Veramente ‘grandiosa’ l’Unione europea: invece di intervenire direttamente in sostegno del Nord Italia in grande crisi per il Coronavirus sta provando a convincere il Governo Conte bis a scippare i fondi europei al Sud per darli al Nord. E se l’emergenza Coronavirus – grazie agli ‘scappati’ dal Nord verso il Sud – colpirà il Sud? Vabbé i ‘Terroni’ possono pure morire!
Se ci sono ancora meridionali convinti che l’Unione europea sia una cosa seria avranno a disposizione l’ennesima occasione per ricredersi. L’Italia è in emergenza per il Coronavirus, il Nord Italia è in gravissima emergenza e servono ingenti risorse finanziarie per salvare le vite delle persone. Ebbene, non dovrebbe essere la Ue ad aiutare l’Italia? Col cavolo! Sapete cos’ha detto la presidente della Commissione europea, la signora Ursula von der Leyen, la ‘delfina’ della signora Merkel eletta grazie ai voti determinanti degli europarlamentari grillini? Soldi non non ve ne possiamo dare, ma vi autorizziamo a prendere i fondi europei destinati al Sud Italia!
Anche in piena emergenza Coronavirus l’Italia e l’Unione europea hanno trovato il modo per fregare il Sud. Questa volta nel nome della ‘solidarietà’: la solidarietà del Sud verso il Nord!
Spiace ricordare certe cose in un momento così difficile: ma come si fa a dimenticare che, dal 1860, il Sud è ‘solidale’ con il Nord, dal momento che, da allora, ci scippano un sacco di soldi? Appena un mese fa l’EURISPES ha certificato che il Nord, dal 2010 al 2017, ha scippato al Sud 840 miliardi di euro. E adesso, siccome c’è l’emergenza Coronavirus, il Nord si dovrebbe prendere i fondi del Sud che la Ue non vuole ‘cacciare’?
Ma non si vergognano a Bruxelles? No, non si vergognano!
Su Il Sole 24 Ore – il giornale della Confindustria – leggiamo che “la Commissione sta preparando una lettera destinata al ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, che oltre ad allargare le maglie sugli aiuti di Stato, dovrebbe dare indicazioni sulla possibilità di rimodulare la spesa dei fondi Ue”.
“Rimodulare”: parola magica che, tradotto, significa: prendete i fondi europei che il Sud non ha ancora speso e destinateli al Nord. Anche quelli eventualmente impegnati.
Leggiamo sulla pagina Facebook di Pino Aprile:
“Puntualmente, ogni volta che una calamità naturale colpisce l’Italia, a pagare è sempre e solo il Sud, il Sole 24h anticipa la proposta, che facilmente sarà rilanciata dal partito Unico del Nord, di ripulire tutti i fondi europei destinati al Sud per dirottarli al Nord. La cifra subito disponibile è di dieci miliardi, ma chiedono anche di raschiare il barile recuperando altri fondi già impegnati per il Sud. Così è stato per pagare le quote latte della Lega Nord, così è stato per terremoti e alluvioni e così vogliono fare per aiutare il Nord ad affrontare l’emergenza sanitaria. La chiamano solidarietà, dimenticando che il Nord gode di una ricchezza tripla rispetto al Sud, anche in campo sanitario. Un Sud impoverito dallo Stato, lasciato senza infrastrutture, ospedali e quant’altro deve, ancora una volta sacrificarsi per l’arricchito Nord”.
La stima che leggiamo sulla pagina Facebook di Pino Aprile è molto ottimistica. Perché la gestione dei fondi europei, nel Sud Italia, è contrassegnata, in buona parte, da una spesa effettuata che si materializza solo in fase di certificazione con i cosiddetti ‘progetti di sponda’, o “progetti trascinati”, come vengono definiti da qualche anno a questa parte.
Quello che va detto è che se, come scrive Il Sole 24 Ore, si prenderanno i fondi già impegnati e i fondi dei PON sarà praticamente la fine del Sud!
Ricordiamo che ci sono le risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), le risorse del Fondo Sociale Europeo (FSE) e i fondi destinati all’agricoltura. Si prenderanno anche questi ultimi, lasciando a secco anche gli agricoltori del Sud?
Andiamo ai PON. Sono i Programmi Operativi Nazionali, fondi europei per il Sud gestiti direttamente da Roma. Per quale motivo il Governo nazionale deve gestire i fondi per il Sud all’inizio era un mistero, dal momento che già con l’istituzione dell’Agensud, nel 1986 (legge nazionale per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno), la gestione degli interventi era stata delegata alle regioni del Sud, superando la gestione romana della vecchia Cassa per il Mezzogiorno.
A un certo punto Roma, per mettere il ‘becco’ dei fondi europei destinati al Sud, si inventa i PON. la scusa è che servono interventi per le scuole ed è meglio che li faccia lo Stato.
Nel 2006 il Governo Prodi (dovete sapere che Prodi è, in assoluto, il politico più antimeridionale della cosiddetta Seconda Repubblica), chiede e ottiene un grosso aumento della dotazione dei PON a scapito dei fondi europei gestiti direttamente dalle Regioni del Sud. Per fare che cosa?
Lo scopriamo negli anni successivi. Piano piano scopriamo che una parte dei fondi PON – ribadiamo: fondi europei destinati al Sud! – vengono dirottati da Roma sulle Regioni del Centro Nord.
Oggi anche la quota di fondi PON del Sud è destinata alla “solidarietà” (ormai è una quota, perché al Nord danno per scontato, da oltre un decennio, che una parte dei PON vadano soprattutto alle città del Nord per infrastrutture).
A nostro modesto avviso, mettendo insieme tutte queste voci, toglieranno al Sud una barca di soldi, altro che 10 miliardi di euro! Perché se è vero che stiamo parlando della Programmazione dei fondi europei 2014-2020, è anche vero:
primo: che il Programma è partito con circa due anni di ritardo;
secondo: che la maggioranza di questi fondi è impegnata e non spesa.
E siccome sul giornale della Confindustria leggiamo che si vogliono prendere “temporaneamente” anche i fondi europei impegnati ma non ancora utilizzati, ebbene, questi si prenderanno – lo ribadiamo – una barca di soldi!
Quella che stanno organizzando è una tripla truffa ai danni del Sud.
In primo luogo perché, in un’emergenza di questo genere, dovrebbe intervenire l’Unione europea e non il Sud Italia già impoverito!
In secondo luogo perché i fondi europei destinati al Sud, in barba ai Regolamenti europei, sostituiscono l’intervento ordinario dello Stato. Tutto questo avviene in violazione del ‘Principio di addizionalità’ stabilito dalla stessa Ue, in base al quale i fondi europei debbono addizionarsi e non sostituirsi agli interventi ordinari degli Stati!
C’è, poi, un terzo aspetto, il più pericoloso. Il Nord dovrebbe scippare i fondi europei al Sud per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Solo che, appena qualche giorno fa, lo stesso Nord e il Governo Conte bis, con un volgare gioco delle parti, hanno consentito a decine e decine di migliaia di meridionali che vivono nel Nord di tornare al Sud.
Fateci capire, Presidente del Consiglio Conte (pugliese) e Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano (siciliano): vi volete mettere d’accordo con la presidente della Commissione Ue eletta grazie ai voti dei parlamentari europei grillini per togliere i fondi europei al Sud per destinarli all’emergenza Coronavirus del Nord? Tutto questo mentre il Governo del quale siete espressione ha definito tutta l’Italia zona rossa e in emergenza?
Quindi, se abbiamo ben capito, l’emergenza del Nord è importante, mentre l’emergenza del Sud non vale niente?
Ultima domanda, Presidente Conte e Ministro Provenzano: se – grazie a quello che è successo con l’arrivo, nelle Regioni del Sud, dei meridionali che vivono nel Nord – dovesse scoppiare l’emergenza anche nel Sud, per fronteggiarla NON CI SAREBBERO NEMMENO I FONDI EUROPEI DEL SUD PERCHE’ SAREBBERO’ GIA’ STATI IMPIEGATI NEL NORD?
Della serie, noi abitanti del Sud valiamo meno degli abitanti del Nord?
Ultime due domande al Presidente Conte e al Ministro Provenzano.
Prima domanda: perché per potenziare la sanità pubblica della Lombardia non andate a cercare i soldi che, negli ultimi anni, lo Stato e la Regione Lombardia hanno erogato alla sanità privata della stessa Lombardia invece di venirli a scippare al Sud?
Seconda domanda: avete chiesto ai parlamentari nazionali eletti al Sud cosa ne pensano? Per noi è molto importante saperlo: avremo qui al Sud i nomi dei parlamentari da non votare più.
QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DE IL SOLE 24 ORE
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