salute dei lavoratori, Marcello Manna, sindaco di Rende, in Calabria, ha sospeso le attività dei call center, almeno fino a quando non rispetteranno le misure straordinarie a tutela della salute. Manna è un sindaco che si preoccupa davvero della salute di tutti. Leoluca Orlando, invece, che fa? Il sindaco di Palermo è troppo impegnato per preoccuparsi della salute dei dipendenti dei call center? Sono, forse, cittadini di serie B”?.
Lo dice Franco Calderone, responsabile in Sicilia del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale, che commenta la notizia che arriva dalla Calabria, dopo avere lanciato, nei giorni scorsi, l’appello affinché anche a Palermo si implementi lo smart working per i call center.
“Siamo consapevoli del fatto che le aziende vanno aiutate in questo momento difficile per l’economia italiana e la mia non è una reprimenda verso chi garantisce posti di lavoro, ma non si possono chiudere gli occhi davanti all’emergenza, né tantomeno può farlo un sindaco. Che con le sue prerogative – sottolinea Calderone – potrebbe comunque sollecitare le aziende ad organizzarsi nel rispetto delle misure di sicurezza e, se è il caso, seguire il modello Rende”.
“Di certo – prosegue il responsabile in Sicilia del Movimento 24 Agosto per l’Equità Territoriale – non è una soluzione spingere i dipendenti ad utilizzare tutte le ferie, sarebbe ingiusto nei loro confronti, né è una soluzione fare finta di niente. Sappiamo, ad esempio, che Almaviva sta gestendo una commessa legata all’emergenza Coronavirus e che ha bisogno di tutti i suoi lavoratori, ma siamo anche certi che non mancano strumenti per organizzare il lavoro da casa. Orlando – chiosa Calderone – se ci sei, batti un colpo”.
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