Sono notizie che ci arrivano dall’entroterra della Sicilia e dal Catanese. E sono notizie non esattamente belle. La mancanza di piogge ha creato grandi problemi al grano duro. La contrazione della produzione sarà sensibile. C’è anche chi ha già trasformato tutto in fieno
L’emergenza Coronavirus ci ha costretti a seguire un po’ meno l’agricoltura. Ieri, però, ci siamo fatti una chiacchierata con qualche nostro amico (rigorosamente al telefono, con i tempi che corrono). E abbiamo appreso ciò che, in verità, immaginavamo: e cioè che per il grano duro di Sicilia, quest’anno, causa siccità, sarà una brutta annata.
La notizia che ci ha più colpito è che in tante aziende cerealicole siciliane – dell’entroterra, ma anche del Catanese – come si dice dalle nostre parti, “ci hanno già levato mano”: hanno capito che di grano non ce ne sarà e hanno trasformato tutto in fieno.
E dire che lo scorso anno in tanti hanno scommesso sul grano duro, forse perché allettati dai prezzi in crescita (e, in effetti, dal Giugno al Dicembre dello scorso anno il prezzo del grano duro del Sud Italia è cresciuto, passando da 18-20 euro al quintale a 24-26 euro al quintale). In molti hanno raddoppiato le superfici coltivate a grano duro, investendo denaro e tempo.
Ma la prolungata siccità di questo inverno ha creato problemi enormi.
Ieri a Palermo – di sera – l’acqua dal cielo non è mancata. Ma ci dicono che nell’entroterra la siccità perdura.
Morale: l’annata, per il grano duro siciliano, sarà molto difficile.
Foto tratta da Coldiretti Giovani Impresa
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